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Fino all'ultimo respiro e anche dopo. Rip di Marco Valenti

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Rip
di Marco Valenti
Antonio Tombolini Editore
Collana Officina Marziani

€ 6,99
ebook


Rip di Marco Valenti è un romanzo che ti colpisce a tradimento. In senso positivo ovviamente. Inizi a leggerlo e ti fai subito catturare dalle riflessioni del protagonista, Luca, che ha appena perso il padre Giovanni. Ed è assalito dal dolore, ma si trova anche in un certo senso sospeso, tra la disperazione e il sollievo, non in grado ancora di capacitarsi che un capitolo molto difficile della sua vita è terminato. E ancora ignaro che non è tutto finito, che nel nostro Paese spesso non c'è pace nemmeno dopo avere esalato l'ultimo respiro. Il padre di Luca, prima di morire era malato di Alzheimer, e tutti sappiamo come questa malattia cambi e devasti chi ne è colpito e i suoi familiari. Ci si immedesima in Luca, anche grazie alla scrittura intima e diretta di Valenti, e si continua a farlo per tutto il romanzo che ripercorre le assurde – ma purtroppo realistiche – disavventure di un figlio che non riesce a dare l'ultimo doveroso saluto al padre a causa di una stupida e contorta burocrazia che gli impedisce di rispettare le ultime volontà di Giovanni.

Ma, dicevo, il romanzo ti colpisce a tradimento, se ti soffermi appena un attimo a scavare tra i semplici fatti. Se rallenti il ritmo della lettura e trattieni la curiosità di scoprire come finisce la storia, inizi ad assaporare una bella scrittura, con un carattere tutto suo intriso di ironia; ti rendi conto che Valenti avrebbe potuto anche raccontarti altro, niente di così drammatico e vero, e la sua scrittura ti avrebbe catturato lo stesso. Ecco dove sta il tradimento. Credi di leggere un romanzo incentrato su temi tragici come l'Alzheimer e la perdita di un genitore, ma capisci invece di trovarti di fronte ad una buonissima prova letteraria.
Ci sono libri che ti rimangono dentro per la storia che raccontano, altri per la scrittura che gusti, su cui ti soffermi. In Rip ci sono entrambe le cose. E forse il valore più grande di questo romanzo è il suo stile e la sua scrittura, non tanto la vicenda umana, con tutto il rispetto che ad essa va riconosciuto.

Carla Casazza