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Se l'amore è tradimento, e il tradimento è catastrofe

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A handful of dust
di Evelyn Waugh

Versione italiana:
Una manciata di polvere
traduzione di M. Stella Ferrari, Milano, Bompiani, 2003

Nei romanzi di Waugh, l'ironia è sferzante e contagiosa, pronto strumento di una morale a sfondo religioso, ma non per questo fortemente bigotta. E' soprattutto ai valori tradizionali della famiglia e del quieto vivere in comunità che si appella lo scrittore inglese, salace critico che precorre i tempi, nello sviscerare i germi di tanta corruzione dei costumi.

In particolare, in questo romanzo, è l'amore ad essere sezionato ed analizzato. Innanzitutto c'è l'amore che il protagonista, Tony Last, nutre per la sua dimora vittoriana, Hetton: pur di risiedervi e di mantenere i costosi restauri, priva sé, la moglie Brenda e il figlioletto John Andrew di un lusso che potrebbero permettersi, se solo rinunciassero a parte dei domestici e dei giardinieri. E' proprio in questo clima di freddezza neogotica che la moglie Brenda, non ancora trentenne, matura noia e indifferenza davanti alla quotidianità così piatta. Non meraviglia affatto che l'incontro con un singolare giovane uomo, John Beaver, poco più che conoscente del marito, le sarà fatale. Così, i soggiorni londinesi della donna si faranno sempre più frequenti, e l'amore per Tony e John Andrew sarà rimpiazzato dal fuoco di una passione stimolante e sconvolgente. Neanche una tragedia riuscirà a riportare la donna a casa, ma sancirà la sua partenza definitiva, costellata di cinismi e di vere e proprie cattiverie nei confronti del marito tradito. Sarà proprio Tony ad occupare una corposa ultima parte di narrazione, con un finale quanto mai strampalato, inverosimile e quasi grottesco, che sembra suggerire l'insignificanza della storia e, secondariamente, della vita (da qui il titolo).

Un altro aspetto di grande interesse è se immaginiamo che questo romanzo è stato scritto nel 1934, nello stesso periodo cioè in cui Barbara Pym stava per elaborare il suo Crampton Hodnet (cfr. la nostra recensione. In entrambi i romanzi, l'amore e il giudizio morale sono sempre filtrati dai gossip del paese: non esistono valori, senza qualcuno che li ribadisca e li difenda, sembrano suggerire i due scrittori. E non mancano ammiccamenti piuttosto giocosi al lettore, né la prosa è scabra o essenziale: al contrario, un buon approfondimento della psicologia dei singoli rende la lettura coinvolgente, fino a suggerire in anticipo le reazioni di ogni personaggio.

Gloria Ghioni [Anathea]