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#CriticArte - BODYSPACES | HUMANS+HYBRIDS

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BODYSPACES | HUMANS+HYBRIDS


“Quando un nudo diventa arte e non deve essere censurato?”
Un concetto molto attuale, sebbene di primo acchito la materia sembri obsoleta,  che invita a ripensare al problema della censura nei social network e, allo stesso tempo, a quello dell’arte.

Un divieto ad esibire il nudo artistico, che non coinvolge il semplice utente, ma abbraccia il mondo dell’arte a tutto tondo, dal periodo classico a quello contemporaneo, si pensi per esempio alla recente causa legale ingaggiata dal Museo d’Orsay di Parigi nei confronti di Facebook.

L’opera “Ban” di Alessandro Risuleo, esposta all’interno di BODYSPACES | HUMANS+HYBRIDS”, si interroga su queste tematiche, affrontando l’analisi del corpo umano come mezzo per l'appropriazione della propria identità.

La mostra, organizzata da It's LIQUID Group, in collaborazione con World Hotel Ripa Rome & Sala da Feltre - Open ART, e visitabile ancora per pochi giorni, indaga l’espressività del corpo, con provocazioni artistiche che stimolano nuove percezioni dello stesso.

Tempio dell’anima, così come tela narrativa della vita del singolo, il corpo umano si racconta tra le pieghe o la sovrapposizione degli arti, talvolta attraverso la sinuosità dei tatuaggi che lo adornano, come nel caso dei “Live Canvas, in cui i corpi dei protagonisti di ogni opera si incontrano e si scontrano in costante movimento.

Particolarmente apprezzata l’opera “Hug” di Risuleo, parte del progetto: “Body’s Contamination”, che già avevamo avuto modo di osservare durante il recente MIA Photo Fair di Milano, in cui l’autore ha scelto di raccontare la figura umana con una visione originale, concentrandosi solo su alcune parti del corpo “contaminate” dalle pennellate frastagliate e ruvide della vernice utilizzata, per evidenziare linee, sovrapposizioni di arti, volumi.

In BODYSPACES | HUMANS+HYBRIDS i corpi sono spazi per la sperimentazione umana, per il raggiungimento dell'umanità ed il suo superamento. I corpi della contemporaneità sono composti da elementi materiali e virtuali, influenzati dal mondo esterno ed interno, da azioni fisiche e psichiche. Il lavoro artistico sul corpo come spazio, sulla sua ibridazione, creerà un nuovo concetto di umanità, cominciando nuove vite possibili nella società multiculturale contemporanea.

Tra gli altri artisti internazionali che esporranno a Roma nel corso di Bodyspaces ci saranno: A.T. Anghelopoulos, Shai Langen, Louise Camrass, David Donald, Silvia Faraco Lasmar, Gomez, Muhammad Danial Ismail, Elena Mastracci, David Meran, Marie-Claire Messouma Manlanbien, Sharmin Mojtahedzadeh, Eliott Paquet, Francesca Perrucci, Marian Ramirez, Dorottya Spitzner, Lexi Sun, Toni Kitti, Marta Wapiennik e Kira Watz.

Elena Arzani


Sedi e date: 

WorldHotel Ripa Roma, Via degli Orti di Trastevere 3, 00153 Roma, Italy 
Dal 6 Dicembre, 2016 all'8 Gennaio, 2017

Riproduzione delle fotografie autorizzata dall'organizzazione della mostra