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#CritiComics - Superzelda. La vita (provocatoria) di una super eroina in lotta contro se stessa

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Superzelda. La vita disegnata di Zelda Fitzgerald
di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta
minimum fax, 2011

pp. 170
15 euro



Mi sono avvicinata alla graphic novel di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta mantenendo una certa aura di voluta ignoranza sul personaggio meraviglioso e affascinante che ne è al centro: di Zelda Sayre Fitzgerald sapevo solo che era stata la moglie e musa ispiratrice di Scott Fitzgerald, grande scrittore americano dei ruggenti anni Venti.
Conoscerla attraverso le belle immagini di Daniele Marotta e il testo lineare, divertente ed essenziale di Tiziana Lo Porto è stato un viaggio interessante, uno di quelli che, quando ci si decide a partire, non si vorrebbe interrompere.

Superzelda. La vita disegnata di Zelda Fitzgerald, come il titolo stesso suggerisce, è la ricostruzione graphic della biografia di uno dei personaggi femminili più affascinanti della prima metà del Novecento americano.

Giovane disincantata, provocatoria e profondamente anticonformista, Zelda cresce in una rispettabile famiglia dell’Alabama, fino all’incontro che le cambierà la vita: quello con l’allora sconosciuto Francis Scott Fitzgerald, aspirante scrittore squattrinato e dedito all’alcol.
In pochi anni, la coppia si sposa e Scott comincia la sua carriera letteraria, dando vita a grandi capolavori come Di qua dal paradiso e Il grande Gatsby.
Tra l’America e l’Europa, la vita di Scott e Zelda è piena di frenesia, provocazioni, abissi esistenziali e grande talento. Si ripercorrono le tappe salienti della carriera di Scott usando la prospettiva dell’influenza della moglie sul suo lavoro: tutti i capolavori dello scrittore hanno come comune denominatore lei, Zelda. È Zelda, infatti, a ispirare Scott, entrando attivamente nelle sue storie come protagonista e come suggeritrice di interi passaggi (ai suoi diari e alle sue lettere si ispirano alcuni passaggi di Belli e dannati, per esempio), tanto che la stessa Musa dichiarerà pubblicamente: 

«Mi sembra di aver intravisto in una pagina alcuni pezzi del mio diario, misteriosamente scomparso dopo il matrimonio; per non parlare dei frammenti di lettere che, seppur rielaborate non poco, mi suonano comunque familiari. Infatti, sembra che Mr. Fitzgerald - credo che il suo nome si scriva così - ritenga che il plagio inizi fra le mura domestiche.» (intervista di Zelda Fitzgerald, rilasciata a Burton Rascoe del New York Herald Tribune)

Ironia e levità sono le chiavi di lettura usate da Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta per raccontare le vicende della coppia, nel loro peregrinare tra Europa e America, in cerca di stabilità economica e professionale (ma anche emotiva) persino quando si tratta di riportare eventi spiacevoli, come l’alcolismo di Scott, i tentativi di suicidio di Zelda, il loro matrimonio infelice. Questa capacità di guardare alle cose con leggerezza (che, come ci ricorda Calvino, «non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto») costituisce la qualità prima dell’opera, il suo punto di forza.
In una biografia così complessa, ricca di tragicità ma anche di grande fascino, il pericolo più grande era quello di scadere in una narrazione altrettanto drammatica, che avrebbe ostacolato, forse, la lettura.
Rendendola al contrario godibile e spassosa, un piacere per gli occhi e per la mente, Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta hanno trovato il segreto per restituire al lettore la vera natura del personaggio, senza per questo banalizzarlo o ridurlo a una macchietta. È nell’ironia che si nasconde la vera drammaticità di una vita tanto affascinante quanto tragica.

Barbara Merendoni

Tavole riprodotte per autorizzazione della casa editrice