Mettiamo il mistero sotto l'albero! Consigli di lettura per Natale (puntata 1)

 

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Buon dicembre, lettori! 
Come ogni anno, a dicembre iniziamo una rubrica speciale di consigli librari per i regali di Natale
Negli anni tanti lettori ci hanno scritto che la rubrica è stata utile anche per graditi... autoregali!, quindi non lasciatevi scappare la prima puntata. Per quattro settimane vi suggeriremo come aggiornare la wishlist o quali libri aggiungere direttamente al vostro carrello - per agevolarvi, trovate il link ai nostri pezzi e anche il link per l'acquisto online, se non avete il tempo per andare alla vostra libreria di fiducia. 

La prima puntata è dedicata al mistero: troverete gialli, thriller, noir e anche libri a cavallo tra i vari generi, ormai dei classici! 
Vi aspettiamo tra una settimana con la seconda puntata della nostra rubrica. 

Buona lettura! 
La Redazione

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Carolina consiglia: 
“La famiglia del piano di sopra” di Lisa Jewell (Neri Pozza)
Perché l’autrice intesse una trama intrigante muovendosi tra diversi punti di vista e piani temporali, senza mai eccedere, pur nell’inquietudine portata dalla situazione iniziale. Il mistero mai risolto di un terribile fatto di sangue, forse legato a una setta, che ha travolto una famiglia benestante e lasciato orfana una bambina di pochi mesi ha ripercussioni importanti sul presente, in un’opera che resta sapientemente in bilico tra l’horror e la detective story. 
A chi ha letto e apprezzato “L’incubo di Hill House” o “Abbiamo sempre vissuto nel castello” di Shirley Jackson, e ama quindi le storie che parlano di case, specie quando custodiscono segreti oscuri e danno asilo a personalità fragili e disturbate. 

Claudia consiglia: 
“Qui pro quo” di Gesualdo Bufalino (Bompiani) 
Perché regalarlo: è la prova riuscita di un inedito Gesualdo Bufalino giallista. Colto, ironico, divertente come solo lo scrittore siciliano sapeva esserlo quando maneggiava la multiforme materia umana. In questo romanzo ci troviamo di fronte a un mistero che ha il sapore di uno spettacolo teatrale sull'assurdità dell'esistenza, dove un morto orienta le indagini sulla propria stessa scomparsa e si diletta a prendersi gioco degli altri personaggi. Un giallo che ha i colori della lontana estate, ma che risveglia domande di grande fascino sul nostro essere teatranti in questo mondo. 
A chi: a chi ha amato gialli di Leonardo Sciascia come Todo Modo e Il cavaliere e la morte. I due autori non condividono solo la quinta scenica della Sicilia, loro terra d'origine, isola dell'affabulazione e del misterioso accadere, ma anche quei giochi di sovrapposizioni tra l'essere e l'apparire che ribaltano le trame in raffinati giochi di specchi. 

Debora consiglia: 
“La meridiana” di Shirley Jackson (Adelphi) 

Su IBS - https://tidd.ly/3fbxY1a  

Su LaFeltrinelli - https://tidd.ly/33KwGVs
Perché regalarlo: tutti quanti abbiamo bisogno di un po' di Shirley Jackson nelle nostre librerie. Perché nessuno come lei sa creare storie ambigue, permeate di mistero, ferocemente ironiche e dense di spunti come questa affabulatrice oscura. La meridiana è mette in scena manie e drammi di una famiglia di matti, auto reclusi in una villa in attesa della fine del mondo, fra misteri, gelosie, segreti. 
A chi regalarlo: a chi ha amato "Abbiamo sempre vissuto nel castello" e "La luna di miele di Mrs Smith" di Shirley Jackson e ha bisogno di nutrire la sua personale ossessione per questa scrittrice amatissima. Ma anche ai lettori di Stephen King, che proprio sui testi di Jackson si è formato per creare il proprio immaginario horror. 

Giada consiglia: 
“La promessa. Requiem per il romanzo giallo” di Friedrich Dürrenmatt (Adelphi) 
Perché non è un classico romanzo giallo, ma anzi un anti-giallo. Un romanzo poliziesco non convenzionale che liquida con massima ferocia ed eleganza questo genere e lo colpisce nel suo cuore pulsante, la razionalità. Ambientato in un piccolo paese svizzero, ci sono tutti gli elementi del genere: l'investigatore freddo e cinico, i suoi colleghi altezzosi e il commissario Mattäi che crede ancora che la verità debba essere scoperta a ogni costo. E così riemergono alcuni vecchi casi di omicidio in cui Mattäi si era imbattuto quando era poliziotto. Questi assassini efferati, le vittime erano tutte bambine, aveva travolto la sua vita. La ricerca della verità era diventato il suo unico scopo, rimettendoci anche la sua sanità mentale. E ancora a distanza di anni, la mente del poliziotto ritorna lì, alla morte di quelle bambine e a tutte le indagini. La giustizia fa il suo corso, ma non sempre quello che sembra il colpevole lo è realmente e, a volte, la risposta più semplice, non è quella giusta. In questo romanzo breve, Dürrematt scardina la convenzionalità del genere, mostrandoci come il destino a volte s’intrometta nella vita di ognuno di noi, scombinando tutti i piani e così non sempre il bene vince e la giustizia fa il suo dovere. 
A chi regalarlo: a chi amato “La verità sul caso di Harry Quebert” di Joël Dicker e ama immergersi in irrisolte storie passate in cui la verità fatica a emergere oppure a chi ha apprezzato “La morte e la bussola” di G. L. Borges, in cui in entrambi la logica non detta le condizioni, ma è il destino a giocare le sue carte. 

