Foto (e zucca) di ©GiuliaPretta |
Buon Halloween, e anche questo anno abbiamo pensato di portare su CriticaLetteraria la festa più paurosa dell'anno. Come? Abbiamo estratto a sorte e 10 redattrici hanno raccontato le loro paure più grandi, seguite dai libri-antidoto per superarle (o, almeno, per affrontarle senza chiudere gli occhi!).
Buona lettura e raccontateci le vostre paure e i libri-antidoto che preferite!
La Redazione
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Perché: l'allontanarsi dei periodi storici più bui per l'intera umanità, il consolidato stato di benessere che viviamo, l'inasprirsi del dibattito politico a livello globale ci espongono nuovamente al rischio della guerra e della dittatura. Non è rinchiudendosi nel proprio perimetro di esistenza, costruendo muri culturali e disegnando nuovi confini umani che possiamo salvarci. Al contrario, questa è la strada sicura verso quel sonno della ragione che, grazie alla perpetua memoria artistica e storica, sappiamo generare mostri... reali.
Il rimedio: 1984 di George Orwell
Niente è più terapeutico di una discesa negli inferi del nostro peggior incubo, con la compagnia fedele e rassicurante della letteratura. Solo attraverso la catarsi offerta dal romanzo distopico orwelliano, è possibile prendere nuovamente coscienza che la deriva totalitaristica non è soltanto una brutta fantasia irrazionale: è un pericolo reale, concreto, che non langue mai troppo lontano dalle nostre vite. Occorre comprenderlo e agire attivamente per evitare, ogni giorno, ogni piccolo passo verso la perdita della libertà.