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La memoria? "L'unico contenitore indispensabile" per viaggiare e anche per scrivere

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Foto di ©GMGhioni - Sede: Expo, Alitalia Ethiad pavilion

Solo bagaglio a mano
di Gabriele Romagnoli
Feltrinelli, 2015

pp. 96
€ 10
"E io viaggio anche per allontanarmi dalla memoria, per renderla foschia all'orizzonte, nel retrovisore, evocata in altre lingue, come fanno i sopravvissuti, fino a renderla polvere". (p. 57) 
Cosa si prova a partire per un altro mondo? Questo lo abbiamo provato tutti. Ma cosa si prova a partire per l'altro mondo, sono in pochi a saperlo. Gabriele Romagnoli, grande viaggiatore per il suo lavoro di giornalista e per passione (73 Paesi visitati, 75 entro l'anno, e 27 traslochi all'attivo), è stato al suo funerale. In Corea del Sud, infatti, una azienda prepara una finta cerimonia di inumazione del cliente, lo chiude in una bara e lo lascia a riflettere sul da farsi, sul già fatto. Una terapia d'urto, insomma, in un Paese che detiene il record di suicidi. E Romagnoli, attirato dalla stranezza del "rito", è andato apposta in Corea, consapevole che un'esperienza così avrebbe segnato un cambiamento. 
Ciò che ha imparato durante quei (pochi? tanti?) minuti in una bara, va a formare questo vademecum da viaggiatore o, come lo definisce l'autore, «piccolo manuale di resistenza umana».

E quale luogo migliore per la prima presentazione del padiglione Alitalia-Etihad all'Expo? Sabato 5 settembre, Romagnoli ha portato il suo zainetto da bagaglio a mano davanti a decine di persone e ha raccontato cosa significhi per lui partire, viaggiare, e anche tornare. 

Non si pensi che Solo bagaglio a mano sia una guida: oltre all'aspetto pratico, con consigli nati dall'esperienza (mai comprare un contenitore pesante, adottare la tecnica del fagotto per risparmiare spazio,...), anche tante riflessioni su fatti di cronaca, aneddoti personali, come faremmo in un taccuino di viaggio. 
Innanzitutto, occorre partire con la consapevolezza che ogni viaggio provocherà un terremoto e a cadere saranno le nostre certezze. D'altra parte, un consiglio ricevuto a Beirut sarà sempre vivo: 
Sii un bersaglio mobile.
foto di ©GMGhioni - Location: Alitalia Etihad pavilion, Expo
Questo è un modo per sfuggire a chi non solo ai cecchini, ma anche per sopravvivere alla quotidianità e alle sovrastrutture della società. Ad esempio, perché preferire una crescita "verticale" all'interno di un'azienda, tra ansie da prestazione, continue pressioni, quando si può preferire l'esperienza?  
Invece di carriera, esperienza. Invece di riconoscimenti, conoscenza. [...] Nel mondo (a differenza che in un'azienda) c'è posto per tutti.
«L'unico contenitore indispensabile» è la nostra memoria, in grado di filtrare ciò che è importante e da conservare, senza ricorrere a memorie di massa o memorie volatili di apparecchi elettronici, sempre comunque analitiche e mai selettive. Infatti,  «la vita non è come è stata, ma come la ricordiamo» e, per non vivere di dettagli, occorre prendere a volte le distanze, "bucare" la memoria per far posto ad altro: 
"Fidati della tua memoria. E dopo averlo fatto, essù, fai uno sforzo ancora: sparale".
Altro suggerimento di Romagnoli, è sapersi «porre, ma anche sapersi riporre» (p.31), per non rischiare di vivere in una concezione egocentrica e poco appagante. Molto meglio non essere ingambranti, né accerchiarsi di zavorre, affettive e concrete:
"Realizzare la sineddoche di noi stessi è un obiettivo virtuoso".
E anche questo libretto, che si legge in un volo Milano-Roma e che sta perfettamente in un bagaglio a mano, è un primo passo per viaggiare senza mai disgiungere il piacere della scoperta dall'irripetibile avventura della vita


GMGhioni

Un ringraziamento a Feltrinelli per l'invito e ad Alitalia-Etihad per la splendida ospitalità in Expo.