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#CritiComics - Un amore esemplare: un insolito ritorno per Daniel Pennac, una bella scoperta con Florence Cestac.

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Un amore esemplare
di Daniel Pennac (illustrazioni di Florence Cestac)
traduzione di Yasmina Mélaouah
Feltrinelli Comics, 2018

pp. 76
€ 15 (cartaceo)
€ 6,99 (e-book)

Io avevo otto anni e loro l'età che ho io oggi. Avevano passato la vita ad amarsi e a leggere.
C'è stato un periodo della mia infanzia nel quale ho letteralmente idolatrato autori come Jack London, ed ancora oggi non mi sovviene nessun'altro che sia riuscito a descrivere in maniera tanto autentica e realistica i sentimenti di un cane o di un lupo come lui ha fatto negli straordinari Il richiamo della foresta (1903) e in Zanna Bianca (1906).
La logica conseguenza di questo mio amore incondizionato è stata quella di adorare lo scrittore francese Daniel Pennac, nelle cui opere sono incappata alle scuole medie ed il cui ricordo conservo ancora gelosamente: Abbaiare stanca (1982) e L'occhio del lupo (1984), infatti, occupano un posto speciale nel mio personalissimo "Olimpo" dei libri più belli, ed hanno contribuito in modo fondamentale ad instillare in me quel sentimento di affetto che tutt'oggi provo per gli animali.
Quando ho saputo che Pennac sarebbe tornato in libreria con una graphic novel un po' mi sono stupita perché non capivo cosa c'entrasse lui con il mondo dei fumetti, ma non potevo di certo lasciarmi sfuggire l'occasione di immergermi in una delle sue avventure, e con questo animo colmo di fiducia ho letto Un amore esemplare, la prima uscita della collana dedicata ai fumetti Feltrinelli Comics curata da Tito Faraci.
Trovavo che Jean e Germaine meritassero qualcosa di meglio delle parole (Daniel Pennac).
La storia narrata in Un amore esemplare prende spunto dall'infanzia di Pennac, periodo durante il quale egli trascorre insieme al fratello Bernard le vacanze estive nella casa della nonna a La Colle-sur-Loup, in Costa Azzurra, all'epoca rifugio tranquillo ed incontaminato, e non meta ambita come oggi.
In quel periodo Daniel, ancora ben lungi dal divenire quello scrittore di fama mondiale che tutti conosciamo ma già curioso della vita e dei suoi caratteristi, fa la conoscenza dei Bozignac, i due anziani coniugi che vivono nella casa accanto.
Ogni estate, per quindici anni, sono stato testimone di quell'amore meravigliosamente improduttivo e straordinariamente fantasioso. Un amore esemplare, letteralmente.
La coppia, formata dal marchese Jean e dalla sarta Germaine, è assai celebre nel vicinato ed è costantemente al centro di pettegolezzi perché i due non hanno mai lavorato, non hanno avuto figli e si limitano riempire le loro giornate con edificanti letture.
Incuriosito da questi singolari personaggi, Daniel ne diventa amico e trascorre molto tempo insieme a loro, fino a scoprire la loro storia: veniamo a sapere, così, che Jean e Germaine si sono sposati contro il volere delle rispettive famiglie, ma riescono a mantenersi economicamente senza dover lavorare grazie ai tantissimi libri rari che Jean ha ereditato da un parente e che di volta in volta vende.

Un amore esemplare meraviglia per la sua semplicità e, se non sapessimo che racconta una storia vera, incanta per il suo sapore di favola moderna. Le illustrazioni di Florence Cestac, fumettista francese conosciuta per i suoi personaggi dai nasi grandi ed arrotondati, contribuiscono a rendere la narrazione umoristica e veloce, adatta a tutti i tipi di lettori.

Assai peculiare è la rievocazione che lo stesso Pennac compie all'interno della storia e che, come qualcuno in giro per il web ha scritto, può essere considerata un vero e proprio elemento di "metafumetto": infatti, nelle prime pagine possiamo scorgere i due autori seduti al tavolo di un ristorante che discutono su come impostare l'opera, mentre anche gli altri commensali vengono coinvolti dall'allegro progetto.

Questo delizioso "amore di resistenza" è divenuto ben presto anche uno spettacolo teatrale portato in scena dall'italo-argentina Clara Bauer nel quale, come lei stessa ha osservato, vi è
un ragazzino che «adotta» questa coppia.
Inoltre il contributo "spirituale" che Pennac ha ricevuto da Jean e Germaine si è espresso anche in uno dei suoi libri più noti, La fata Carabina (1987), nel quale lo scrittore ha trovato il modo di inserire la coppia di anziani tra i protagonisti.

Uno degli insegnamenti più forti e coraggiosi di questa piccola grande opera, di questo amore antico e bellissimo, di questa storia che ha saputo resistere per oltre quarant'anni alle intemperie del tempo e alle avversità della vita, ci viene dalle parole di Jean, che afferma:
anche le cose migliori finiscono, proprio per questo sono le migliori.
Un'ultima notazione merita la dedica del libro alle vittime degli attentati del 2015 alla redazione del giornale francese Charlie Hebdo, occorsi durante il periodo in cui Pennac e la Cestac stavano ultimando il fumetto:
Ai dodici di "Charlie", nostri unici apostoli.
Questa frase apparentemente potrebbe risultare stridente con l'atmosfera di comicità e leggerezza che troviamo nella storia, ma in realtà a me è parsa come il suo ideale continuum: se infatti le parole ed i personaggi di Pennac sono sempre in grado di farci riflettere su qualche aspetto della nostra vita o di quella di coloro che ci circonda, Un amore esemplare non fa eccezione.

La storia di Jean e Germaine ci prende per mano e ci conduce in un tempo ed in un luogo ormai lontani da noi, ma l'affetto che li ha uniti per tutta la loro vita non cessa di rammentare quanto la vita sia fragile, e la dedica agli "apostoli" di Charlie Hebdo costituisce un monito ulteriore alla caducità della nostra esistenza.

Forse a qualcuno i sentimenti che emergono con prepotenza dal testo di Pennac potranno apparire oltremodo zuccherosi, ma i disegni della Cestac contribuiranno a riequilibrare con tenera ironia la storia, mentre dall'opera intera potremo trarre un grande insegnamento di vita e di speranza.

Ilaria Pocaforza