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Se la bellezza perde (o salva?) l'uomo: "A proposito di Elena" di Giuseppina Norcia

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A proposito di Elena

di Giuseppina Norcia
VandA.edizioni, 2020

pp. 135  
€ 14,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)



Una donna rapita, o fuggita. Una città caduta. Una nomea oscura, che si radica, tra apologie e atti di accusa. Una modernità che viene prima del moderno, che trasporta un nome, un volto fino a noi, qui e oggi. Quello che ci offre Giuseppina Norcia non è un romanzo, ma un’opera composita, mille frammenti di Elena, così come riletta, descritta, interpretata dalle fonti letterarie dall’antichità al contemporaneo, in citazioni dirette o echi sommersi. Perché Elena è la bellezza che attrae e distrugge, è il desiderio che continuamente sfugge. È ossessione e perdizione, pudore e voluttà, demone e dea al tempo stesso. Elena è il luogo in cui l’amore e il possesso si confondono, l’idea per cui gli uomini muoiono. È la più bella, ma anche colei di cui in fondo di non si sa nulla. È sempre oggetto, quasi mai soggetto. Nel breve volume edito da VandA.edizioni, invece, nel lavoro di ricerca appassionato, sinceramente coinvolto, da parte dell’autrice, torna ad essere protagonista. Norcia lo sa bene che gli scudi impugnati per Elena sono in realtà impugnati contro Elena. Si rende conto delle incongruenze, delle faglie, delle contraddizioni della mitografia che circonda uno dei personaggi più affascinanti della tradizione e le porta all’attenzione del lettore.
È la donna dalla bellezza insostenibile, eppure non è mai descritta. Non sappiamo se i suoi capelli siano lisci come la seta o indomabili e crespi, del colore del grano o scuri come la notte. Ditemi, ha qualcosa che la rende unica, qualche amabile imperfezione? Un neo sul labbro, una lieve fessura tra i denti? Come cammina Elena? Ama muovere le mani al ritmo delle sue parole? Nessuno lo sa. Di Elena non si sa niente. Crediamo di conoscerla ma non l’abbiamo mai guardata. È questo il suo paradosso, o forse l’indizio che ci lascia, agli albori di un viaggio nel suo mondo misterioso. Di lei si conosce, però, l’effetto che ha sugli altri. Incantamento. L’indicibile desiderio di possederla per sempre. Il piacere frammisto a un terribile senso di libertà. La paura, anche. Lei è la grande disvelatrice, lo specchio dei desideri, ma gli esseri umani non sono sempre all’altezza della verità. Come muri mal costruiti, si sfarinano al suo incedere gli intonaci dei vincoli prestabiliti, delle convenzioni sociali, delle apparenze. (p. 18)
In un volutamente errabondo percorso di riscoperta (o di riconoscimento), Elena diventa occasione per creare interferenze, come quella, radicata nell’antico, tra bellezza ed etica, o tra desiderio e morte, o altre più suggestive e imprevedibili, tra testi vecchi e nuovi, o tra contesti storici e culturali lontani nel tempo e nello spazio. Il meglio di sé però lo scritto di Giuseppina Norcia lo dà in alcuni intermezzi narrativi, o drammatici, in cui risuonano voci di donne (a volte di Elena stessa) che, mentre sembrano raccontare una storia nota, ci svelano invece profonde verità, ridanno vita a un mito che ci parla con la voce della contemporaneità. Come quando si rievoca la notte del cavallo, e il passo felpato con cui Elena, passeggiandogli intorno, blandiva i soldati greci, chiamandoli col richiamo delle loro spose, mettendoli di fronte alle loro proprie mancanze:
GIOVANE DONNA Talvolta ci ostiniamo a definire Amore quel vuoto che ci attanaglia, il desiderio che ci fa vibrare, i fantasmi creati dalla nostra mente. Loro non hanno voluto ammetterlo, hanno preferito odiarla.
DONNA Lei sapeva trovare le parole e la voce dei loro desideri… Ma qualcuno conosceva i suoi?
GIOVANE DONNA No di certo. Era il suo modo di rimanere inviolata, suppongo. Moltitudini di uomini affogavano nella guerra e le davano il suo nome. La chiamavano Elena, come una malattia, un cataclisma, come una sventura. (p. 85)
Tuttavia, al di là dei tentativi di bistrattamento del personaggio da parte di narratori che sono quasi sempre uomini (ma anche le donne non sono sempre pietose con le diverse incarnazioni di Elena), ciò che rimane dall’incontro con questa icona letteraria è soprattutto l’idea di un trionfo del femminile. Perché forse, dopotutto, aveva ragione Dostoevsky e la bellezza davvero ci salverà. Quando non lo sa, se non lo fa, è soltanto una bellezza tradita, che ha mancato alla sua missione.
A un tratto mi rialzai e arsi di nuovo della mia luce. Nata libera, poi in catene, fui libera ancora. Alla fine di un giorno di guerra camminai sola e danzai sul ciglio delle mura circondata dalle grida interminabili dei guerrieri, mentre loro si giocavano il destino. Proprio in quell’inferno scoprii che nessun dardo poteva colpirmi, a meno che non lo desiderassi. Allora, sorrisi di potenza e libertà; io dea-donna, io destino, svelo la verità. Simulacri, accuse inconsistenti si contendono la vostra mente: non è bellezza ciò che crea infelicità; o se lo è, è una bellezza tradita, vilipesa, capovolta. (p. 53)

Carolina Pernigo





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“A un tratto mi rialzai e arsi di nuovo della mia luce. Nata libera, poi in catene, fui libera ancora. [...] Proprio in quell’inferno scoprii che nessun dardo poteva colpirmi, a meno che non lo desiderassi. Allora, sorrisi di potenza e libertà; io dea-donna, io destino, svelo la verità. Simulacri, accuse inconsistenti si contendono la vostra mente: non è bellezza ciò che crea infelicità”. Uno dei personaggi letterari più citati di sempre, e non sempre in termini lusinghieri, Elena evoca il desiderio, la passione, ma anche la guerra che si scatena in suo nome. In questo breve volume edito da @vanda.edizioni, Giuseppina Norcia vuole renderle giustizia, ripercorrendo le tappe che la conducono dall’antichità fino al presente e mostrandoci come una figura di donna diventa mito variegato e sempre vivo. Anche voi amate l’epica e la mitologia classiche? Quali personaggi vi sono rimasti nel cuore? #instabook #instalibro #bookstagram #bookoftheday #bookish #igreads #igbooks #readingnow #newbook #bookaddict #booklover #cover #bookcover #inlettura #cosebelle #instaquote #quotestagram #elena #guerraditroia #epica #criticaletteraria #giuseppinanorcia #vandapublishing

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