di Francesco Mazza
La Nave di Teseo, ottobre 2025
Appena vidi Alessia scendere dal treno pensai con sollievo che fossimo arrivati al dunque: finalmente mi lasciava. Invece, alzando la voce per sovrastare l'altoparlante della stazione, disse: "Sono incinta." (p. 13)
Silvio è sterile ma la sua compagna aspetta un bambino. Il futuro padre è registrato nella rubrica di Alisia come Lui, e Silvio sviluppa un'attenzione morbosa nei suoi confronti. L'uomo spia i movimenti dei due amanti, ne diventa dipendente, sprofonda in quella che individua come lussuria del dolore. Silvio sperimenta una nuova versione di sé, s'avventura in rapporti carnali promiscui e incauti azzardi lavorativi (in un ambiente pubblicitario competitivo e parossistico). Nel frattempo, la gravidanza diventa speculazione: Alisia, influencer di basso rango, cavalca le complicazioni del feto per ottenere visibilità.
Mentre gli altri inseguivano il piacere, io desideravo il dolore. E non un dolore qualsiasi: quello inflitto dalla persona che amavo. (p. 140)
In equilibrio tra realismo e simbolismo, Francesco Mazza si chiede cosa accade quando, in un mondo ormai anestetizzato, il piacere si accende nel dolore. E, attraverso la violenza del desiderio, Estinzione indaga l'esplorazione dell'identità. Silvio infatti non solo accetta il tradimento per non perdere l’unico legame affettivo a disposizione, ma sfrutta l’infedeltà della compagna per comprendere se stesso. Dalla sua omertà scaturisce un percorso di dolore erotizzato e alienazione, che porta a chiarire aspetti di sé e del mondo che lo ospita.
Estinzione connette quindi desiderio e disperazione, erotismo e annientamento, chiedendoci quanto siamo disposti a sopportare pur di non restare soli e invisibili.
Nella prima parte del romanzo si scivola nelle dinamiche di una relazione tossica, nella quale l'amore si muta in malattia e la coppia resta unita grazie alle bugie e i non detti. Il testo indugia in atmosfere torbide, gravandoci di un dolore strisciante, perverso. La commistione di sensualità e abiezione di queste pagine rimanda al primo Luciano Funetta (soprattutto, al capolavoro weird Dalle rovine, Tunuè, 2015).
Le coppie che funzionano, e durano nel tempo, sono quelle dove la combinazione di patologie diverse finisce per ingigantirle e crearne di nuove. Nessuno vuole qualcuno che lo aiuti a cambiare: cambiare se stessi costa troppa fatica. Si ricerca, piuttosto, qualcuno che ci confermi nei nostri lati peggiori, che legittimi i nostri difetti, sollevandoci con la sua presenza dal compito di cambiare. (p. 47)
In questa prima parte si inserisce il Paradosso di Fermi (che si basa sul fatto che, considerando la vastità dell'universo e il numero di pianeti potenzialmente abitabili, sarebbe illogico credere che nessuna civiltà si sia evoluta al punto da effettuare un viaggio interstellare; tuttavia, queste civiltà possono aver deciso di non segnalare la propria presenza per paura di altre civiltà più avanzate o per non essere disturbate). Silvio ne resta affascinato dopo averne sentito parlare in tv, e l'uomo riflette alla fine della vita non come evento improvviso, ma come distacco graduale, terrore dell'altro, necessità di restare invisibili.
Estinzione preme molto sul concetto di un tempo emotivamente esausto, in cui il desiderio si è eroso e ridotto a un rituale di autodistruzione. L’autore coniuga un’introspezione personale e critica sociale tagliente. Intorno al dramma individuale di Silvio si muove un mondo svuotato di senso, fatto di impieghi pretenziosi, città infelici e un dolore vuoto ma di grande presa estetica. Estinzione somiglia a un resoconto sull’infelicità come prodotto della società. Per sentirsi vivi, sembra suggerire Francesco Mazza, è necessario scavare nelle proprie pulsioni, misurarsi con il proprio aspetto più triviale, accettare la possibilità del disfacimento.
Da qualche parte avevo letto che la felicità non era che il risultato di un'equazione: quello che si ottiene nella vita diviso le aspettative iniziali. Se il risultato è superiore a 1, si è avuta una vita felice; se è inferiore, si è condotta un'esistenza di retroguardia. (p. 17)
Un mondo iper-razionale era, anche, un mondo iper-noioso. La vita diventava meccanismo, gli individui sprofondavano in una condizione di tedio, di noia assoluta, incapaci di provare interesse per qualunque attività, inclusa la sopravvivenza. (p. 21)
Gli uffici si trasformano in teatri vuoti dove si recita il lavoro (viene proposto un divertente parallelo tra parole abusatissime in ambito lavorativo come smart e il verbo puffare, che nel mondo dei Puffi non significava niente) e i social network amplificano la fame di riconoscimento fino a fare di tutto una caricatura. Che resta allora di reale, tangibile, e lodevole? Il romanzo offre così la temperatura di un'epoca, di cui Milano - città che ospita la storia - è emblema.
Bisognava ammettere che, negli ultimi anni, Milano era diventata più vivibile. I marciapiedi erano puliti, c'erano aree verdi e piste ciclabili, postazioni per il noleggio di monopattini e biciclette, centralini per ricaricare le auto elettriche. Eppure, la gente continuava a essere infelice. (p. 15)
Via via, il romanzo scioglie la tensione drammatica in deriva farsesca. Alisia, consumata dal bisogno di fama, compie azioni riprovevoli per far scoppiare il suo profilo Instagram e Silvio, in fondo, l'asseconda, non facendo da meno in ambito professionale. Il mutamento di tono è coerente con una realtà che, della tragedia, esalta il lato grottesco; per dirla alla Boris, questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette mentre fuori c'è la morte (Boris, stagione 3, puntata 10). Ecco, in questo romanzo accade qualcosa di simile. Francesco Mazza lascia che la narrazione deragli liberamente e forse, in maniera amara, ci suggerisce che, in un mondo fondato sulla finzione, esagerare rappresenta l'unico modo per stare a galla. L'alternativa è quella di eclissarsi.
Cedere ai nostri istinti una volta sola è impossibile. Saltata la diga del pudore non resta nulla in grado di fermarli. Oltrepassare il confine una volta vuol dire oltrepassarlo per sempre. (p. 83)
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