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Elizabeth Gaskell. Saggi su una scrittrice vittoriana controcorrente: percorsi critici tra opere meno note e spunti sulla narrativa gaskelliana

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Elizabeth Gaskell. Saggi su una scrittrice vittoriana controcorrente 
A cura di Francesco Marroni
edizioni Croce, maggio 2019

pp. 220
€ 21,90


A quanto pare in questi giorni ho un po’ di nostalgia per gli anni dell’università, e, nello specifico, per i corsi di letteratura inglese e angloamericana. Lo Speciale Meridiani proposto in occasione dei 50 anni di queste bellissime edizioni mi ha dato modo di ricordare il mio volume preferito della collezione, che mi era stato regalato proprio per festeggiare il buon esito del primo esame all’università di Genova. Ed eccomi che a distanza di pochi giorni mi trovo nuovamente a riandare a quegli anni di studio, scoperta, fatica e appunti, questa volta per via di Mrs Gaskell, una delle voci più interessanti – e solo di recente nota anche al grande pubblico fuori dalle aule accademiche – dell’epoca vittoriana. Avevo scoperto l’autrice proprio durante un corso di Letteratura Inglese e, il caso vuole, nello stesso periodo mi era stata inviata dalla casa editrice Jo March il romanzo di Gaskell “Nord e Sud”, che avevano appena pubblicato. Mi ero immersa con molto piacere, all’epoca, nelle atmosfere e nella realtà culturale di Gaskell, proseguendo negli anni letture e approfondimenti critici, che hanno coinciso con un sempre maggior interesse anche da parte del pubblico non specialistico, grazie soprattutto al lavoro della casa editrice umbra cui si diceva poc’anzi e alla distribuzione italiana di una miniserie dedicata appunto a North and South, tra i romanzi più celebri di Gaskell. Nel percorso di scoperta e studio mi sono imbattuta quindi in un buon numero di traduzioni italiane dei testi di Gaskell (qui, gli approfondimenti sulle varie opere), tra romanzi, racconti, novelle, editi da Jo March ed edizioni Croce per lo più, attenti anche ad offrire ai lettori italiani un adeguato apparato critico e bibliografico utile per inquadrare meglio l’epoca e la scrittrice. Tutto questo per sottolineare, oltre al piacere della scoperta tipico degli anni universitari, come il nome di Gaskell sia diventato in tempi recenti sempre più noto anche al pubblico italiano.
Ho quindi accolto con piacere e curiosità il testo pubblicato da edizioni Croce “Elizabeth Gaskell. Saggi su una scrittrice vittoriana controcorrente”, curato da Francesco Marroni, contenente nove saggi di autori differenti che concentrano le proprie analisi su testi meno noti della produzione letteraria gaskelliana o su aspetti meno usuali, punti di vista originali sulle opere e sul contesto in cui sono state scritte. Ogni autore coinvolto, a partire dal già citato curatore dell’opera, il prof. Marroni, è studioso esperto dell’epoca vittoriana e della scrittrice oggetto della ricerca, cui si è dedicata buona parte della propria carriera professionale: il risultato, quindi, è una raccolta di saggi assolutamente puntuali, approfonditi e strutturati, con un buon apparato di note (tra approfondimenti e traduzioni dei brani proposti), capaci di arrivare anche a un pubblico non necessariamente specialistico. Una serie di saggi, quindi, che sapranno sicuramente interessare i lettori di Gaskell, non solo gli studiosi della materia, e grazie alla riflessione critica qui proposta sarà possibile analizzare anche i testi considerati “minori” rispetto ai più noti romanzi e racconti, o aspetti particolari dello sguardo gaskelliano, in ogni caso rivelatori dell’estetica dell’autrice, di temi e spunti ricorrenti nelle sue opere.

L’analisi si concentra, infatti, sulla produzione letteraria meno nota di Gaskell o su aspetti “minimi”, su particolari, che diventano il mezzo per inquadrare l’autrice nel panorama letterario del tempo e riflettere sull’unicità della sua voce. Se è vero che nei testi di Gaskell possiamo riconoscere alcuni temi-chiave come l’interesse per le trasformazioni sociali che hanno investito l’Inghilterra del primo periodo vittoriano, il rapporto uomo-donna, la definizione di femminile, questi saggi permettono ancora una volta di comprendere l’eclettismo che contraddistingue la scrittrice, la sperimentazione linguistica e tematica, l’interesse per forme espressive e generi differenti, dal novel alla scrittura di viaggio, dal gotico ai racconti natalizi. Ne emerge, per esempio, la capacità di analisi e ricerca di Gaskell che riflette sul fenomeno della camorra napoletana (“An Italian Institution: Elizabeth Gaskell e la Camorra”, di Alan Shelston) a partire da fonti storiche rielaborate in base all’esperienza personale nel corso dei suoi soggiorni in Italia, da cui è nato un articolo pubblicato sulla rivista diretta da Dickens “All the Year Round”, sulle cui pagine numerosi contributi di Gaskell sono apparsi negli anni; o, ancora, la ricerca accurata e motivi cari all’autrice nel raccontare in un saggio narrativo la tragica storia della minoranza etnica dei Cagots (“Lines not to be passed: narratività e morale in An Accursed Race”, di Loredana Salis), tra pregiudizi e oppressione, il concetto di razza, in cui si avverte chiaramente la matrice unitariana da cui scaturisce la partecipazione dell’autrice.

