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Pillole di Autore - XS d'autore presenta Picasso secondo FrancescoBonami

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Ci sono occasioni che solo il digitale può dare, vuoi per rapidità di pubblicazione vuoi per la possibilità di aggiornare via via i propri contributi, garantendo di essere sempre al passo, senza cadere nell'anacronismo. Così si spiega l'uscita estemporanea di Con Picasso incasso!, in occasione della mostra milanese di Picasso con capolavori dal museo nazionale di Parigi. A dire la sua è stato chiamato un critico d'arte di primo rilievo, Francesco Bonami, che forse ricorderete per alcuni titoli tra il provocatorio e il giocoso: pensate almeno a Lo potevo fare anch'io o a Si crede Picasso, fino al titolo parlante Dopo tutto non è brutto, che sfatano la convinzione ancora diffusa che arte coincida con bello estetico. 
Dunque, con questo ebook, di cui ci è stata concessa l'Introduzione, vedrete come la penna di Bonami riesca con un piglio colloquiale a scardinare i pregiudizi del lettore che solitamente non si accosta al saggio d'arte e, soprattutto, come possa arrivare efficacemente al messaggio di fondo.   



Introduzione: Picasso Coca-Cola



Anni fa, quando ancora il servizio militare era d’obbligo,l’esercito sottoponeva le nuove leve militari a test diculturagenerale con domande di vario tipo. Una di queste era:«Chi è Leonardo?». Le risposte erano svariate. Qualcuno,pare, rispose: «Il papa». Incredibile, ma vero. L’artistaautoredel quadro più famoso al mondo, La Gioconda, nonera
così famoso come uno avrebbe potuto immaginare.Se la domanda fosse invece stata «Chi è Picasso?»,probabilmentela maggioranza, se non tutti, avrebbe dato la rispostagiusta. Com’è possibile che il genio dei geni, il grandeLeonardo da Vinci, sia meno famoso di un artista moderno,del quale per altro pochissimi saprebbero menzionareun’opera? Perché Picasso è così famoso e perché ogniesposizioneche porti il suo nome è una garanzia di successo dipubblico, non importa cosa ci sia dentro la mostra?Semplificando, si potrebbe dire che la fama di Leonardosia stata offuscata proprio da quella di una sua opera, La
Gioconda appunto.Talmente famosa è questa tavola dipinta
a olio da far dimenticare il suo autore. Per Picasso valeesattamente il contrario. La produzione sconfinata diopere,fra le quali nessuna veramente superfamosa, gli haconsentitodi incarnare, senza essere disturbato dalla propriaarte, il mito assoluto dell’artista moderno, diventando laprima vera star della storia dell’arte: il suo voltoinconfon4
dibile, la sua maglietta a righe blu una divisa, la suavitaun’avventura, anche se poi trascorsa per la maggior partefra le pareti di qualcuna delle sue ville nel Sud dellaFrancia.Da Picasso in poi tutti gli artisti faranno la propria«gara»pensando a lui, tentando di raggiungere con tutti i mezzi,spesso molto più sofisticati e globali di quelli di cuidisponevalui, la notorietà e il successo che il nostro maestroha accumulato nel corso della sua lunga vita, conclusasinel 1973 all’età di 91 anni. Una vita che, come un ottimofondo d’investimento, continua a produrre ricchezzanon solo per gli eredi, ma anche in tutti quelli cheancoraoggi continuano a maneggiare le opere di questo esageratogigante dell’arte moderna. L’influenza di Picasso sullegenerazioni che lo hanno seguito ha raggiunto le formepiù evidenti nei «Pichirst», i «Picattelan» o i«Pickoons».Artisti che hanno fatto del proprio volto e del cultodellapropria personalità, esattamente come fece Picasso, unavera opera d’arte.La Gioconda diPicasso altri non è che lo stesso Picasso,
lui, Pablo. Come se la Monna Lisa avesse creato Leonardoe non viceversa. La cosa, però, sorprendente e anchemisteriosadel successo di Picasso è che quando l’artista iniziòa diventare famoso non aveva a disposizione né la stampané Facebook né Internet né Google né qualche agente dipubbliche relazioni. Non basta. Picasso parlavaesclusivamentefrancese e spagnolo, non conosceva l’inglese e nonandò mai negli Stati Uniti d’America, dove uno dei templidell’arte, il Museum of Modern Artdi New York,lo celebròe continua a celebrarlo nella propria collezione comeuna divinità.Non solo. Questo pittore più famoso di Michelangelo edi Leonardo, e anche del papa, è stato capace ditrasformarepure il proprio cognome in un logo, una marca, celebriquanto la Coca-Cola o il McDonald’s. La firma di Picassosuuno stendardo non lascia dubbi: anche chi non sa leggere olegge solo il cirillico, l’arabo o gli ideogrammi cinesi,giapCon
ponesi o coreani la riconosce. Picasso è un nome, unascultura,un simbolo, una marca come potrebbe essere Prada.Nelle pagine che seguono tenterò di capire e anche dispiegare come un fenomeno del genere possa essere nato,cresciuto ed esploso in modo così incontrollabile eaffascinante.Come un artista sia stato capace di rimanere se stessosuperandosi e superando le migliaia di opere prodotte.Si potrebbe dire che se in un rogo bruciassero tutte lesuetele, le sue stampe, i suoi disegni e le sue sculture,lui, Picasso,rimarrebbe ugualmente ed eternamente in cima allapiramide della storia dell’arte, impossibile da cancellareodimenticare a prescindere dalla qualità di ciò che hafatto.Vedendo il disegno di un bambino sul frigorifero dellacucina,anche il più sprovveduto visitatore digiuno di arteesclameràsempre, senza nemmeno sapere cosa dice e di cosaparli: «Stai a vedere che tuo figlioti diventa un Picasso!».

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Come sempre si ringraziano l'autore e l'editore per la gentile concessione. 
Vi annunciamo con grande piacere le prossime uscite per XS d'autore:

  • Rick Riordan, Percy Jackson
  • Pietro Ichino, Dopo il terremoto
  • Sandro Veronesi, Cento piccoli Totti
  • Fabrizio Biggio, Dài, cazzo, Gianluca!