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Andare dentro il libro, oltre il libro e osservare da vicino chi narra: "Affari di libri", una raccolta di interviste a cura di Mariagloria Fontana

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Affari di libri
di Mariagloria Fontana
Giulio Perrone editore, 2022

pp. 199
€ 18 (cartaceo)


Che cosa si prova ad avere un autore a tu per tu? Magari un autore che stimi, di cui hai letto tutti i libri, o viceversa un autore che è una nuova scoperta, che hai avvicinato per preparare l'intervista e si rivela proprio grazie alle tue domande,... Per noi di CriticaLetteraria è sempre un momento di arricchimento, che si tratti di una chiacchierata sul nostro canale YouTube o di una diretta Instagram, o che le domande arrivino via email o per via telefonica. Dunque ci siamo sempre accostati con entusiasmo alla raccolta di interviste che sono in grado di raccontare autori che hanno scolpito il proprio nome nella letteratura, come i bellissimi Non scrivere di me di Livia Manera Sambuy (Feltrinelli, 2015) e La scrittura o la vita di Annalena Benini (Rizzoli, 2018). Quindi non stentiamo a credere che il progetto di Mariagloria Fontana sia a dir poco elettrizzante per chi ama la lettura e conoscere più da vicino chi anima la discussione culturale in Italia.

Mariagloria Fontana, con il suo Affari di libri, edito questa primavera da Giulio Perrone, ci introduce al mondo di dieci scrittori italiani di spicco: Teresa Ciabatti, Roberto Cotroneo, Viola Di Grado, Chiara Gamberale, Lisa Ginzburg, Marco Missiroli, Andrea Pomella, Luca Ricci, Nadia Terranova ed Emanuele Trevi. Si sente che l'autrice è avvezza a parlare di libri e ad avere a che fare con scrittori: dal 2017 conduce il programma Affari di libri in onda su Radio Radio e Radio Radio TV e lì ha avuto occasione di incontrare molti scrittori italiani e internazionali. Il libro si configura come una selezione di passi di conversazioni andate in onda oppure fuori onda, ma sono anche il frutto di un taglia e cuci editoriale, realizzato dopo vari incontri con questi dieci scrittori in altri contesti. 

L'obiettivo? Come leggiamo nella prefazione, «raccontare il romanzo italiano sempre in prossimità tra finzione e biografia» (p. 14), nonché penetrare nel mondo della scrittura e, talvolta, nel mondo privato dello scrittore. Sono molto frequenti domande che portano a parlare delle pratiche di scrittura, nonché dialoghi metaletterari su cosa rappresenti la scrittura per l'intervistato/a o come si concepisca la letteratura, quali funzioni assolva. Rintoccano spesso consigli di lettura di libri particolarmente rappresentativi (e la sottoscritta ci è cascata e si è comprata Fuochi di Yourcenar e rileggerà presto Re Lear di Shakesperare). 

La giustapposizione tra domande maggiormente legate alla scrittura e altre che ci conducono alla vita privata fanno sì che il legame tra narrativa e vita sia talvolta osmotico, altrove oppositivo, altre volte ancora apparentemente slegato dalla quotidianità. Sempre emerge con forza il carattere dell'ospite, vero merito di Mariagloria Fontana, che è stata in grado di sciogliere gli interlocutori portandoli ad aprirsi progressivamente (in più di un caso gli intervistati rivelano di non aver mai confessato determinate cose). Alcuni quesiti - quelli particolarmente metaletterari e che si preannunciano anche come i più prolifici - tornano in diverse interviste, creando così una sorta di filo rosso che ci permette di osservare la varietà delle risposte e di portare anche noi lettori a interrogarci su cosa risponderemmo a una domanda simile. Parole come "talento" e "disciplina", "metodo" o "disordine", "urgenza di scrittura" o "costanza" sono ricorrenti e i rapporti con tali coppie (non tutte antitetiche) sono vari. 

Perlustrare la scrittura, scavando oltre ciò che leggiamo nei libri e invadendo in parte la vita di chi sta dall'altra parte e regge la penna, è al centro di questa raccolta interessante, che torneremo senza dubbio a sfogliare e a citare quando parleremo o scriveremo di uno dei dieci autori intervistati. 

GMGhioni