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"Oppure il diavolo", la seconda opera di Luca Tosi

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Oppure il diavolo
di Luca Tosi
TerraRossa, novembre 2025 

pp. 100
€ 13 (cartaceo)
€ 7,50 (ebook)

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Ero alla finestra, guardavo il vento scompigliar tutto e lustrare le tegole delle case di là dalla strada. M’immaginavo Fabio che poggiava la testa sulla mia spalla, io che gli infilavo la mano tra i capelli, un velluto, ma mi scappavano dalle dita. (p. 28)

Natale è un ragazzo nato e cresciuto in uno sgangherato paese di provincia, Poggio Berni, un classico abitato costruito intorno a una piazza principale, dove l’unico bar è il centro gravità della movida locale. Natale sente di non avere un futuro in questo paese, eppure si ostina a restarci, vivendo insieme a una madre che sembra odiarlo e frequentando il solito gruppo di pseudoamici verso i quali non nutre affetto alcuno. 

Oppure il diavolo è la storia di questa esistenza al limitare di quella Storia con la S maiuscola, il luogo in cui le cose importanti accadono, in cui gli eventi assumono importanza e condizionano le vite altrui. Questa Storia, è comprensibile sin dall’inizio, non tocca Poggio Berni così come non tocca Natale e le altre persone che campano alla giornata in un posto dove nulla sembra destinato ad accadere: non la Storia, non il futuro, tantomeno l’amore.

Lo sguardo di Luca Tosi si posa sulla quotidianità di esistenze piccole, sui lavoretti inutili, sulla pesca sportiva e le giocate al bar per far passare quel tempo che, se in città sembra correre fin troppo, qui pare non trascorrere mai. Siamo nella contemporaneità eppure si fatica a percepirla: nemmeno il presente sembra riuscire ad arrivare in questo paesino, dove ogni cosa è ferma e immobile. Quel poco che accade è dovuto agli sforzi di Natale di dare una smossa alle giornate. Il resto è terra arida e poco più. Non vi sono momenti memorabili, né personaggi brillanti che resteranno nella Storia (sempre con la S maiuscola), perché a guardarli bene sono tutti piccoli e insignificanti, concentrati sulle proprie beghe quotidiane, accartocciati sui propri pregiudizi, ciechi al mondo e a ciò che il mondo potrebbe avere in serbo per loro.

Tosi usa un registro adatto a questa situazione, un linguaggio popolare che ci si aspetterebbe frequentando i bar e le piazze di una provincia che non ha intenzione di decollare. È un registro in effetti lontano da quello del romanzo d’esordio, quel Ragazza senza prefazione pubblicato nel 2022 sempre da TerraRossa, che non spicca per bellezza e pulizia formale ma che rende bene, è adatto alla situazione e contribuisce a creare un’atmosfera distante, agricola quasi, sicuramente fuori dai tempi attuali.

Alla seconda opera, la più complessa forse per un autore, Luca Tosi si conferma un abile narratore, in grado di sfruttare la lingua – di cui ha piena padronanza – per mostrare al lettore il mondo di cui vuole parlare. Ragazza senza prefazione e Oppure il diavolo sono due storie diverse, quasi complementari (la prima evocativa, nostalgica, romantica; la seconda piana, terragna, disperata nel senso più stretto del termine). Restiamo curiosi di vedere quale sarà la strada di questo autore, dove ci porterà con la sua terza opera.

David Valentini