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Cercare se stesse dentro ai propri desideri: "Le nostre speranze" di Anna Hope

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Anna Hope copertina Le nostre speranze

Le nostre speranze
di Anna Hope
Ponte alle grazie, 2021

Traduzione di Michele Piumini

pp. 336
€ 17,10 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

Cosa significa sentirsi pienamente soddisfatte, come amiche e come donne? Forse vedere felici le altre? O scoprire che le altre non hanno realizzato ciò che abbiamo sempre voluto per noi? In Le nostre speranze, o Expectation per dirlo col titolo originale, Anna Hope mette in piedi un viaggio negli anni Novanta e Duemila accanto a tre amiche, che, con le loro diversità, dovranno misurarsi su temi portanti: relazioni, maternità, amore, carriera e, più in generale, soddisfazione di sé. A tratti potrebbe parere di avere davanti un romanzo di Catherine Dunne come Se stasera siamo qui, per la schiettezza e la scomodità di certi sentimenti contrastanti, come l'invidia e la gelosia, o per i tanti segreti che offuscano la limpidezza degli sguardi delle une sulle altre. 
Lissa, la più bella delle tre, da sempre aspira a diventare un'attrice, ed è disposta a rinunciare a qualunque cosa, anche a una famiglia, pur di realizzare il suo sogno. Hannah, al contrario, ha una bella carriera e un marito che ama, ma niente di tutto questo riesce a placare il suo desiderio di avere un figlio. E poi c'è Cate, che aspirava a una carriera accademica, e invece in pochissimi mesi si è trovata con un uomo e incinta, in una nuova città che poco la rappresenta. Tre insoddisfazioni, tre argomenti quasi sempre tabù, da mascherare con un sorriso talvolta stereotipato, quando ci si trova insieme. 
E dire che in passato, quando erano soltanto ventenni, le tre hanno vissuto e condiviso praticamente di tutto: in lunghi flashback, sempre segnalati dall'anno di riferimento e dal corsivo, Anna Hope ricostruisce gli anni del college e dell'università, le feste e i primi amori, i litigi tra amiche, ma anche la condivisione di esperienze che si sono poi trasformate in ricordi indimenticabili e che hanno rafforzato l'amicizia. 
Dunque, perché i trent'anni non possono essere allo stesso modo spensierati e condivisi? La risposta è ovvia, ma ugualmente triste: non solo le nuove responsabilità e la presenza di un uomo in casa per Hannah e Cate hanno cambiato la routine, ma le protagoniste fanno i conti con un primo bilancio di vita. Nella solitudine della propria casa, ognuna si guarda intorno, medita su quel che le manca e prova inevitabilmente invidia per l'amica che sembra invece più soddisfatta, se non addirittura più felice. 
Sono solo i momenti di crisi personali quelli in cui una apre uno spiraglio della propria vita alle altre, e lascia che loro si facciano spazio per capire quanta solitudine la abiti. Ecco perché a volte le prese di coscienza dell'infelicità dell'altra sono un vero e proprio schiaffo: arrivano all'improvviso, crepano o addirittura rompono quella rassicurante superficie di preconcetti che ci si era costruiti. Le incomprensioni sono dietro l'angolo, ma anche le possibili rappacificazioni, e nei momenti del bisogno Lissa, Cate e Hannah sono sempre pronte a ospitare le amiche o a correre da loro. Malattie, lutti, tradimenti, frustrazioni lavorative, delusioni non sono inaffrontabili, se si ha accanto delle amiche fidate, sembra suggerirci l'autrice. Eppure bisogna sempre prestare attenzione, perché i segreti possono separare a lungo e segnare enormi distanze da chi si reputava a dir poco vicino. 


GMGhioni