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Così si vince il Campiello 2008

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Rossovermiglio

di Benedetta Cibrario
Milano, Feltrinelli, 2007
pp. 213
€15.00

Con una descrizione paesaggistica di altri tempi, invasa da profumi e percezioni plurime, si presenta la Toscana che sarà sfondo, personaggio e costante presenza nel delicato romanzo di Benedetta Cibrario. Con la sua scrittura genuina ed emotiva, pronta ad allargarsi in larghi e ariosi periodi, o a contrarsi in mozziconi di frasi sincopate, siamo introdotti nella storia di un amore incondizionato, di una vita dedicata alla ricerca di sé stessa e dell’indipendenza, economica e sociale.
È la stessa protagonista, ormai anziana, a ripercorrere con vorticosi flashback i frammenti della sua vita, ora sfrangiando le memorie, ora addobbandole di riflessioni a posteriori. In particolare, della giovinezza torinese nel lontano 1928 tratteggia senza maschere quelle vene di decadenza che caratterizzavano la società nobile ormai stantia, ancorata sui francesismi e sui merletti per ristabilire la superiorità. E, proprio in nome di queste origini, alla giovanissima e ancora immatura protagonista viene proposto un matrimonio d’interesse: tra i cinque pretendenti, la ragazza sceglie quello che credeva essere più incline a lei, per via della passione per i cavalli e una certa gentilezza d’apparenza. Ma non sarà così semplice la vita matrimoniale, specialmente dopo l’incontro fatale con il misterioso e inafferrabile Trott. La passione sfavilla in pochi incontri lontani nel tempo, tempestati di aspettative pregresse, congelati da piccole ma indimenticabili delusioni.
Tengo infatti a sottolineare che, proprio in nome di queste, l’invasione della storia non si fa mai prepotente, ma gli equilibri spezzati vengono sempre recuperati dalla visione a distanza, che segna il superamento della prima illusione. Ma è estremamente ben analizzato e soprattutto accettato l’amore che la protagonista nutre per Trott: una sorta di rassegnatezza spinge la protagonista a vivere al massimo i momenti con Trott, senza mai cercare di trattenerlo dal suo destino. La vera scoperta si avrà quando il marito da cui s’è separata senza mai dividersi annuncia di essere in fin di vita e, in queste condizioni, la raggiungerà alla rigogliosa tenuta dove ormai la donna vive, coltivando il ricercatissimo vino “Rossovermiglio”. Niente è come sembra, ed è proprio questo uno dei punti di maggiore fascino della storia.
Molte altre ragioni possono ben spiegare la premiazione di Benedetta Cibrario a quest’edizione del Campiello: una su tutte lo stile. E il suo stile è commozione, è letteratura ritrovata.


Anathea