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Un libro intelligente

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L’arte del Piano B. Un libro strategico
di Gianfranco Franchi
Piano B Edizioni (2011)
pp. 148
€ 13,50

Ancora in preda all’entusiasmo per Radiohead. A Kid., il libro grazie al quale ho avuto l’occasione di conoscere e intervistare Gianfranco Franchi, e saputo dell’imminente uscita di un suo nuovo lavoro, non ho resistito: “Gianfranco, interessa una recensione?”.

 
L’arte del Piano B, è sicuramente un libro strategico ma è, prima di tutto, un libro intelligente.
Lontano dal filone dei best sellers statunitensi nati con la promessa di rivelare miracolosi procedimenti per dare una svolta alla propria vita, questo libro 
nasce per parlare a tutti, perché tutti hanno un Piano B, nessuno escluso. Ma non tutti sono Uomini del Piano B: almeno, non ancora. 
E genera in chi legge uno strano effetto, risveglia una certa “voglia di azione”, ma accompagnata da quel sorrisetto sornione di chi ha capito come svoltare, alla faccia di tutti!


Ironico e divertente, Gianfranco Franchi sembra proporre i risultati di una ricerca quasi scientifica, citando casistiche, esempi e applicazioni per la vita di tutti i giorni. L’intento sembra essere quello di aprirci gli occhi, insegnarci a guardare con atteggiamento indagatore le persone che ci stanno intorno. Perché gli uomini e le donne del Piano B sono tra noi e, prima o poi, ci spiazzeranno.
L’uomo del Piano B è uno che non te ne sei nemmeno accorto ma tutto a un tratto ha preso e ha cambiato lavoro e ha cambiato casa. Oppure ha cambiato estetica, e ha cambiato lessico. Non ti ha semplicemente disorientato: t’ha proprio spiazzato. Non te l’aspettavi ma lui, tutto a un tratto, ha preso e cambiato e vita e hai proprio la sensazione che il paraculo sia stato lui.
Accorgersi di avere un Piano B non è sufficiente, bisogna portarlo a compimento con fredda e calcolata lucidità, sopravvivendo all’infausto incontro con il disfattista, non cedendo nemmeno per un attimo alla voglia di festeggiare ma, soprattutto, evitando di infrangere la regola cardine della strategia vincente: “la prima regola del Piano B è che non si parla del Piano B”! Ma, dovete saperlo, c’è anche un Piano C

Un libro intelligente dicevo, ma anche intimo. Questo aspetto emerge con tutta la sua forza nel capitolo dedicato all’editoria, quella che ha saputo trovare una strada alternativa e coraggiosa. L’autore, con sincera partecipazione e un pizzico di serietà in più rispetto al resto del libro, ci parla di come riconoscerla, capirla, sostenerla. Questa compostezza espositiva la ritroviamo anche nelle ultime pagine, quando Gianfranco Franchi ci spiega come è nato il libro e cosa significhi veramente il concetto del Piano B, soprattutto in un periodo come il nostro, dove tutto sembra fermo e statico, dove anche la ribellione e la protesta sono diventati dèjà vu vani da riproporre.

Inutile dire che non mi aspettavo nulla di diverso da Gianfranco – mi permetto il tono amichevole. Nei contatti che abbiamo avuto in questi due anni, ho scoperto un autore - un professionista - davvero valido oltre che una persona piacevole e molto disponibile. Piacevole come questo suo lavoro, da leggere tutto d’un fiato, con il sorriso ma pronti al cambiamento. Perché “il Piano B è uno stato mentale”, da qualche giorno il mio.

Silvia Surano