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#EditorInAscolto: Nomos Edizioni

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Editori In Ascolto
--- Emanuele Tosi di Nomos Edizioni ---

Quando è nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi?
Nomos Edizioni è nata nel 1996, con l’obiettivo di pubblicare libri di qualità, con una particolare attenzione all’arte e al territorio.

Come è composta la vostra redazione? Accettate curricula?
Abbiamo due persone interne e varie esterne che ricoprono i ruoli fondamentali, garantendoci una continuità soprattutto per quanto riguarda la redazione e l’art direction. Naturalmente siamo sempre aperti a nuove collaborazioni.

Qual è stata la vostra prima collana? E il primo autore?
Non una vera e propria collana ma la serie dei cataloghi d’arte, il primo “La Collezione Cagnola - I Dipinti”,  era curato, tra gli altri, da Miklos Boskovits (recentemente scomparso), un nome di assoluto rilievo nel nostro mondo.

Se doveste descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?
Bellezza, rigore, varietà.

A distanza di 16 anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi ritenete di avere raggiunto e a quali puntate?
Stiamo lentamente consolidando  un nome in un mercato tipicamente difficile e in cui gli investimenti richiesti sono ingenti e di lunga durata.
L' obiettivo? Diventare un riferimento per tutti i soggetti privati e pubblici che facciano della qualità e dell' attenzione ai dettagli i loro tratti distintivi.

Un libro che vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.
Abbiamo una produzione limitata e accuratamente scelta. Tra tutti però Divine Emilio Sommariva Fotografo, a cura di Giovanna Ginex, resta forse il titolo più affascinante, che non smettiamo mai di riproporre.


Come vi ponete nei confronti delle nuove tecnologie?
Le consideriamo una grande opportunità e certamente non una minaccia. Anzi, la capacità di creare contenuti di qualità sarà l’elemento decisivo nei mercati futuri, qualunque sia la tecnologia coinvolta.

Cosa pensate delle mostre-mercato del libro? Hanno accusato forti cambiamenti negli ultimi anni?
 La mostra mercato ha il pregio di mantenere vivo il gusto della varietà delle sigle editoriali, della fisicità dei libri e soprattutto dell’incontro con Autori e professionisti. Sono occasioni uniche e da mantenere vive.

Come vi ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print-on-demand?
Pensiamo possa servire a scremare un po’ il mercato dai titoli che non meritano una sigla editoriale. Certamente nessuno dei due rispecchia la nostra filosofia...

Ritenete che il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare il mercato librario?
E la critica tradizionale? 
Senz’altro sì. Il Passaparola con molta più efficacia.

Pubblico: quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?
Attenzione alla qualità, sensibilità al bello e una conoscenza almeno superficiale dei nostri temi.

Un aspirante scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare? Sono graditi consigli!
Certamente, basta inviare una bozza del manoscritto completa di abstract e di biografia in formato cartaceo alla nostra redazione.

Avete un sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra casa editrice?
Niente sassolini, solo il piacere (un’autentica fortuna in un lavoro avaro di soddisfazioni facili) di ricevere vere e proprie lezioni d’arte private dagli Autori.  Impariamo tutti i giorni...

Qual è il vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…
Leonardo e Bramante a Milano. A cura di Simone Ferrari e Alberto Cottino
E’ una testimonianza straordinaria di un momento in cui la città era letteralmente il centro del mondo.

Volete preannunciarci qualche obiettivo per il vostro futuro?
Saremo sicuramente più social e più internazionali...

Se doveste evidenziare una necessità assoluta del mercato editoriale italiano?
Salvaguardare e tutelare in modo efficace le librerie indipendenti. Una volta chiusa l’ultima sarà finita qualunque indipendenza per tutto il mercato.



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