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#CritiCOMICS - La dolcezza di un ricordo: "Un'estate fa", di Zidrou

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Un'estate fa
di Zidrou e Jordi Lafebre
Bao Publishing, 2019

Traduzione di Michele Foschini

pp. 173
€ 18,70 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)



Un'estate fa, pubblicato da Bao, è la traduzione italiana di Les beaux étés, una trilogia pubblicata da Dargaud Benelux, in tre puntate (Cap au Sud!, La Calanque, Mam'zelle Estérel). L'opera edita dalla casa editrice milanese specializzata in graphic novel raccoglie in un solo volume le tre parti uscite separatamente, dal 2015 al 2017, e presenta una tripartizione interna che consente di orientarsi perfettamente tra i diversi piani temporali.
Il libro racconta di una famiglia belga e della loro crescita attraverso gli anni, i cambiamenti e le novità che hanno formato il nucleo familiare protagonista della storia. La vicenda si snoda attraverso tre estati – 1973, 1969, 1962 – e tre partenze per le vacanze, animate ogni volta da sentimenti diversi. Il presente diventa l'angolazione da cui raccontare queste avventure estive e punto da cui osservare l'evoluzione del nucleo famigliare.
La non perfetta concatenazione dei piani temporali – si procede a ritroso – e il loro sfasamento provoca un interessante meccanismo di suspance, poiché tramite quelli che sono dei dettagli che poi verranno chiariti nei capitoli successivi, il lettore è spinto a procedere nella narrazione. Tuttavia, sarebbe a dir poco semplicistico ridurre a questo aspetto soltanto la forza di questo libro. Ciò che rende l'opera di Zidrou davvero imperdibile, infatti, sono la bellezza della storia e in particolar modo la delicatezza delle tinte e dei disegni; questi ultimi sono opera di Jordi Lafebre, mentre i colori sono stati curati, oltre che da Lafebre, anche da Mado Pena.

La luminosità e la contemporanea delicatezza dei colori fa sì che la storia narrata assuma una veste eterea e poetica allo stesso tempo, venendo avvolta da un tempo assoluto, quasi favolistico. Attraverso un viaggio sia fisico – la partenza per le vacanze – che temporale – la storia della famiglia si snoda nel tempo, senza mai perdere di poeticità. Il finale a sorpresa, malinconico e sentimentale, conferma l'unità del nucleo famigliare, il quale ritrova, in un piccolo rito dal valore simbolico, tutta la dolcezza dei ricordi.
Un'estate fa, quindi, racconta con delicatezza la crescita di una famiglia in cui, nonostante l'evolversi di azioni e sentimenti spesso soltanto accennati, non viene mai a mancare l'ingrediente fondante, l'amore. Assieme all'attenzione e alla cura, infatti, questo sentimento diviene il collante che cementa il nucleo famigliare, anche quando tra marito e moglie le cose non sembrano più andare come prima.
Nonostante qui su Critica Letteraria i nostri redattori si siano spesso imbattuti in opere bellissime e difficili da rendere a parole, stavolta è davvero arduo rendere le sensazioni che questo volume regala. Infatti, al di là della singola storia, della sceneggiatura, ciò che colpisce e concorre alla creazione di un volume suggestivo è la perfetta commistione e la calibratissima rispondenza tra vicende narrate e atmosfere usate. D'altronde il quid in più di una graphic novel non è proprio questo? La resa dei colori, la caratterizzazione del tratto, il realismo delle espressioni: tutto ciò che non può essere reso pienamente a parole, un silenzio, uno sguardo eloquente, la luce purpurea di un tramonto, la morbidezza delle ombre della notte, la luce che filtra dagli alberi: tutto viene interpretato dal disegnatore e dal colorista, concorrendo alla creazione di un'opera leggibile su più piani. Un libro davvero unico, quindi, un altro bellissimo volume Bao pronto ad arricchire la vostra libreria.

Valentina Zinnà