#CritiCOMICS - "Il guardiano della diga" è un capolavoro fatto di luce e ombra

Il guardiano della diga
di Dice Tsutsumi e Robert Kondo 
Bao Publishing, 2018

pp. 160
18,00€


Parlare de Il guardiano della diga di Dice Tsutsumi e Robert Kondo, uscito in una preziosa e bellissima edizione Bao Publishing, è davvero molto semplice. Già, perché la vicenda con protagonista il piccolo maiale custode della diga che garantisce la pace e la prosperità alla città della valle dell'Aurora è una storia intima, dolce e struggente, raccontata con la sapienza e la delicatezza dei maestri antichi. Una storia a fumetti che miscela colpi di scena a momenti più rilassati, piccoli giochi di bambini sino a colossali avventure degne di grandi eroi senza macchia. Questo è solo il primo volume, ma la sensazione che si ha quando lo si finisce e la voglia, l'assoluta voglia di prendere in mano il secondo capitolo.
Ma fermiamoci un attimo da questi toni poetici e affrontiamo subito un discorso solo più apparentemente "basso": il prezzo. Ecco, in questa specifica occasione, il volume merita ogni singolo euro, dato che Bao si è superata nel confezionare un volume di alto, altissimo livello dal punto di vista della qualità dei materiali, della carta e del cartoncino che compongono l'albo. Carta e cartoncino che, letteralmente, riescono a far vivere le pagine dei due autori, proponendo magnificamente i giochi di luce e ombra della storia de Il guardiano della diga.

Perché proprio di questo, dell'eterna lotta tra buio e luce, ma anche tra solitudine e moltitudine, parla questo volume. Il maiale, anzi maialino, protagonista della storia è un personaggio raccontato con toni abbastanza tragici: ha vissuto la scomparsa del padre, il guardiano della colossale diga che si erge a a salvaguardia della città, contro la marea nera montante dall'altra parte della vallata. Nei numerosi flashback che il maialino rivive, vediamo il padre come un signore tutto d'un pezzo, molto consapevole del proprio lavoro, pure troppo. Infatti, in una sorta di spirale negativa, egli si occuperà sempre più della manutenzione della diga e sempre meno della propria famiglia. Ma c'è anche di più.

La diga, una titanica struttura costruita con corde, assi di legno e chiodi e sormontata da un grande mulino che "spinge via" la marea nera presenta una piccola porta, sempre ermeticamente chiusa, che dà sulla vallata della morte, quella zona della terra dove non è mai giorno. Il padre, giorno dopo giorno, è sempre più affascinato però da questa "zona d'ombra", sino a che la curiosità riuscirà ad avere ragione della razionalità e per il maialino arriveranno giorni tristi e di solitudine.

Eppure maialino ha un'amica, volpe, un personaggio positivo allegro e propositivo, amica a sua volta di ippopotamo, una sorta di pseudo-bulletto scolastico in realtà molto più fifone che altro. Quella che a prima vista parrebbe una storia per bambini è in realtà un racconto, piuttosto serrato, alla scoperta delle proprie paure, tra cui quella più elementare di tutte, ovvero la paura dell'ignoto.

Giocando per sottrazione, con poche ed essenziali battute, Dice Tsutsumi e Robert Kondo realizzano con il primo volume de Il guardiano della diga un vero e proprio capolavoro, capace di tenere inchiodato alla sedia sia il lettore esperto di fumetti e/o graphic-novel sia l'avventore della prima ora, proprio perché la storia del maialino ha tutte le caratteristiche delle grandi storie universali (un inizio lento, il dramma primigenio, la rete degli affetti, il plot-twist e l'avventura), ma anche le grandi pennellate care alla cultura pop contemporanea (la dolcezza dei segni, il lucore del disegno e la grazia della costruzione dei personaggi). Assolutamente consigliato, assolutamente da leggere, assolutamente bellissimo.

Mattia Nesto