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Nel cuore del thriller svedese con "Condannata", secondo romanzo di successo di Elisabeth Norebäck

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Condannata



Condannata
di Elisabeth Norebäck
Editrice Nord, 20 gennaio 2022

Traduzione di Alessandro Storti

pp. 376
€ 17,10 (cartaceo)
€ 9,99 (e-book)


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Pochissimi, qui in ospedale, sono autorizzati a entrare nella mia stanza. Helen e alcuni altri si danno il cambio, giorno e notte, sempre accompagnati da un agente in divisa, ma ogni tanto vedo altri membri del personale sbirciare dalla finestrella della porta. Ormai tutti sanno chi è la paziente arrivata dal penitenziario di Biskopsberg. (p. 21)

Linda si risveglia malconcia dall’ultimo episodio di violenza in carcere, quando il lettore la conosce per la prima volta. Ogni particolare che racconta in prima persona ci porta a pensare che quel carcere di massima sicurezza, e quell’ergastolo, siano ingiusti per lei e che qualcosa si nasconda sotto la superficie, qualcosa a cui dobbiamo arrivare con pazienza, pagina dopo pagina.


Comincia così, dal presente, la storia della figlia della cantante più famosa di Svezia, che dopo aver trascorso un’infanzia sotto i riflettori, facendo la spalla di una donna amatissima, si ritrova da sola, con un’accusa di omicidio da scontare per l’intera vita e additata da tutti come un mostro.


La sua colpa? La accusano di aver assassinato il marito, famoso musicista. Solo che Linda non ricorda nulla di quella notte, né tantomeno come si sia ritrovata inzuppata di sangue la mattina dopo. 


Nel testo l’autrice adotta lo stratagemma del flashback per raccontarci i dettagli del prima, con una Linda diversa, la Linda libera e accusata ingiustamente, a cercare di farci capire anche la sua verità, cercando di capire come gli altri da fuori potessero vederla e giustificandoli anche.

Le mie colleghe sono rimasta sconvolte. Sembravo una squilibrata. Certo, avevano sentito le voci sull’infedeltà di Simon, ma la mia reazione era del tutto sproporzionata. Davanti a quel mio comportamento, si sono spaventate. (p. 202)

La verità è che Linda non ha voglia più di combattere per affermare la sua innocenza, ha perso le speranze, quando il suo incontro con la detenuta più temibile del carcere (dopo di lei) cambia la sua prospettiva. Comincia ad allenarsi mentalmente e fisicamente, e capisce che deve arrivare alla verità a qualunque costo.


La verità non è però sempre un balsamo per le nostre ferite e il prezzo da pagare per arrivarci è altissimo, perché bisogna letteralmente lasciare indietro e fare a pezzi la persona che si è, per poter trovare la forza di indagare su quello che è successo e provare a capire e a perdonare. Linda perde i suoi affetti, la fiducia del compagno Alex, la stima degli ex suoceri (lei e il marito stavano divorziando), l'ammirazione dei fans.


Il ritmo è magistralmente dosato, dopo un inizio un po’ lento, con molte parti descrittive, che servono a far provare al lettore lo stesso claustrofobico sentimento di ingabbiamento e perdita di fiducia nel mondo, ecco che in coincidenza con l'incontro, avvenuto con la figura della detenuta che la prende sotto la sua ala, la protagonista fa un balzo in avanti e così anche il ritmo della storia, che è tutta giocata su un sottile e perverso legame psicologico, per cui il lettore avanza solo se la protagonista glielo permette e rivive, attraverso la prima persona, ogni evento col dubbio e la paura di averlo commesso.


Un finale inaspettato rende molto interessante questo thriller, perfettamente congegnato e pieno di colpi di scena, che ci conduce nel mondo delle detenute, nei soprusi, nella parabola della caduta dopo il successo, dentro un plot capace di coinvolgere e respingere allo stesso tempo. 


Samantha Viva