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A me non importava molto che per Mani pulite mio padre fosse colpevole. Ciò che Bettino Craxi dichiarò interrogato da Di Pietro era vero: il sistema illecito di finanziamenti ai partiti era uno dei modi attraverso cui si sosteneva il pluralismo della democrazia italiana. (p. 53)
L'arresto del padre rappresenta il crollo di una colonna portante, non solo della politica regionale del Piemonte, ma soprattutto di Ludovica e di tutta la sua famiglia. Perché suo padre era un uomo da ammirare, anche se era spesso assente; lei e il fratello sono cresciuti con la cura di Rosa, la loro governate. Ma Arturo Montella era anche un pilastro per i valori a cui Ludovica si aggrappa, fra cui quello dello studio, del senso del dovere e della determinazione ad non arrendersi mai. Proprio quando tutto precipita arriva Tommaso, un amico di Edoardo e diventa lui il salvagente a cui aggrapparsi. Ludovica si innamora, ma così facendo apre un'altra frattura, perché anche Edoardo è innamorato di Tommaso.
L'indomani, a scuola, stavo rientrando in classe dopo l'intervallo che trascorrevamo in cortile a fumare, quando fui avvolta da uno sciame di parole poco comprensibili, un ronzio che diceva che Edoardo aveva litigato con Tommaso, si erano picchiati, che era pazzo. Non ebbi tempo per cercarlo: lui attraversò quello sciame, in senso contrario, correndo giù per le scale. (p. 55)
Un'altra bolla è esplosa, quella che contiene loro tre, e che gli permetteva di sopravvivere come sospesi, mentre i giornali facevano a pezzi suo padre e il partito che rappresentava in Piemonte, ma soprattutto mentre la vita prendeva una piega diversa. E proprio qui si sviluppa un nuovo giro, vorticoso, che spinge Ludovica lontano. La sua esperienza emotiva con Tommaso influenzerà anche le relazioni successive, costringendola a pendere decisioni che la allontaneranno ancora di più da se stessa. E mentre la politica italiana evolve verso un corso inaspettato con la battaglia di Berlusconi contro la magistratura, Ludovica combatte per la sua carriera e per la sua identità di donna. Ciò che rimane sarà una parte essenziale del romanzo, ma sarà anche uno specchio per la protagonista, in cui la sua immagine prenderà una forma sempre più difficile da decifrare.
In questo suo secondo romanzo Laura Marzi esplora i sentimenti, la crescita di una ragazza che combatte da sola e affianca la sua esperienza allo sviluppo politico e sociale di un' Italia sempre più frammentata ed insicura. Il personaggio di Ludovica, così attento a ciò che le accade intorno, ha una potenza interessante, perché sviluppa la sua forza a scapito degli altri personaggi, che soffrono di questo intenso protagonismo. Invece il contesto storico serve all'autrice per immergere i suoi personaggi in una nebbia in cui ciò che vedono sono solo alcuni pezzi di un futuro incerto e precario. Tuttavia, Ludovica non lascia sufficiente spazio agli altri personaggi, che invece avrebbero in potenza delle storie interessanti da raccontare. In questo senso, un po' veniamo spostati, come lettori, verso il suo mondo, sprofondiamo con lei nelle sue incertezze per poi seguirla mentre si rialza e combatte per ottenere ciò che vuole, lasciando sullo sfondo tutto il resto. Laura Marzi ci racconta un'epoca e lo fa con il disincanto di una ragazza che diventa donna sulle ceneri di quella frattura politica e sociale che ha cambiato il corso della storia italiana. Tuttavia, avrei voluto che raccontasse di più di quel periodo e anche dei personaggi minori, che fanno da coro a una tragedia contemporanea.
Fulvio Caporale
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