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Piccole donne crescono (in solitudine e in consapevolezza): “Ricette per ragazze che vivono da sole”

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Ricette per ragazze che vivono da sole
di Noemi Cuffia e Ilaria Urbinati

Zandegù, 2015


pp. 31
ebook € 4,99




Questa è una recensione doppia, come doppia è la natura delle autrici di questo libro. Solo che, noi di CriticaLetteraria, abbiamo voluto strafare e questa volta non solo abbiamo proposto, giustappunto, una recensione bicipite ma addirittura in duplice veste: "letto da lui" e "letto da lei". Buona lettura (virata nei toni e nei modi che uno più preferisce!). 


Letto da lui 

Mattia Nesto: L’ebook è bello, scritto in maniera immediata e corredato da disegni naif perfettamente coerenti con i dettati espressi nel testo. Infatti il libro è un po’ naif e un po’ ingenuo e forse per questo può rapire il cuore a più di qualche ragazza. Il senso del libro è già, in maniera lampante, espresso nel titolo: Ricette per ragazze che vivono da sole, scritto da Noemi Cuffia ed illustrato da Ilaria Urbinati, è esattamente un perfetto vademecum per affrontare quelle piccole situazioni impreviste che si devono affrontare quando si è donne e si vive da sole. 


Già perché l’ebook non mette in discussione la scelta, quello dello “star da sole”. Questo fatto è dato per assodato come un assioma ineludibile di qualche principio di meccanica. Le ragazze stanno da sole perché stanno da sole, non importa, conta il come (Le ragazze stanno bene verrebbe da riecheggiare, sulle note di una canzone un po’ triste ma dannatamente bella). Infatti c’è modo e modo di stare da sole. Si può avere perennemente il rimpianto per la perduta vicinanza con genitori, parenti, amici o fidanzati, oppure si può essere pienamente consapevoli della propria scelta, pronte anche a subire il fio del passo. È proprio questo il caso di Camilla e Rebecca, le due protagoniste del libro. Entrambe sono ragazze normali che vivono esistenze normali dentro contesti ambientali normali. Eppure Ricette per ragazze che vivono da sole si fa leggere in modo coinvolgente esattamente per questo motivo: sono presentate situazioni normali, se si vuole anche problemi normali, a cui si danno soluzioni normali. Ecco perché si legge di gusto: perché, come in Frankenstein Junior , “si può fare!”. 

Qualche esempio? Presto detto. Se una giornata di pioggia intensa mista a freddo&vento vi sorprende nella solitudine del vostro monolocale, non disperate! Sarà l’occasione giusta per sentire una persona cara a cui non telefonate da tempo, provare a cimentarvi con la lettura di quel grande classico che occupa, ormai da anni, il terzo ripiano della vostra scrivania oppure provare la fatal fatica di riuscire a sferruzzare un intero capo a maglia (sciarpa, cappelli o maglione non fa differenza). È anche e soprattutto un libro sul riscoprirsi questo, ma tramite piccole e immediate operazioni, che tutti/tutte potremmo fare ma che spesso non facciamo perché come distratti dalla troppa non-solitudine delle nostre vite. È un libro leggero e naif, lo avevo detto ad inizio della recensione e lo ribadisco qui. Si legge come si sorseggia una tisana al bergamotto: non vi riempirà lo stomaco ma vi scalderà il cuore.

P.S.: Come forse avrete intuito dalla firma dell’autore di questo testo, sono un ragazzo. Ergo, il libro non è diretto a me e confesso che, qualche volta durante la lettura, mi sono chiesto “E le parti più succose, le dannatissime scene di convegni amorosi che affollano la letteratura di questi liquidi tempi, dove sono?”. Ma quando sono arrivato in fondo, col cuore più riscaldato, alla piccola delusione iniziale è sopraggiunto un preciso pensiero. È giusto non raccontare di uomini in questa storia, soprattutto di incontri con uomini. Perché questo è un manuale di sopravvivenza per sole donne, l’ingresso agli uomini è precluso. Altrimenti sarebbe stato molto più semplice e noioso. Un uomo da solo si trasforma in un orso, è cosa nota questa. Una donna che vive da sola può scegliere se rimanere crisalide o diventare farfalla.

