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#CriticARTe - ALMA MATER

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ALMA MATER 

di YUVAL AVITAL in dialogo con IL TERZO PARADISO di MICHELANGELO PISTOLETTO

Fabbrica del Vapore - Milano


 (Immagine di: Paolo Chinazzi ©)

Una foresta di 140 altoparlanti ed una superficie di ben 1200 metri quadri, sono lo scenario che ospita la nuova opera icono-sonora “Alma Mater” dell’artista israeliano Yuval Avital, in dialogo con il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, presso la Fabbrica del Vapore di Milano.

Avital, attualmente residente in Italia, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale, per il suo costante lavoro cross-culturale, che ha permesso la realizzazione di svariate opere multimediali, in cui le diverse culture del mondo hanno trovato un luogo di comune linguaggio, all’interno del quale esprimersi ed elevarsi; l’attività concertistica lo ha portato ad esibirsi inoltre presso il Centre Pompidou (Parigi), Palazzo Reale e il Teatro Nuovo (Milano), Quinta da Regaleira Palace a Sintra (Portogallo) e a realizzare progetti musicali in KazakistanFilippine e Romania.

Avital con il suo operato è riuscito nel corso degli anni ad unire tramite un ideale "ponte", culture musicali non-occidentali, artisti tradizionali e depositari di antiche culture, dall'Africa alla Cina, dall'Iran a Israele, dalla Palestina al Kazakhstan e molti altri ancora fino al Trialogo festival, dove le culture del mondo e gli artisti contemporanei si incontrano per creare nuove creazioni originali e inedite in Italia.

Alma Mater si ispira all’anima ancestrale di madre terra, fondendosi con la sua personificazione umana nel corpo e canto delle nonne di ogni dove, nelle ninna nanne, nelle preghiere, che si diffondono dagli altoparlanti in terra cotta, per unirsi e risuonare insieme ai rigurgiti e boati vulcanici, così come a gorgoglii di gocce dʼacqua, ma anche boati sismici ed altre voci della natura.




 (Immagini di: Paolo Chinazzi ©)



 (Immagine di: R. Sanzone ©)


Come un ricamo delicato, a cui lavorano le meticolose merlettaie, così s’intesse la trama di un’opera che mira a dar corpo agli invisibili fili dei rapporti affettivi, così come dice lo stesso artista, in un’intervista rilasciata a Televisionet: “Il tocco delle mani di tua nonna sul tuo viso, è qualcosa di speciale, qualcosa di unico ed insostituibile, qualcosa di cui ti rendi conto solo quando lo perdi…”

Ogni spettatore può quindi lasciarsi rapire da un percorso multisensoriale, in grado di risvegliare emozioni sopite, scegliendo di disegnare il proprio percorso all’interno dell’area espositiva della Fabbrica del vapore, in cui si trova anche Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, celebre esponente dell’arte povera italiana, già esposto in numerosi luoghi dʼarte - tra cui il Louvre di Parigi, il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, il Kunsthaus di Graz – qui realizzato per la prima volta con terra contadina lombarda, in tre anelli contigui al centro, suggerendo un legame tra passato, presente e futuro.

Elena Arzani

Alma Mater di Yuval Avital
Presso Fabbrica del Vapore di Milano
fino al 29 Agosto 2015
installazione luminosa di ENZO CATELLANI
sound space design di ARCHITETTURA SONORA
video installazione con LILIANA COSI e ORIELLA DORELLA
installazione icono-sonora per una foresta di 140 altoparlanti, leggendarie étoile del Teatro alla Scala e merlettaie

Alma Mater è prodotto da Maga Global Artsfactory di performing arts che promuove interculturalità e transdisciplinarietà in Italia e oltre, in collaborazione con Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Architettura Sonora, Catellani&Smith.