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L'amore, la guerra e tanti intrighi: "Il segreto di Botticelli" ci porta nel Cinquecento di Giovanni dalle Bande Nere

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Il segreto di Botticelli
di Lisa Laffi
tre60, 2019

pp. 352
€ 15 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)


Una passione proibita che porta all'amore, ferite mortali, intrighi di corte: L'ultimo segreto di Botticelli affonda negli anni dell'inizio del Cinquecento, quando l'Italia è una realtà frammentaria in cui i giochi di potere possono provocare rivolgimenti continui. E i tanti punti oscuri della storia non fanno che alimentare la fantasia di tanti narratori. 
La sua protagonista, Luce, è una guaritrice, che ha ereditato dalla madre le conoscenze erboristiche per salvare vite in serio pericolo. Così viene chiamata al cospetto di Bianca Riario Sforza, figlia della celebre Caterina Sforza: quella donna, che conosceva bene la madre di Luce, promette alla ragazza una via d'uscita dalla povertà e la porta a corte. Quel che la nobildonna di San Secondo non sarebbe mai aspettata è che suo fratello, il celebre Giovanni dalle Bande Nere, si sarebbe innamorato della ragazza. Lui, soprannominato il Grande Diavolo per la spregiudicatezza in battaglia e per il gran numero di donne che ha portato nel suo letto, sembra provare qualcosa di nuovo per Luce: mentre lei cura le sue ferite di guerra, lui affonda nei suoi strani occhi ambrati e pensa a come quella passione possa avere un esito diverso dal solito addio frettoloso. 
Conscia della fama di Giovanni, Luce fa di tutto per resistergli, perché anche lei risulta spaventata dalla passione che prova. Ma - quando il romanzo storico rischia di virare verso il rosa - ecco che le ritrosie della ragazza e l'avido sogguardare di Giovanni vengono interrotti da nuovi pericoli: la Romagna rischia di perdere la sua autonomia ed è ora di tornare a combattere.
Più volte sul punto di perdere la vita, i due protagonisti finiscono per incappare in torbidi piani di palazzo, che prevedono di separarli perché appartenenti a classi sociali troppo distanti: per la ragazza viene addirittura architettato un matrimonio combinato con un uomo in punto di morte, che le avrebbe lasciato la sua farmacia - sogno di Luce. Ma una donna che gestisce una farmacia, da sola, è poco al sicuro: le accuse di stregoneria fioccano per molto meno, e così la scoperta di una serie di libri di alchimia nascosti nella soffitta dell'uomo porta la ragazza a temere per il loro futuro. Non ci vuole molto, in effetti, perché Luce venga chiusa in prigione, mentre Giovanni la cerca ovunque, ma anche in questo caso il destino ha in serbo per lei importanti incontri e possibili vie di salvezza.  
Luce è tutt'altro che ingenua: quasi per caso, viene a scoprire di singolari interpretazioni della Primavera di Botticelli, in cui il celebre pittore non si sarebbe limitato a dipingere una scena mitologica, ma avrebbe nascosto un chiaro messaggio storico, auspicando l'unione dell'Italia. Secondo tale interpretazione, Flora sarebbe Firenze, Mercurio Milano, Cupido Roma, la ninfa Maya Mantova, Venere Venezia e Borea Bolzano. Insieme, le diverse città avrebbero finalmente costituito un unico grande stato: ma a quale prezzo? E davvero dietro una delle ninfe si cela il volto di Caterina Sforza? Se così fosse, allora, quale ruolo avrebbe Bianca, unica erede di Caterina, nel determinare i futuri equilibri della penisola? 
Lisa Laffi, che già si è occupata di Cinquecento nei suoi scritti, intreccia verità storica all'invenzione di nuovi personaggi, come la stessa protagonista, Luce, spiegando in una nota finale che si è permessa di riempire i tanti punti d'ombra della storia ufficiale, che tuttavia ha un ruolo preponderante nel romanzo. Più laterale è il ruolo del quadro di Botticelli, che pure dà il titolo all'opera: certamente è movente di importanti decisioni e azioni di enorme coraggio, ma non pensino i lettori di incappare in un romanzo incentrato sulla storia dell'arte. Gli spunti di lettura del quadro, nel corso dei secoli, sono stati tanti, e Laffi ha il merito di farci comprendere da vicino almeno le due interpretazioni principali. Ma la vicenda è un'altra, e lo spirito con cui va letto il romanzo è quello di volersi concedere una cavalcata fantasiosa e a tratti molto romantica tra le pieghe del nostro Cinquecento. 

In occasione di Bookcity, domani chiacchiererò con l'autrice Lisa Laffi al Castello Sforzesco - vi aspettiamo! 

GMGhioni