Attenta a mutamenti e contraddizioni della società contemporanea, Gaskell esplora generi e forme differenti, una mescolanza di elementi che da origine a testi ibridi e molto più ricchi e complessi di quanto in apparenza si sarebbe portati a pensare. Ecco, per esempio, che il classico racconto natalizio dal tipico gusto vittoriano, “Christmas Storms and Sunshine” (apparso nella raccolta dei racconti gaskelliani curata da Anna Enrichetta Soccio sempre per edizioni Croce, qui analizzato dalla stessa), si apre a uno dei temi cari all’autrice, la funzione civilizzatrice della donna e la solidarietà di genere, quale mezzo ideale per risolvere le tensioni in ambito domestico ma anche sociale. 
Il ruolo delle donne diventa cruciale perché, nella loro funzione di educatrici, esse hanno l'opportunità di incidere sulla società del futuro. Gaskell credeva fermamente nella missione civilizzatrice della donna il cui solo limite era di essere confinata alla sfera domestica: di qui, la necessità di un ripensamento e di una ridefinizione degli spazi e dei ruoli femminili che passa sia attraverso l'educazione dei figli maschi, sia attraverso la solidarietà di genere, al fine di rispondere alle più alte esigenze collettive della nazione inglese ("Verso la definizione di un metodo", Anna Enrichetta Soccio, p. 66)
Similmente, la cornice natalizia del racconto “The Moorland Cottage” e l’ambientazione nella merry England, sono solo il pretesto per esplorare l’universo borghese e riflettere sulla lotta interclassista della middle class, in cui i rapporti personali appaiono sempre più dominati dall’interesse materialistico, al pari di meri scambi commerciali.

La riflessione critica si apre, quindi, alle trasposizioni televisive del romanzo più celebre di Gaskell, North and South, di cui Gloria Lauri-Lucente mette a confronto le due mini serie tv, tra differenze tecnologiche, atmosfere teatrali e location reali, enfasi sulle performance e spunti innovativi a partire dal testo originale, considerando, allo stesso tempo, l’efficacia del format nel trasporre il romanzo in cui gli episodi sembrano già delineati, scanditi, le scene e la scrittura adatte alla trasformazione in nuovo mezzo espressivo. La ricostruzione attenta del dettaglio nel delineare i personaggi, si sposa con il gusto dell’autrice per il particolare, l’oggetto che assume significati antropomorfi, come sottolinea nel suo saggio Mara Barbuni (che ha tradotto la maggior parte delle opere di Gaskell, per Jo March e Croce, oltre ad aver dedicato all’autrice diversi saggi, tra cui segnalo soprattutto la bellissima biografia “Sui passi di Elizabeth Gaskell”): ecco come, nel romanzo Wives and Daughters, gli oggetti personali diventano non solo indicatori di status, gusto e funzione narrativa, ma anche importanti chiavi di interpretazione del carattere del personaggio stesso, in rapporto con gli altri protagonisti della narrazione e il contesto socio culturale.
L'orologio dello Squire è un altro oggetto antropomorfo: ne è consapevole egli stesso. Come il suo proprietario, è un orologio grosso, vecchio e privo di grazia, e come lui agisce quale difensore di una memoria minacciata dal rinnovamento: è il testimone di una radicata tradizione famigliare, che, se da una parte è preziosa perché conserva il ricordo dei fasti del passato degli Hamley, dall'altra rischia di perdersi e scomparire nel turbinoso avanzare del progresso storico e tecnologico (Gli oggetti personali in Wives and Daughters, Mara Barbuni, p. 199)
Osservare più da vicino, quindi, la produzione letteraria di Gaskell, comprenderne la varietà stilistica, tematica e di genere, e aprire a nuove letture e riflessioni sul testo e l’epoca, sono sicuramente le chiavi per leggere un’autrice il cui dialogo con la società e il pubblico non sembra, fortunatamente, esaurirsi.


Debora Lambruschini





L’attenzione per la realtà e le contraddizioni della società vittoriana, il ruolo determinante delle figure femminili, l’ambiente urbano e la rivoluzione industriale: Elizabeth Gaskell è stata una delle più interessanti interpreti della stagione vittoriana e delle sue contraddizioni, autrice eclettica e negli ultimi anni scoperta e apprezzata anche dal pubblico non specialistico grazie a numerose traduzioni e trasposizioni televisive delle sue opere. Letta durante gli anni dell’università, la nostra @deboralambruschini si è occupata spesso di Gaskell ed è con grande curiosità quindi che si immersa nella lettura di questi saggi critici, che gettano uno sguardo interessante su opere “minori” e particolari della narrativa Gaskelliana. Nei prossimi giorni sul nostro sito ve ne parleremo approfonditamente! #elizabethgaskell #gaskell #book #bookstagram #booklover #bookblogger #bookaddict #saggi #victorian #englishliterature #women #womenwriters #essay #instabook #instalibri
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Di Debora Lambruschini