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La leggerezza delle poesie tra nuvole e parole

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Cacciatore di nuvole
di Jorge Carrera Andrade
Stampa Alternativa, 1 settembre 2001 

Traduzione a cura di Daniela Bellon 

pp. 32
€ 0,85 (cartaceo) 

La chiave del fuoco
Io sono il possessore della chiave del fuoco, 
la chiave pacifica del fuoco naturale
che apre le invisibili serrature del mondo,
la chiave dell'amore e del papavero,
del rubino primordiale e della melagrana,
del pepe cosmico e della rosa.
[Prima parte della poesia tratta e tradotta dal libro “Aquí yace la espuma”]

Il cacciatore in questione è il poeta ecuadoriano Jorge Carrera Andrade, le cui desiderate prede non sono soltanto le nuvole ma anche e soprattutto le parole che come piccoli mattoncini compongono, riga dopo riga, versi che sanno dei quattro elementi dell'universo: di terra, di acqua, di fuoco e di aria. Di origini lontane, di solitudine, di umanità, di innocenza, di fanciullezza, di ingenuità, di natura e di supremo creato. 
Sono poesie che parlano di tutto ciò che è puro, leggero, quasi infantile, esattamente come è cercare le nuvole e magari fantasticare sulla forma che esse, in quell'esatto istante, hanno e offrono ai piccoli e grandi osservatori. 
L'intento poetico di Jorge Carrera Andrade è contemplare la natura associandola spesso alle emozioni più semplici, elogiandola e venerandola. 
Credente, menziona in più versi Dio, ma non si esime dall'immaginare un pianeta perfetto, chiamato dal poeta Aurosia – medesimo titolo della lirica in esame – , in cui natura, ambiente, bambini e “esseri più umani dell'uomo” convivono pacificamente, in un “Nuovo Mondo senza fiere né paura, senza vecchiaia né angoscia della mente”. 
Nato nel 1903, pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel 1922, a soli diciannove anni. Così dai suoi versi, ma anche dalla precoce età in cui le poesie videro la luce ufficiale si deduce che possedesse uno spiccato animo sensibile, dote indissolubile dei poeti. Vanta una tale produzione dedita all'elogio della natura e del mondo che si è guadagnato l'epiteto di pioniere ambientalista. 


La chiave del fuoco
Dolce chiave solare che scalda la mia mano
estesa agli uomini, senza frontiere:
a quello dalla spada sempre pronta e dal sasso,
a quello che pesa sulla bilancia la moneta e il fiore, 
a quello che distende una tovaglia al mio arrivo,
e al cacciatore di nuvole, maestro di colombe. 
[Seconda parte della poesia tratta e tradotta dal libro “Aquí yace la espuma”]
Diplomatico, consigliere, ambasciatore, non solo poeta ma anche storico, scrittore di saggi e negli ultimi anni della sua vita divenne persino docente universitario. Ma soprattutto un entusiasta viaggiatore. Assodato il suo amore per l'ambiente e la natura, è stato anche un acuto osservatore del mondo. Non scadeva mai nel pessimismo, ma reputava elemento fondamentale la solitudine per poter vedere, analizzare e comprendere più a fondo le cose attorno a sé. 
La venerazione per la natura è chiaro che derivi dal profondo legame con il suo Paese e lo si evince in maniera lapalissiana in quasi tutte le sue poesie. Ogni frutto, ogni fiore e ogni pianta ha il sapore, la descrizione e il nome delle sue origini sudamericane. Non a caso nella vita rappresentò il suo Paese, l'Ecuador, all'Unesco. 
Secondo il poeta l'antidoto all'infelicità umana è la comunicazione con le cose vicine, con i fatti e con gli elementi circostanti. L'acqua simboleggia la purificazione e la rinascita, il mondo una prigione e la solitudine un forte richiamo alla terra d'origine. 
Nel mio bosco...
...piangendo solitudine, acqua infinita. 
Stampa Alternativa fu fondata a Roma nel 1970 come testata giornalistica da Marcello Baraghini con l'intento di provocare e al tempo stesso divulgare la cultura, diffondendo stampe a basso costo,  a un “prezzo politico”. Rendere avvicinabile e acquistabile a tutti un prodotto cartaceo, in tali anni, con tematiche spesso controtendenza era uno dei fondamenti del progetto editoriale. 
Se da un lato con il tempo il manifesto editoriale si affinò per rendere accessibile e condivisibile la conoscenza ai più a pochi soldi (si parla di 300-500 lire per stampa), dall'altro agli esordi si specializzarono in provocazione e controcultura: non a caso Marcello Baraghini collezionò in pochi anni almeno 137 procedimenti legali a suoi danni che con un'amnistia gli permise di riprendere in mano il lavoro nel 1979 tramutando il progetto da testata registrata a casa editrice. 
Nasce così la casa editrice ad oggi esistente Stampa Alternativa con differenti approfondimenti: dalla musica alla letteratura, dalla provocazione – mai del tutto abbandonata –  alla poesia, dai classici sino agli approfondimenti giornalistici resi cartacei sotto forma di libretto. 
Il piccolo libriccino Cacciatore di nuvole è un mini tesoro. Dalla copertina si potrebbe cadere in errore e lo si potrebbe scambiare per libercolo, ma al contrario sebbene sia costituito da una manciata di pagine (32, se per caso avessimo l'urgenza di soddisfare quel secondo di pignoleria) e la grafica lo faccia sembrare un'operetta per bambini, non delude nel contenuto: ogni poesia, tradotta da Daniela Bellon, è seguita dal testo originale pubblicato nel foglio accanto, il libro da cui è stata tratta e gli anni di pubblicazione. 
Tutto quell'azzurro nella copertina esprime l'energia pacifica del poeta. 
Non dobbiamo farci ingannare, anche se potrebbe sembrare una parodia, un qualcosa di poco serio, perché non è così. È solo la leggerezza delle poesie, delle parole giuste nel testo giusto, pardon, nel verso giusto, simboleggiato con una grafica naif che ben si confà con il contenuto.  
Consigliato a chi non conosce questo autore che in Italia definiremo “minore”, ma che nel resto del mondo viene tradotto e stimato da moltissimi lettori. 
Verrà un giorno più duro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo. 
Un fulgore nuovo avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade
liberi ormai della morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe che imporranno il loro impero
d’abbondanza e freschezza senza frontiere.
[Alcuni versi della poesia contenuta e tradotta dal libro “Hombre planetario”]

Alessandra Liscia