#PercorsiCritici - n. 55 - Quando la Storia si fa romanzo


La Storia offre tantissimi spunti per confezionare romanzi ben scritti e accattivanti: complotti, misteri, storie d'amore più o meno avventurose... Effettivamente diversi scrittori si sono cimentati in questa non facile impresa: come non pensare immediatamente in Italia ad Alessandro Manzoni, che con i suoi Promessi Sposi ha offerto alla posterità un romanzo immortale, capace di intrecciare sapientemente la storia della gente comune a quella dei grandi eventi storici? Quindi, partendo da questa suggestione e da un'altra più recente che tra poco vi sveleremo, abbiamo deciso di dedicare questo #PercorsiCritici a romanzi ambientati durante un periodo storico particolare anteriore al Novecento, senza, per questa volta, circoscrivere troppo l'ambito cronologico.

Partiamo dal libro che ci ha suggerito il presente contributo: Virdmura (Guanda, 2024), di Simona Lo Iacono. Il romanzo racconta la storia della prima donna medico, che nella Sicilia del 1376 si trova di fronte a una commissione di giudici che mettono in dubbio il suo lavoro, cercando di capire come e quando abbia appreso l'arte medica e in che modo abbia iniziato a praticare. Che una donna svolgesse un'attività di quel tipo era, infatti, un atto inaudito e non sorprende che sia stata subito messa sotto giudizio. Tramite le parole della protagonista, quindi, ripercorriamo la storia di una ragazza che è stata cresciuta ed educata dal padre medico, uomo da cui ha appreso tutte le sue conoscenze e pian piano vediamo anche il mondo che l'ha vista formarsi e diventare donna, con una ricostruzione storica e culturale, particolarmente attenta e appassionante, della Sicilia del tempo.


Tuttavia, restando sulle suggestioni iniziali, il nostro Manzoni è stato ripreso e impiegato come spunto anche in tempi recenti da Umberto De Agostino, in un noir storico intitolato Manzoni e la spia austriaca (F.lli Frilli editore, 2015). Nel libro si mette in scena il conte Camillo Benso di Cavour mentre, nell'estate del 1858, incontra l'imperatore Napoleone III per proporgli di accompagnare il Regno di Sardegna nella guerra contro l'Impero austriaco. Il caso vuole che uno dei personaggi implicati nella vicenda, il marchese Arconati Visconti, abbia modo di ospitare Alessandro Manzoni che verrà così a conoscenza della vicenda e verrà coinvolto nell'oscura e macchinosa trama che di lì a poco verrà intessuta.

Tuttavia, non è Storia senza almeno una citazione ad uno dei grandi capitoli dell'antichità, ovvero l'impero romano. Infatti, se tempo fa circolava in rete un interrogativo, diventato virale in poco tempo e a cui ha contribuito persino Alberto Angela, in cui ci si chiedeva quante volte al giorno si pensasse all'impero romano, allora capiamo che diventa impossibile non citare almeno un titolo a questo riguardo. Tra i tanti, stavolta vogliamo ricordare l'intramontabile Augustus (Fazi editore, 2017; prima ed.: Castelvecchi, 2013), di John Williams, un libro in cui l'autore ripercorre le vicende di un uomo chiamato a cambiare la storia, ma di cui indaga anche il lato più umano e intimo, mettendo in luce - in una storia ovviamente romanzata e d'invenzione - i sentimenti e i moti dell'animo di uno dei personaggi cardine della storia romana.

Spingendoci un po' più avanti nel tempo, approdiamo al Medioevo, epoca storica di cui a lungo si è parlato in maniera decisamente critica, definendolo come un periodo buio e poi rivalutandolo in seguito. In questo periodo è ambientato uno dei romanzi più noti della letteratura italiana, ovvero Il nome della rosa di Umberto Eco, pubblicato per la prima volta nel 1980 e diventato un best seller. Probabilmente uno dei romanzi dal finale più spoilerato di sempre (moltissimi conoscono la risoluzione dell'indagine pur senza aver letto il libro!), Il nome della rosa mette in scena un intricato caso investigativo in un'abbazia medievale, con una minuziosa e attentissima ricostruzione del contesto.

