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#CriticaNera - Nei meandri della mente con "Io sono l'abisso", il nuovo romanzo di Donato Carrisi

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Io sono l'abisso
di Donato Carrisi
Longanesi, 23 novembre 2020

pp. 384
€ 22 (cartaceo)
€ 12,99 (ebook)

Le storie non sono mai lineari, si ripeteva, pensando anche alla propria. Invece sono labirinti. E, a volte, ci si imbatte in porte chiuse che immettono in realtà parallele o in altre storie segrete. (p. 151)

Esce un nuovo romanzo di Donato Carrisi, di solito verso la fine dell'anno, e vola dritto ai primi posti delle classifiche. E non dobbiamo meravigliarci, perché anche questo Io sono l'abisso conferma quel talento eccezionale dell'autore di tenerci col fiato sospeso lungo tutto il romanzo, per poi avere quei colpi di scena finali che potrebbero essere eletti a marchio distintivo di Carrisi. L'autore ogni volta ci chiede di lasciarci turbare da storie che affondano nei lati oscuri dell'animo e della mente, e quando noi lettori ci immedesimiamo e proviamo inquietudine per i pensieri e lo stile di vita del protagonista, ecco che Carrisi inizia a farci guardare attraverso un caleidoscopio che riflette tante verità, tante idee di presente, tante di valori e disvalori. Sì, perché anche in Io sono l'abisso il protagonista, che non ha nome, ma viene chiamato "l'uomo che puliva", vive nell'invisibilità. E in effetti è bravo a fare proprio queste due cose: a non farsi notare e a pulire. Di fondo, l'uomo che puliva pensa di non meritarsi nulla, perché fin dalle primissime pagine del romanzo si capisce che dietro di lui si accumulano traumi gravi, per non dire gravissimi, che hanno avuto ricadute profonde sulla sua autostima, ma anche sulla sua psiche. Eppure la sua quotidianità appare sorprendentemente normale, forse fin troppo. Ecco perché di tanto in tanto l'uomo che puliva di concede una serata speciale, una serata in cui smettere di essere anonimo e senza identità, sa corteggiare e osservando dettagli minuti sa prevedere il comportamento delle donne che avvicina; ma questa trasformazione non è mai spontanea, né priva di conseguenze... 

Questa singolare routine viene però infranta da un incontro inatteso: durante uno dei giri lungo le rive del lago di Como per cambiare i sacchetti dell'immondizia, l'attenzione dell'uomo che puliva è attirata da un bambino che sta affogando nel lago. Un'allucinazione, forse? Non c'è tempo per riflettere, l'uomo si tuffa e porta a riva quella che, invece, si rivela essere un'adolescente, in lotta tra la vita e la morte. Solo allora l'uomo che puliva si rende conto che questo evento può mettere a repentaglio il suo anonimato, e dunque non vuole ricompense o gloria; pensa piuttosto a sparire, ancora una volta, lasciando la ragazzina alle cure dei soccorritori. 

O meglio... Osservandola poi da lontano, perché l'uomo che puliva è convinto che la ragazzina col ciuffo viola nasconda qualcosa: come è finita nel lago con il suo zaino? Davvero per aver inciampato mentre si faceva un selfie? La famiglia - una ricchissima famiglia - fa di tutto per dare questa versione alla stampa e mettere a tacere le malelingue, ma ci sono molti retroscena che l'uomo che puliva capirà via via, pur guardando alle cose con il suo sguardo a tratti fuori dalle dinamiche del mondo. 

Alle loro già singolari esistenze si intreccia poi quella della cacciatrice di mosche, una donna che ha votato la sua vita, colpita da un dramma senza pari, alla lotta contro la violenza di genere. Ha elaborato un codice non verbale per permettere alle vittime di violenza di chiedere aiuto e lei interviene. Non sempre con mezzi canonici, fa di tutto per portare le donne a denunciare quei fidanzati o mariti che tolgono loro salute e autostima. 

Questi tre personaggi - vividi come persone vere e proprie - intrecceranno le loro esistenze per un breve ma fulminante periodo. Nessuno di loro è esente da traumi, nessuno di loro vive il presente con serenità: benché l'abisso del titolo possa specialmente applicarsi all'uomo che puliva, ogni personaggio ha un proprio abisso che minaccia di inghiottire quel che resta delle loro vite, così come ha già fatto con le loro identità. 

Se volete una prova della bravura di Carrisi nel rapirci dentro alle sue pagine, leggete il primo capitolo (riprodotto nell'estratto disponibile sui siti delle librerie online): arriverete alla fine del primo capitoletto annaspando con il piccolo protagonista. E se accetterete di scoprire l'abisso con il resto del romanzo, verrete risucchiati in una narrazione serrata, capace di farci percepire visioni e odori, accanto alle pulsioni e ai pensieri di chi vive vittima di sé stesso. 


GMGhioni