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#CriticARTe - “Le donne devono per forza essere nude per entrare al Met. Museum?” - "Le donne nell’arte" a cura di Flavia Frigeri

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Le donne dell’arte
a cura di Flavia Frigeri
Traduzione di Isabella Polli
24 Ore Cultura, 2020

pp. 176
€ 14,90 (cartaceo)



“Le donne devono per forza essere nude per entrare al Met. Museum?”
Recita così nel 1989 lo slogan delle Guerrilla Girls, il collettivo attivista femminista, formatosi solo 4 anni prima, la cui identità è nascosta dietro a una maschera stile King Kong.
La provocazione è legittimata dai dati allarmanti, secondi cui la presenza femminile in luoghi culto dell’arte è pesantemente esigua: si parla infatti di meno del 5%, contro un 95% di colleghi maschi. Non solo, il dato più sorprendente vede una percentuale di nudi femminili nell’arte pari all’85% della produzione totale.
Non è quindi banale domandarsi dove siano finite tutte le artiste, che nel corso dei secoli hanno contribuito con il loro genio ed estro a popolare questo variopinto settore.           

La storica dell’arte e curatrice, Flavia Frigeri, ha selezionato 50 storie di donne, che hanno lasciato un segno tangibile nel mondo dell’arte, a partire dal 1500. Il volume è un vademecum utile per scoprire il contributo artistico di personalità, che sono rimaste spesso nell’ombra per motivazioni di carattere storico sociale e/o culturale.

Sicuramente non semplice, la scelta di questo eterogeneo collettivo internazionale di donne, in considerazione della quantità di artiste mondiali, il cui contributo professionale merita un generoso riconoscimento. Le protagoniste di questo libro dominano, con la loro affascinante personalità e talento, e spaziando da medium diversi a riflessioni estetico-concettuali, hanno influenzato la cultura globale.
La scrittrice non entra nel merito di problematiche socio-culturali, di "arcani demoni" da sconfiggere nella competizione con i colleghi maschi all'interno del mercato dell'arte o del mecenatismo, e neppure degli sforzi richiesti per raggiungere l'agognata fama; fornisce piuttosto uno spunto d'incontro con le 50 voci selezionate, presentandole con dettagli originali, che possono alimentare il desiderio di un successivo approfondimento.

Brevi testi introducono ciascun personaggio, tracciando una linea temporale, che velocemente risale ai giorni nostri: dalla talentuosa Artemisia Gentileschi, che ha saputo tenere il passo di giganti dell’arte cinquecentesca, fino a Tracy Emin, la cui proposta mette a nudo un tormentato vissuto e la sua elaborazione in forma d’arte. 

Non mancano attiviste come Yoko Ono, Frida Kahlo e altre donne, la cui arte nel corso del tempo è decisamente passata in secondo piano rispetto alla notorietà del personaggio, di cui Tamara de Lempicka, Marina Abramovic e Yayoj Kusama ne sono un esempio ulteriore.


Non solo la pittura, ma anche la fotografia riveste uno spazio ampio tra le pagine, abbracciando artiste dei sali d’argento, quali Francesca Woodman e la camaleontica Cindy Sherman. 

Interessanti aneddoti svelano le origini dell’opera di numerose artiste, le influenze, nonché l’ispirazione. Un esempio, la pluripremiata pittrice spagnola Maria Helena Vieira da Silva, le cui geometrie azulejo ispano-arabe, il segno in bilico tra metaforiche architetture cubiste e natura, trassero spunto, durante la seconda parte della sua produzione, principalmente da una visita a Marsiglia. 

Le donne dell’arte di Flavia Frigeri è un prezioso volume a cui attingere, quando si desidera approcciare eventuali ricerche sulla presenza della donna nell’arte. L'excursus tutto al femminile gratifica e rende omaggio al lavoro di personaggi di ogni età ed origine etnica, che hanno operato nel tempo, tra i medium, al di fuori ed internamente allo spazio dell'io, con gusto e profondità, contribuendo a scrivere importanti pagine della cultura degli ultimi 500 anni. 

Il nutrito compendio di immagini arricchisce quest'opera che, con la sua grafica pulita ed essenziale, merita un plauso.



Elena Arzani