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Eros e ricerca di sé nel romanzo di Valeria Ferracuti

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Non baciarmi sulla bocca
di Valeria Ferracuti
Graphe.it edizioni, 2008

pp. 123
€ 10.00

Tanti sono gli aggettivi che potrei dedicare a quest’opera: innanzitutto, ammaliante. L’autrice, giovanissima ma non inesperta (rimandiamo al suo sito www.mysecretdiary.it per maggiori informazioni), riesce a intessere di mistero e di sensualità una storia dai preamboli piuttosto sfruttati, ovvero la ragazzina in cerca d’affetto (Giulia) che s’innamora di un cinquantenne ricco, affascinante ma esigente e pericoloso (Daniele). È dunque proprio l’evoluzione della storia a intrigare: il misto bollente di masochismo femminile e disperata ricerca di approvazione in Giulia, la preoccupazione legittima e sana della sua migliore amica Sara, Daniele così inarrivabile e scontrosamente egoista.

In secondo luogo, direi che questo romanzo ha un altro pregio: la struttura. Parlo della scelta efficace di alternare capitoli di narrazione a brevi scambi di battute tra un anonimo ‘analista’ e una ‘paziente’ che invece ha di anonimo solo l’apparenza. Non è infatti difficile intuire che la sua identità coincida con quella della protagonista, né credo che Valeria Ferracuti volesse nasconderlo, ma semplicemente offrire un narratore alternativo alla terza persona che troviamo nella narrazione. Sembra piuttosto che la sua scelta di chiamare Giulia ‘paziente’ rientri nel segreto professionale (lo stesso cambiamento di carattere tipografico per queste sezioni sembra alludere alla scarna registrazione dei dialoghi da parte del terapeuta). In ogni caso, il risultato di questa scelta è decisamente felice, e si noti come le sezioni paziente-analista si concludano sempre con riflessioni che alludono o preparano al capitolo successivo.

Un altro elemento da non trascurare, come in ogni romanzo, è il titolo: qui si rivela parte integrante del testo, oltre che attirare l’attenzione del lettore. Non baciarmi sulla bocca è infatti la frase che Daniele, durante l’amplesso, rivolge a Giulia: “Non baciarmi sulla bocca, i baci veri sono per gli innamorati” (pag. 27). Dunque una crudele ma ben definita precisazione del rapporto: solo attrazione e sesso, niente amore. Paradossale questo, se ci addentriamo nelle pagine successive, nei tentativi spasmodici e irrazionali di Giulia di farsi accettare e di meritarsi un posto nella vita di Daniele, che continua invece a ritenerla semplicemente una “ragazzina bellissima” con cui fare sesso, il più estremo.
Non è infatti un tabù parlare di sesso per Valeria Ferracuti, più volte autrice di premiati racconti erotici: anche qui, con una penna tanto precisa quanto imperdonabile, affronta e rimescola le carte del racconto, presenta rapporti torbidi e amplessi furiosi che rasentano la violenza, se solo Giulia non fosse accondiscendente. Eppure… Eppure, per quanta volontà critica avessi sfoderato durante la lettura, non sono riuscita a sentirmi infastidita: al contrario, la scrittura della Ferracuti scalfisce anche gli animi più imperturbabili, ma non provoca né ribrezzo né orrore. Insomma, riesce a far digerire, se mi passate il termine, anche i passaggi più crudi: è esatta, essenziale, quotidiana, ma non volgare.

In particolare, vorrei solo accennare – non posso togliere la sorpresa – al grande colpo di scena che si rivela verso la fine del libro: un vero rivolgimento che costringe il lettore a cambiare prospettiva e punto di vista. Garantisco che stupirsi è inevitabile, fino all’ultimissima pagina.

Gloria M. Ghioni [Anathea]

Restate in contatto! Presto un altro punto di vista sul romanzo di Valeria e l'intervista nel nostro salotto!!!