Letto da lei

Giulia Pretta: Questo è un libro di ricette. Una raccolta di consigli, qualche volta semiseri, qualche volta serissimi, che nascono dalla nostra esperienza diretta. Esperienza di qualcosa che le nostre nonne nemmeno immaginavano fosse possibile e che le nostre mamme non si sognavano neppure, o forse si ma i tempi non erano maturi. Qualcosa che per noi è diventato molto reale: vivere da sole. Ormai siamo diventate un fenomeno sociale, un caso da manuali di antropologia: la femmina solitaria. Dico “siamo” perché quando ho visto il titolo mi ci sono riconosciuta perfettamente: sono una ragazza, con un lavoro mediamente stabile per quanto i tempi moderni possono concedere, e vivo da sola in uno spazio che si può scrivere “piccolo open space”, ma che si legge “monolocale”. Sono il target perfetto di questo volumetto: mi ci sono lanciata con il duplice sentimento di aspettativa e sospetto.

Sospetto perché, come già dicevo, ormai siamo un fenomeno sociale. Le librerie traboccano di volumi sul tipo “Come vivere da sola”, “Come esorcizzare il tuo lavandino posseduto”, “Forno a microonde: il miglior amico della donna sola” e via di questo passo. Temevo quindi una lettura sul genere, sempre evitata come la peste. Aspettativa perché vuoi mai che, tra tanti e tanti titoli sempre sulla stessa variante, questo non ti insegni veramente qualcosa di nuovo?

Il sospetto si è dileguato dopo le prime cinque pagine. Tutti i volumi sopra citati hanno come scopo quello di renderci un robottino multitasking. Ti si rompe il lavandino? Ecco in poche mosse come riparalo. Devi organizzare una cena per venti persone e non sai come fare? Ecco 100 ricette veloci ed economiche da fare in microonde. Ricette per ragazze che vivono da sole porta invece l’attenzione su situazioni che, a prima vista, possono sembrare più banali, ma che in realtà hanno un valore importantissimo nella nostra vita di tutti i giorni. Cosa fare in caso di insonnia quando Facebook mostra solo foto di gattini e tutti i vostri contatti dormono già beati da un paio d’ore? La risposta, ovviamente, è leggere un autore contemporaneo! La casa non vi sembrerà più vuota. Come agire se internet salta improvvisamente e senza motivo apparente? Restate calme, fatevi una buona tisana al bergamotto, e spegnete e riaccendete il pc. Se questo collaudatissimo sistema non vi riporta nel mondo digitale semplicemente dedicatevi ad un hobby come sferruzzare sciarpe e cappelli. 

Lo ribadisco ancora e con orgoglio: io sono una ragazza che vive sola e ormai anche da un po’ di anni. Se il lavandino fa i capricci chiamo l’idraulico: non mi viene nemmeno in mente di provare ad armeggiare. Con il microonde ho un buon rapporto e ho persino imparato a farci delle ottime torte, attività che uso come sostitutiva ai blackout di internet e in attesa del tecnico della compagnia telefonica. Mi sono riconosciuta moltissimo nei buoni e semplici consigli di questo volumetto e ho sorriso per la garbata autoironia che le due autrici spolverano su alcune situazioni. Perfette per il tocco d’insieme e come legante, un po’ come fanno le tende in ogni appartamento femminile, le illustrazioni che rimandano con la mente alle pagine di Pinterest che scorriamo costantemente nei nostri momenti di noia e sconforto. La domanda che viene ora è: a quando un manualetto per uomini che vivono soli? Sicuramente loro sapranno restaurare la linea internet e un ragno in un angolo non causerà patemi, ma sapranno affrontare una serata di silenzio o un pomeriggio di pioggia?