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#ioleggoperché | La redazione si racconta: Martina

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#ioleggoperche i libri raccontano la storia di ognuno di noi







Mi sono sempre piaciute le storie: raccontate, ascoltate per caso, origliate. Insomma, ero una bambina di quelle che volevano sapere tutto e riempivano genitori e nonni di mille domande. I libri non potevano lasciarmi indifferente, erano uno scrigno da aprire e trovarci dentro chissà quali meraviglie.
Le storie che contenevano le ho lette e rilette e rilette ancora, non volevano sapere di uscire dalla realtà finendo per accompagnarmi nei pensieri così come nei giochi. Sarà per questo che oggi non mi piace riporre i libri negli scaffali, preferisco lasciare le loro tracce un po’ ovunque.
E in tutto ciò, leggo perché le storie dei libri mi ricordano mio padre. Non è mai stato un grande lettore, ma non importa quanti libri si abbiano letti, ha saputo trasmettermi l’entusiasmo dentro un’avventura o l’incanto di un mito antico. Ecco allora che aspetto tornasse dal lavoro, mi mettevo a leggere e poi parlavo con lui di quello che avevo appena scoperto! I Libricini di mitologia e i romanzi di Jack London sono i miei ricordi più teneri!
È anche grazie a questo legame che oggi mi rivedo in lui, nel bene o nel male, ma sempre in lui. E quando un libro racconta la tua storia o quando è in grado di darti le risposte che cercavi capisci quanto tutto questo valga la pena.
Oggi se ripenso al periodo delle prime letture riesco a trovare una connessione con quello che sono diventata. Non ho mai smesso di stupirmi: un insegnamento prezioso che tutti i bambini, una volta adulti, dovrebbero portare con sé.