#RileggiamoConVoi - Marzo, un mese dedicato alle scrittrici!

 


Buongiorno, lettori! 
Buon primo di marzo! Per questo mese che si apre con tante preoccupazioni sulla situazione internazionale, abbiamo bisogno di tornare a respirare a fondo. Allora abbiamo pensato di consigliarvi storie di rinascita scritte da autrici da tenere d'occhio. Possono essere nuovi romanzi e saggi o classici da recuperare. 
Qui sotto troverete sia i motivi per cui ve li consigliamo, sia un breve profilo del lettore ideale; non dimenticate di dare un'occhiata alle recensioni con un clic, per scoprire se questi libri fanno davvero al caso vostro.

Buone letture,
La Redazione

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Carolina consiglia: 
"La sostituta" di Sophie Adriansen e Mathou (Beccogiallo)
Perché le autrici, che sono ben due e cooperano per far dialogare meravigliosamente testo e immagini, raccontano la storia di una nascita che è anche occasione di rinascita. Sì, perché se l’arrivo al mondo della piccola Zoe è una gioia per tutti, la sua mamma Marketa attraversa invece un periodo di grande difficoltà, prostrata dalla depressione post-partum e da un persistente senso di inadeguatezza. Attraverso un graphic novel ben documentato e in cui tante donne si possono riconoscere, viene esplorata la difficoltà della maternità ma anche la via per tornare a scoprirne la meraviglia. 
A chi ama i fumetti che affrontano temi attuali e importanti; alle donne che sono madri, vorrebbero esserlo, o hanno fatto altre scelte; a chi apprezza la sincerità e la schiettezza con cui la vita vera può essere portata sulla pagina. 

Cecilia consiglia: 
"494. Bauhaus al femminile" di Anty Pansera (Nomos)
Perché: perché non è sempre oro ciò che luccica, nemmeno la scintillante storia del Bauhaus, la scuola di design più famosa del Novecento la cui promozione dell'inclusività e della parità di genere era in realtà più di nome che di fatto; perché Anty Pansera ha dato dignità e riconoscimento a ciascuna della 494 donne che hanno frequentato l'istituto, a vario titolo, nei quattordici anni della sua attività, riscattandole dall'oblio della storia e dagli stessi trattamenti ghettizzanti che imponevano loro scelte obbligate durante e dopo gli studi; perché senza quelle apprendiste, quelle docenti e quelle compagne d'avventura la vita all'interno delle aule e dei laboratori di Weimar, Dessau e Berlino non sarebbe stata certamente la stessa. 
A chi: a chi è affascinato dal Bauhaus, dalla sua epopea e dalla sua eredità ma sa ancora poco delle questioni di genere al suo interno; a chi non si fida mai delle versioni troppo agiografiche di qualunque storia, e quella raccontata da Anty Pansera mostra decisamente l'altra faccia del mito e della santità; a chi quotidianamente si adopera perché uomini e donne abbiamo pari diritti e pari doveri sul luogo di lavoro, consapevole di quanto ancora si debba fare per cambiare l'attuale situazione di disparità. 

Claudia consiglia: 
"Legami feroci" di Vivian Gornick (Bompiani)
Perché: è un libro pieno di vita scritto da una donna che coraggiosamente analizza un complesso legame tra una madre e una figlia. In questo romanzo modelli diversi di femminilità si confrontano e lottano corpo a corpo, in una danza intensa e feroce che commuove. 
A chi: ai lettori che cercano un romanzo da cui è molto difficile staccarsi, di quelli che ti fanno dire "ancora un'altra pagina". Leggerlo è come perdersi tra le vie di una sensuale e frenetica New York in compagnia di una scrittrice che racconta una storia. E soprattutto a chi sta lavorando sulla ricerca di una propria identità. Legami feroci è un viaggio che, stazione metropolitana dopo stazione, vi condurrà in nuovi territori dell'io. 