Il giallo storico ambientato in epoca medievale è stato ripreso anche dopo e in particolare è stato compiuto uno studio da parte di Chiara Albertini, la quale ha svolto una ricerca dell'operato di Ellis Peters (pseudonimo di Edith Mary Pargeter), scrittrice inglese del secolo scorso. Il saggio Il Medioevo in giallo nella narrativa di Ellis Peters (Kimerik, 2011, oggi disponibile in una nuova edizione per Il Ponte Vecchio, 2022) propone un'indagine accurata, permettendo al lettore di approfondire l'interessante figura di questa scrittrice, riscoprendone l'opera e dando l'opportunità di interessarsene.

Ma torniamo in Italia: nel costruzione del nostro Paese è impossibile non tenere conto dell'epoca risorgimentale, quella che ha visto il compimento di una parabola di eventi che ha portato all'unificazione. Grandi personaggi hanno preso parte ai movimenti sociali e di ribellione e grandi eventi storici hanno segnato un prima e un dopo all'interno della Storia. È in questo periodo che Benedetta Cibrario ha scelto di ambientare il romanzo Il rumore del mondo (Mondadori, 2018), poi arrivato finalista al Premio Strega 2019. Anne Bacon è una ragazza appena assegnata in sposa all'ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon, ma purtroppo prima di raggiungerlo viene colpita dal vaiolo. Questa malattia le lascerà segni indelebili e in più la vita preannunciata con Prospero si rivela in realtà molto diversa da come Anne se l'era prefigurata. Il suocero, tuttavia, le dà una possibilità di attività, offrendole di occuparsi della proprietà del Mandrone; tramite questa storia in piccolo, Anne entrerà a conoscenza dei grandi fatti storici che stanno avendo luogo in quel tempo in cui si sta formando un Paese nuovo, che porta in sé la promessa di un nuovo orizzonte.

Dall'altra parte del mondo, invece, la fine del Diciannovesimo secolo vede lo sviluppo di uno dei grandi imperi che verranno poi toccati dai trattati della fine della prima guerra mondiale, quello ottomano. Ahmet Altan ha scritto una quadrilogia su questa realtà, Quartetto ottomano, di cui il primo volume è Come la ferita di una spada (E/O, 2018). Nella seconda metà dell'Ottocento, l'impero ottomano è in una fase difficile e tra conflitti interni e spinte moderniste si dipana la storia di Mehparé Hanim, che viene data in sposa a Chik Effendi, il quale però, ben presto verrà ripudierà la donna. Sarà l'incontro con un tal Hikmet Bey, figlio del medico di corte del sultano, a rimescolare le carte e far nascere nel cuore di Mehparé un conflitto profondo.

Dall'altra parte del mondo un altro impero sta per crollare: siamo a Ravenna nel 493 a.C. e Teodorico vede la nascita di Amalasunta, che si troverà a fronteggiare un periodo storico di grande rilievo, che segnerà la storia del mondo occidentale. Ce lo racconta Ornella Albanese, nel nuovissimo romanzo La regina senza trono (Mondadori, 2024). 

Non possiamo non concludere, tuttavia, senza citare uno degli attuali candidati al Premio Strega, ovvero Nella stanza dell'imperatore (Fazi editore, 2014) di Sonia Aggio. L'autrice racconta la storia di Giovanni Zimisce, che, cresciuto con gli zii materni, combatte in difesa dell'Impero bizantino, accanto al generale Niceforo, attuale imperatore e suo punto di riferimento. Tuttavia, un giorno, tre streghe elaborano per lui una profezia: Giovanni diventerà imperatore. Perché accada ciò, però, Niceforo dovrà cedere il proprio trono e questo significa che ben presto la situazione attuale cambierà radicalmente: Giovanni deve decidere cosa fare, se restare fedele a colui che è stato suo mentore oppure se prendere il suo posto, tradendone di fatto la fiducia.

E voi, con quale romanzo inizierete a viaggiare nel tempo?