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#IlSalotto - "L'annusatrice di libri odora di rose, di cipria e naftalina": a tu per tu con Desy Icardi

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L'annusatrice di libri è il libro che i bibliofili d'annata sanno già di amare semplicemente leggendone il titolo e che coloro i quali trovano ostica la lettura ameranno, anche se ancora non lo sanno. La storia di Adelina (di cui abbiamo già parlato qui), impossibilitata a leggere inseguendo le lettere, è una favola moderna che culla i ricordi degli adulti e fornisce una spinta gioiosa ai giovani che vorrebbero affacciarsi al mondo della lettura, ma non hanno mai osato farlo. Abbiamo incontrato l'autrice, la formatrice aziendale, attrice e copywriter torinese Desy Icardi, e con lei abbiamo chiacchierato di grandi classici, amicizia e risate. Il tutto immerse nella stessa atmosfera un po' vintage, ma certamente frizzante, che contraddistingue il suo romanzo.

Prima di iniziare, quando e dove è nata l’idea di una via alternativa per leggere un libro?
Leggo da anni con l’e-reader poiché mi permette di ingrandire il carattere di stampa, cosa che torna molto utile a chi, come me, ha pesanti problemi di vista. Una volta, sul tram (linea 10), una lettrice “tradizionale” - e normo-vedente - mi disse che non avrebbe mai abbandonato i volumi cartacei per non perdere il profumo dei libri. Io abbozzai, ma dentro di me rimuginavo: “Il profumo dei libri è poetico, non dico di no, peccato che non possa leggere col naso!”
Così è nata l’idea di una storia la cui protagonista – Adelina -  sapesse leggere con l’olfatto.


Nel testo Adelina annusa molti classici: il Decameron, Don Chisciotte, Anna Karenina, Bel-Ami e tanti altri. Cosa ti ha spinto a scegliere un titolo invece di un altro per questa biblioteca olfattiva?
L’affetto: sono tutti libri che ho letto e amato, e molte di queste letture risalgono agli anni nei quali avevo l’età di Adelina.

Adelina e la zia Amelia sono circondate da diversi personaggi, molti dei quali diventano o sono loro amici. Che valore ha per te l’amicizia nella vita?
L’amicizia ha un valore enorme, gli amici sono dei fratelli che abbiamo l’opportunità di scegliere. Ho una mezza dozzina di amiche di vecchia data, senza le quali mi sentirei persa. Con loro rido, rido tantissimo, e non è cosa da poco.

L'annusatrice di libri
di Desy Icardi
Fazi Editore, febbraio 2019

pp. 382
€ 16,00
Nel blog di Stoner (il blog della casa editrice Fazi, ndr) hai scritto che per te questo libro è stato un modo di riappropriarti del profumo dei libri. Ritieni, quindi, che sia più forte il potere esorcizzante della scrittura per uno scrittore o della lettura per un lettore?
Personalmente ho “esorcizzato” più come lettrice che come scrittrice, ma credo sia dovuto al fatto di aver iniziato la mia carriera di lettrice molto prima di quella di autrice. Penso sia possibile esorcizzare sia con la scrittura che con la lettura: la scrittura è più intima e personale, ma la lettura, offrendoci un punto di vista differente dal nostro, non rischia di diventare troppo autoreferenziale. Scrivendo talvolta si esorcizza, talvolta si indugia sadicamente (e lagnosamente) nelle proprie miserie.

Quando ho letto delle difficoltà di Adelina di fronte a un testo scritto, ho creduto potesse soffrire di dislessia. Hai pensato che il tuo libro potesse offrire una speranza (e una voglia di conoscenza) a chi, per vari motivi, ha paura della lettura?
Più in generale ho voluto parlare di una terza via.  Quando affrontiamo una situazione ostica possiamo decidere di aggredirla frontalmente o di battere la ritirata. Talvolta però, esiste una terza via, che permette di affrontare il problema lateralmente, cambiando approccio e punto di vista.

Nella globalità, il tono del tuo romanzo è frizzante, brioso, tipico di una commedia. Pensi che affrontare la vita con leggerezza sia la via per la serenità?
Penso che una risata migliori qualunque cosa, o quantomeno non la peggiori. Lo stesso non può dirsi di polemiche, lagne e recriminazioni, dei quali il nostro mondo rimbomba.

Toglimi una curiosità: se Adelina fosse costretta a leggere L’annusatrice di libri con l’olfatto, che odori sentirebbe?
Sentirebbe un mélange di rose, ma di quelle campagnole un po’ asprigne, di cipria e naftalina.
Ti ho convinto? Mentre ci rifletti ne approfitto per ringraziare te e CriticaLetteraria, per la bella opportunità che avete offerto a me e a L’annusatrice di libri.

Intervista a cura di Federica Privitera