Debora consiglia: 
"L'opposto di me stessa" di Meg Mason (HarperCollins) 
Perché: questo romanzo è una deflagrazione. Meg Mason, mediante la voce della sua protagonista, racconta una storia tesa fra ironia e dramma, in un romanzo capace di scardinare stereotipi e pregiudizi intorno alla malattia mentale. Ne indaga le pieghe, i lati oscuri, in pagine intrise di dolore e rabbia, distruttive ma anche piene di ironia. È il racconto di una donna, del suo terrore, di amore e di perdita. 
A chi: è affascinato dai personaggi scomodi, difficili e scostanti, con cui entrare in sintonia è quasi impossibile. E che affabulano, smuovono qualcosa dentro di noi e ci costringono a guardare negli angoli più bui, delle relazioni e del cuore umano. 

Giada consiglia: 
"Bly" di Melania Soriani (Mondadori)  
Perché: perché Melania Soriani riesce a trasportare il lettore nella vita e nell’interiorità di Nellie Bly con delicatezza e forza, perché ci fa conoscere questa donna straordinaria in modo originale. Nellie Bly, all’anagrafe Elizabeth Cochran, è stata una figlia, una giornalista e una pioniera dei diritti femminili e della parità di genere, ma, soprattutto, è stata una persona che non si è mai tirata indietro per combattere le proprie battaglie. Nata in una società maschilista e misogina, in cui alle donne non era permesso essere autonome e indipendenti, ha saputo sconvolgere questi rigidi schemi sociali, dando prova di una forte audacia. Il merito di Melania Soriani è di aver mostrato la sua forza e la sua fragilità, dimostrando come Nellie fosse una donna come noi con le sue paure e debolezze e non una “superdonna”, dotata solo di coraggio. 
A chi: è interessato a conoscere figure del giornalismo e del femminismo dimenticate o poco note, a chi ama avventurarsi in queste vite così “ribelli”, a chi apprezza leggere autori che raccontano storie, forse fino a oggi, mai veramente narrate. 

Giulia consiglia: 
"Sonata d'inverno" di Dorothy Edwards (Fazi)
Perché: tante sono le autrici poco note del passato, soprattutto quelle straniere che non hanno mai goduto di edizioni italiane. Dorothy Edwards è una di queste scrittrici. Gallese, attivista socialista, vegetariana è stata una figura ai margini del Bloomsbury Group e "Sonata d'inverno" è il suo primo e unico romanzo, visto che morì suicida molto giovane. È un romanzo di relazioni in un piccolo e quieto centro della campagna inglese. Due sorelle che vivono i limiti della condizione femminile e possono solo sperare nelle distrazioni date da qualche occasionale corteggiamento; una giovane del paese dalla mentalità spregiudicata; un timido suonatore di violoncello e un saggista facile al flirt: questi sono i personaggi che cercano altro rispetto a quanto hanno. Si aspetta solo il disgelo di primavera perché i cambiamenti tanto anelati si manifestino. 
A chi: a chi ama le descrizioni dell'intimità dei personaggi e a chi ha un debole per le atmosfere della campagna inglese che qui viene pennellata con la cura di un quadro Romantico. 

Gloria consiglia:
"L'Eneide di Didone" di Marilù Oliva (Solferino)
Perché: chi di noi, leggendo il libro IV, non ha provato prima molto trasporto per la storia d'amore di Didone ed Enea e poi, scoprendo della futura partenza tenuta nascosta, non ha provato sdegno davanti alle parole di Enea? Chi non ha provato commozione davanti al suicidio di Didone? Molti di noi di sicuro avranno anche provato uno strano senso di ingiustizia: quella regina, che da sola ha fondato una città potente, tenendo a bada così tanti aspiranti sovrani e usurpatori del trono, si è data la morte all'improvviso. Ecco. Marilù Oliva immagina nel suo romanzo che le cose siano andate diversamente... E tutto ha, sorprendentemente, una spiegazione verosimile. 
A chi: a chi ama l'epica e vuole avvicinarsi a una reinvenzione fantasiosa, femminista, che restituisce alla regina Didone la forza d'animo e la perseveranza che ha dimostrato altrove (si astengano i puristi!). Il libro è consigliato anche a chi non ha mai letto l'Eneide e vuole provare ad avvicinarsi a un classico per una via insolita. 

