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#SalTo16: lasciarlo decantare per (de)scriverlo più vero

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Il pass di quest'anno a #SalTo16

Ci sono eventi che colpiscono da vicino, e questo per me è stato il Salone del Libro 2016, che mi ha vista presentatrice, ospite, intervistatrice e addetta alla comunicazione digitale. Insomma, una bella sfida che, lì per lì, mi ha lasciata tanto stordita da rendere impossibile una riflessione oggettiva. Non la leggerete neanche ora, ma almeno potrò smettere di trasalire a ogni ricordo. Partiamo...




L'AVVENTURA: ESSERE OSPITE 
Alla tavolata business organizzata da Sara Bauducco presso l'Incubatore
Ci aspettavamo tutti un po' di pubblico di annoiati addetti ai lavori; non certo la bella folla animata che ha accettato la sfida del panel organizzato (davvero molto bene) da Sara Bauducco: una chiacchierata - informale ma anche piena di spunti - su quale sia il lavoro degli uffici stampa editoriali e quale rapporto intrattengano con giornalisti e blogger.
Eravamo in tanti, e dopo un primo momento di giocosa ricerca di sedie, è partito uno dei confronti più utili che ho trovato in questi ultimi anni al Salone. Quasi inconsciamente si è passati presto a raccontare cosa ci si aspetta li uni dagli altri e quando è arrivato il mio turno, a fronte del commento di tanti e delle sollecitazioni ricevute, ho riassunto il mio pensiero in una parola: fiducia. È lo stesso sentimento che ha portato alcuni ragazzi della redazione di CriticaLetteraria ad arrivare dalla propria città, pur di partecipare a questo panel; lo stesso rapporto che - con fatica, costanza e dedizione - deve, a mio parere, legare uffici stampa e blogger. Io mi fido se tu conosci i miei gusti e mi proponi libri che siano in linea con CriticaLetteraria; e se mi dici che quel libro ti ha fatto emozionare, ci credo e sono disponibile a mettermi in gioco anche misurandomi con generi e tematiche che non tratto abitualmente.
Come ogni rapporto di fiducia, questo va alimentato constantemente, e sopravvive se c'è sincerità da entrambe le parti: vista la natura no-profit del nostro progetto e la totale libertà di pensiero, mi voglio sentire libera di mandarti un'email in cui spiegare perché questo o quel libro non sarà recensito su CriticaLetteraria, qualora non incontri i gusti miei o di un recensore; o perché la recensione non sarà totalmente positiva. E mi aspetto che dall'altra parte, anche se con un po' di rammarico, si comprenda l'esercizio di tale libertà di pensiero e, anzi, che lo si apprezzi. Pura utopia? So bene che la realtà a volte è diversa, capita di venire depennati da newsletter e mailing list per una recensione con punti di criticità o piccoli appunti; in quel caso, sono convinta che non esistesse neanche prima quel rapporto di fiducia che si voleva ostentare. Perché a mio parere, dietro l'affanno quotidiano degli oberatissimi uffici stampa, deve sempre conservarsi il gusto di comunicare, ricordandosi che dall'altra parte c'è una persona, e non solo uno strumento gratuito. 

L'abbraccio con i ragazzi di Critica. Da sinistra: Giulia Marziali, Debora Lambruschini, Gloria Ghioni, Isabella Corrado, Stefano Crivelli.

LA SFIDA: COORDINARE UNA TAVOLA ROTONDA


Le #LettureIndimenticabili dei lettori (c'è anche la mia!)
IlLibraio.it, con cui collaboro per interviste e articoli, mi ha lanciato una sfida, sempre per restare nell'ambito della fiducia reciproca: introdurre e interagire con gli ospiti di #LettureIndimenticabili, un hashtag semplice e accattivante che ha visto scrittori, librai, giornalisti alle prese con i libri che hanno ritenuto imprescindibili per la loro cultura ma - soprattutto - per le loro emozioni. Così, domenica 15 ho avuto l'onore e il piacere di sedere accanto a Fabio Geda, Massimo Carlotto, Paolo Nori e Serena Casini (in ordine di "sedia" nella foto, da destra a sinistra).
Splendide le scelte e tutte molto diverse per genere, stile, periodo storico: lo scrittore Fabio Geda ha raccontato quanto Jonathan Safran Foer di "Molto forte, incredibilmente vicino" (Guanda) gli abbia aperto un vero e proprio mondo, dimostrandogli come la scrittura si possa sempre ibridare di disegni, e - più in generale - di sperimentazioni.
Per il campione del noir Massimo Carlotto, invece, la scelta è stata insolita, con Patrizia Rinaldi e il suo "Ma già prima di giugno" (E/O), un romanzo che fin dalla prima pagina (letta da Carlotto) dimostra grande capacità stilistica e profonda introspezione, in un viaggio che è un cammino nel mondo familiare ma anche in se stessi.
Paolo Nori ha scelto di misurarsi come scrittore ma anche come traduttore con Daniil Charms e i suoi due libri, "Casi" e "Disastri" (entrambi per Adelphi): dopo averci raccontato chi era Charms e la sua vita insolita, ecco che ci ha portati a sorridere e riflettere con alcune citazioni scelte.
Molto coraggiosa la scelta di Serena Casini (che molti di voi conosceranno come la coraggiosa libraia dei Libri Volanti di Lecco): La vita e le opinioni di Tristam Shandy gentiluomo (Mondadori) fa tornare indietro nel tempo, in una sorta di stramba autobiografia, che si misura col genere per sovvertire alcune regole e insinuare un gran "carpe diem". Anche grazie alla lettura di questo romanzo, Serena ha trovato il coraggio per iniziare la nuova avventura da libraia a Lecco!


GmGhioni

Se siete curiosi quanto noi di CriticaLetteraria, vi aspettiamo domani mattina per altre "chicche" da lettori stavolta su #SalTo16!