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Apocalissi d’amore: un ossimoro solo apparente in “Planimetria sentimentale del disastro” di Graziano Graziani

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Planimetria sentimentale del disastro
di Graziano Graziani
Tic Edizioni, ottobre 2021

pp. 77
€ 10,00 (cartaceo)

Maestoso è il disastro sottomarino. Il silenzio delle acque lo racchiude, lo nasconde alla vista, lo preserva dal rumore del mondo. Per osservare il disastro occorre scendere in profondità, addentrarsi dove tutto diventa oscuro. (…) Quando ci penso, quando penso a tutto questo, vorrei chiederti di immergerti con me per ammirare la solennità delle chiglie spezzate, il misticismo degli squarci profondi nelle carene, la pace inquieta delle stive allagate. E dirti che non c’è superficie possibile da condividere se non si condivide anche l’abisso. (p. 9)
Planimetria sentimentale del disastro, la breve ma densissima raccolta di racconti di Graziano Graziani, ci fa dono di un nuovo sguardo, prezioso, su ciò che intendiamo per amore. Da millenni l’uomo si interroga sull’essenza di questo sentimento così umano e così complesso, tentando di chiudere le cornici di un puzzle a cui sembrano sempre mancare dei pezzi. Un sentimento umano così profondo e naturale, eppure così difficile da descrivere a parole. È un po’ come se fosse una presenza chiara e distinta all’interno della nostra mente, nel perimetro delle relazioni che intessiamo con gli altri, ma risulta sempre in qualche modo inavvicinabile e incomprensibile nelle sue infinite sfaccettature.

L’autore affronta il tema da una nuova prospettiva, con una bellissima – e aggiungerei necessaria – originalità. L’amore, coprotagonista in ogni racconto, viene associato a un disastro naturale. Dal disastro motociclistico a quello sottomarino, dall’alluvionale al disastro del contagio, fino ad arrivare al disastro dei sistemi complessi. Ogni racconto si apre descrivendo brevemente, in maniera poetica, in cosa consiste un determinato disastro, e si chiude con una metafora sull’amore.

La grande metafora, chiave dell’interpretazione dell’autore, risiede proprio nella mancanza di controllo, nell’essenza aleatoria e spesso imprevedibile che è propria dei grandi disastri naturali e cosmici. Possiamo noi forse prevedere un disastro sottomarino? In parte forse sì. Ma l’entità precisa del suo sviluppo e delle sue conseguenze sfuggirà al controllo umano e alle macchine. E il sentimento amoroso, da questo punto di vista, funziona in modo molto analogo. L’insegnamento potrebbe dunque essere quello di arrendersi, di mettersi il cuore in pace, e di accettare l’imprevedibilità di questo sentimento, che è proprio la sua bellezza.

L’amore e il disastro, due facce di una stessa medaglia. Il disastro ci ricorda la caducità quotidiana di cui dobbiamo avere consapevolezza, e ci presenta uno scenario apocalittico che delinea i limiti di tutti le esperienze della nostra vita. Eppure, nel mezzo di un disastro, l’autore crea lo spazio per parlare d’amore, scrivendo con una precisione e una delicatezza tale da far sembrare naturale che l’amore e il disastro siano in realtà due facce della stessa medaglia, indissolubili e necessari l’uno all’altro.

Un libricino corto, che ci ruba un paio d’ore del nostro tempo, e che al contempo ci regala un momento prezioso per riflettere su temi importanti che occupano quotidianamente i nostri pensieri. L’unicità del discorso di Graziani, unito a una scrittura pulita e poetica, senza orpelli inutili, fa di Planimetria sentimentale del disastro un libro che noi tutti dovremmo avere nelle nostre librerie.
Consiglio: leggerlo più di una volta.


Lidia Tecchiati