Giulia consiglia: 
“Lady killer” di Elisabeth Sanxay Holding (Elliot)
Perché: una crociera, con un'umanità variegata rinchiusa al suo interno, è lo sfondo perfetto per piccoli intrighi e, perché no, per minacce e attentati. La lontananza dalla terra e lo sbarco su terre con costumi sconosciuti mettono alla prova i viaggiatori e portano a galla rancori e ripicche. Con un'attenzione alle relazioni interpersonali e alla descrizione della società – visto che l'autrice aveva avuto grande successo nella produzione di narrativa "rosa" e ha traslato le sue competenze anche in una detective story – "Lady Killer" ci mostra come tutti siamo sempre alla ricerca di qualcosa che non possiamo avere: soldi, amore, rispetto... o meglio, non potremmo averle. Ma si sa, su una nave, lontani da tutto e tutti, siamo liberi di esprimerci. Anche se questa espressione sfocia nel delitto. 
A chi regalarlo: a chi ha amato misteri della camera chiusa come l'intramontabile "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie e vuole godersi anche quel tocco di attenzione nelle descrizioni della società e dei pettegolezzi che ne compongono la linfa vitale. 

Gloria consiglia: 
“Angeli per i Bastardi di Pizzofalcone” di Maurizio De Giovanni (Einaudi)
Perché: ci sono libri che vanno oltre il poliziesco, superano il semplice noir e assumono sfumature naturali, estremamente realistiche, ma anche nostalgiche nel guardare al mondo. La saga dei bastardi di Pizzofalcone ci porta a frequentare il commissariato come se fossimo là e sulla strada degli agenti si frappongono sempre questioni personali, casi che smuovono l'etica di ognuno e che obbligano tanto i personaggi quanto i lettori a fare i conti con le proprie priorità. Il confine della giustizia è poroso, lo vediamo bene, e può spostarsi qualche volta, se a farne le spese o a giovarne sono persone che sono già state punite dalla vita. Questa nuova indagine ci porta in un'ordinatissima officina di auto e moto d'epoca; qui il proprietario è stato assassinato e l'arma del delitto, ancora sporca di sangue, è stata riposta insieme agli altri attrezzi. Debiti, forse? Vecchie inimicizie o vendette? Il caso è difficile da risolvere e lungo il percorso troviamo tanta umanità... 
A chi regalarlo: certamente i lettori della saga apprezzeranno, ma potete "contagiare" anche chi non ha mai letto De Giovanni. Ad esempio, chi ama i romanzi di Ed McBain conoscerà volentieri questi nuovi personaggi. Sappiatelo, però: creerete una dipendenza! 

Sabrina consiglia: 
“La morte arriva in ascensore” di Maria Angélica Bosco (Rina edizioni)
Perché: perché si tratta di una delle prime espressioni del giallo psicologico. L'autrice, felice ri-scoperta di Rina Edizioni, piccola casa editrice che si pone l'obiettivo di ridare voce a scrittrici dimenticate, vive nell'Argentina degli anni 50 ed è una delle prime donne, forse la prima nel suo Paese, a cimentarsi con il poliziesco. La Bosco dà vita a un romanzo corale, tutto ambientato all'interno di un condominio di Buenos Aires, dove ognuno degli inquilini potrebbe essere l'assassino della fascinosa donna bionda trovata morta nell'ascensore. La vicenda si dipana con estrema raffinatezza e la soluzione del giallo arriva inaspettata non prima di aver lasciato spazio alla raffigurazione psicologica dei protagonisti. 
A chi: il romanzo piacerà molto a chi ama le suggestioni del thriller psicologico, a chi ama l'eleganza dei gialli anni 50 e a chi si lascia trasportare dagli echi di un'ambientazione, quella argentina, dove la Storia ha molto da dire. Proprio per questo piacerà ai lettori di Jorge Luis Borges a tal punto appassionato del genere da fondare con Bioy Casares la collana "El septimo circulo" (nel settimo cerchio dell'Inferno dantesco sono puniti i violenti), dove il romanzo della Bosco fece la sua prima apparizione. 

Samantha consiglia: 
“Il banditore” di Joan Samson (Sperling & Kupfer)  
Perché: perché aleggia tra le pagine un senso di oppressione e inquietudine, che gli amanti del brivido coglieranno quasi subito, dovuta all’impossibilità di agire, di difendere i propri diritti, di essere ascoltati. I vicini che si trasformano in estranei approfittatori, una comunità che viene totalmente “rapita” dall’idea di potersi arricchire, di potersi affrancare dalla misera e faticosa quotidianità, per poi essere svenduta al miglior offerente. Queste dinamiche sono attuali nonostante il libro abbia più di quarant’anni. 
A chi: a tutti coloro che amano l’horror e il perturbante perché sanno che nelle vicende più vicine al reale si nascondono le paure più profonde. Gli amanti del brivido e coloro che hanno letto tutto di Stephen King, come “L’uomo in fuga” o “ 22/11/'63”.