Ilaria consiglia: 
"Non ho molto tempo" di Grazia Verasani (Marsilio)
Perché: in un periodo nel quale si cercano degli esempi positivi, quale può essere migliore di quello che ci ha regalato Ezio Bosso? Grandissimo compositore, pianista e direttore d'orchestra torinese affetto da una malattia neurodegenerativa che lo ha portato alla morte a soli 48 anni. è riuscito però a regalare a noi tutti delle melodie senza tempo (su tutte la mia preferita rimane la struggente Following a bird), molte delle quali utilizzate anche come colonne sonore di importanti film, tra i quali Io non ho paura, Quo vadis baby? ed Il ragazzo invisibile, tutti diretti dal regista Gabriele Salvatores. Ezio Bosso rimarrà indelebile nella memoria collettiva come un uomo che è riuscito a scorgere nella sua arte una potente ancora di salvezza, un talismano grazie al quale anche il dolore della sua malattia è arretrato per lasciar spazio alla bellezza senza tempo della musica. Grazie alle parole dolci ma mai banali che la Verasani dedica all'amico Ezio, scopriamo cosa c'era dietro all'artista e che tempra avesse l'uomo. 
A chi: Non ho molto tempo non è propriamente una biografia, ma piuttosto una sorta di diario, grazie al quale noi lettori facciamo la conoscenza non solo di un apprezzato artista, ma anche di un uomo sensibile, appassionato e vitale. Questo libro piccolo ma commovente e profondo è perfetto non solo per coloro che hanno conosciuto ed amato la musica di Ezio Bosso, ma anche per tutte quelle persone che vogliono avere un'idea di quanto studio, fatica e dedizione si celino dietro l'arte.

Lucrezia consiglia: 
"Autobiografia di Alice B. Toklas" di Gertrude Stein (Marsilio)
Perché Stein ha la capacità di far arrabbiare per la sua irriverenza e far divertire un mondo allo stesso tempo. Un’autrice sovversiva al massimo, sia nel suo privato che nella sua poetica e scelte stilistiche. L’abbattimento della punteggiatura convenzionale accompagna la sua scrittura e detta le regole della sua vita, che è segnata dall’abolizione di dinamiche patriarcali e di canoni fissi. Così come questa cosiddetta autobiografia della sua compagna di vita, Alice Toklas, non è affatto come sembra, ma si rivela invece il racconto della sua stessa vita, intrecciata in particolare al fermento culturale della Parigi degli Anni Venti, che si muove senza sosta intorno a lei e al suo appartamento al 27 Rue De Fleurus. 
A chi ama le storie ritrovate e che non invecchiano mai, che dipingono un’epoca reale e che riporta a un passato che sembrava idilliaco, con quel gusto per il perduto alla "Midnight in Paris”. A chi di Modernismo non ne ha mai abbastanza e a chi desidera leggere e rileggere opere di autrici forti dentro e fuori, che non temono il giudizio né gli stereotipi né di essere biasimate per quello che realmente sono. A chi la ribellione la vuole avvertire dalla carta stampata.

Sabrina consiglia: 
"Marx e i miei mariti" di Lourdes De Armas (Pessime idee)
Perché: perché Lucìa, la protagonista di questo romanzo, che abbraccia trent'anni di storia cubana, ha scelto cinque uomini, un fidanzato e quattro mariti, per attraversare la sua vicenda personale e quella della sua patria. Originale l'angolatura con la quale Lucìa interpreta la storia e il pensiero di Cuba: spiegare la visione marxista della società attraverso l'incarnazione che ne danno gli uomini della sua vita. C'è chi è fedele all'idea, chi è contrario, chi predica bene, ma razzola male, chi invece se ne frega e si arrabatta per sopravvivere. Ma, al di sopra di tutto, c'è lei, Lucìa, con il suo corpo e la sua anima, la sua testa e le sue gambe. Accompagnandosi ai suoi mariti, Lucìa diventerà una donna consapevole e formerà la sua personalità per sottrazione o diversificazione rispetto ai suoi accompagnatori. 
A chi: a chi desidera leggere un romanzo ambientato a Cuba, ma che non sia la classica Cuba "turistica", a chi desidera capire come si vive quotidianamente con il peso di una storia sociale così invadente. A chi, infine, vuole riconoscersi in una donna che, crescendo, forma il proprio carattere e la propria persona.