«L'arte di vivere alla parigina» e il gusto del dettaglio: «Sotto i tetti di Parigi»

Sotto i tetti di Parigi
di Ines de la Fressange e Marin Montagut

Fotografie di Claire Cocano
Illustrazioni di Marin Montagut
traduzione dal francese di Vera Verdiani

Milano, L'Ippocampo, 2018

pp. 256
€ 29,90 (cartaceo)


«Pescate a piene mani in questo libro come in un carnet di viaggi che svela l'arte di vivere alla parigina» (p. 5)
Possiamo dirlo apertamente: Sotto i tetti di Parigi è una piccola meraviglia, un delizioso catalogo di ambienti, oggetti e scenari, messo in piedi da due dei più grandi esperti del gusto parigino, la celeberrima Ines de la Fressange e Marin Montagut. Se della prima abbiamo già recensito diverse sue opere – sempre per la casa editrice L'Ippocampo – come l'intramontabile Parigina, il nuovo Parigino e il divertente Cosa mi metto oggi, del secondo non abbiamo ancora avuto modo di parlare. Montagut è, come recita il risvolto di copertina, un artista francese: «Collabora con numerose riviste internazionali quali il New York Times e ELLE Décoration. Ha creato un proprio marchio d'interior design in collaborazione con numerose Maison transalpine quali Pierre Frey, diptyque, Roger Vivier e il Castello di Versailles»
Da questa prospettiva privilegiata – quella di due “addetti ai lavori” del gusto francese – possiamo sbirciare dentro le case di svariati personaggi loro connazionali, famosi per i loro lavori o le loro competenze in campo artistico e di moda. Il libro, infatti, si presenta come un'opera composita, in cui ogni capitolo è dedicato ad un'abitazione diversa. Si parte con gli autori, i quali ci aprono le porte delle loro case, mostrano gli ambienti che preferiscono e ci spiegano il perché di alcune scelte di arredamento. Ma attenzione, quest'opera non è un semplice museo di ambienti e arredamenti stravaganti, semmai un vero e proprio caleidoscopio di immagini e atmosfere. Ogni abitazione racchiude un piccolo mondo, spesso le scelte compiute dai proprietari sono tanto originali da lasciarci a bocca aperta, ma certamente non sono mai banali.
Non c'è da stupirsi se una volta iniziato a sfogliare il libro ci si ritroverà completamente immersi nella lettura, rapiti dalle bellissime fotografie e dai dettagli messi in primo piano dalla Fressange e Montagut. Le didascalie contribuiscono ad aumentare l'eco delle piccole meraviglie che incontriamo pagina dopo pagina, spiegando il perché di certe scelte o suggerendo metodi d'impiego alternativi. Così, poco a poco, scopriamo gli interni della Fressange, ma anche le case dei creatori della griffe Astier de Villatte, gli interni scelti da Morgane Sézalory (l'ideatrice del primo marchio francese d'abbigliamento on line), le preferenze di Daniel Rozensztroch (direttore artistico di Merci), e così via.
Molto interessante è il pensiero di fondo del progetto, svelato dagli autori nell'introduzione:
Procedendo per scorciatoie abbiamo scovato questi appartamenti, o case, dagli interni non arredati, ma «abitati». Ognuno dei parigini che ci hanno aperto la porta non hanno esitato a spiegarci il loro universo, ad abbellire il quotidiano e a confidarci i loro piccoli segreti. […] Scovare i concetti capaci d'ispirare; illustrare con un disegno ad acquerello i dettagli indispensabili di un arredamento; confezionare dei moodboard che diano il tono: abbiamo voluto riunire e condividere tutte queste idee per dimostrare l'esistenza di uno stile del XXI secolo, elegante, poetico ed eclettico. (p. 5)
Il vero e proprio quid in più, tuttavia, non consiste solo nella filosofia che muove l'intera opera, ma nel gusto per il dettaglio, che qui diventa quasi maniacale e che coinvolge non solo l'analisi degli ambienti, ma anche la costruzione dell'oggetto-libro. Il volume, infatti, presenta una costruzione che è difficile – e certamente riduttivo – rendere a parole: ogni capitolo è aperto da un cappello introduttivo, il cui sfondo riprende e imita i colori e le trame dominanti in quella sezione, e chiuso da un disegno che occupa due pagine in cui vengono ripresi i colori della palette compositiva e i dettagli più importanti della casa appena descritta, assieme alle dichiarazioni dei proprietari, per formare un moodboard la cui composizione si ispira agli ambienti appena analizzati.
A fare da padrone sono le bellissime fotografie di Claire Cocano, indispensabili per ritrarre adeguatamente gli ambienti descritti, e le deliziose illustrazioni di Montagut, dai toni tenui e delicati.
Non solo: in chiusura i due autori riportano una lista di indirizzi – non solo parigini, anche se per la maggior parte – utili per le scelte di arredamento e design, suddivisi per categoria: per la casa, bellezza, belle arti, brocante, fiorai, giocattoli, tessuti, concept store, e-boutique.
Infine, dettaglio che lascia a bocca aperta il lettore, anche la copertina nasconde un piccolo, piacevole, segreto: la sovraccoperta è staccabile ed aprendola si ottiene un manifesto, o meglio, un moodboard dallo stile vintage in cui sono raccolte le palette e i dettagli più interessanti visti nel libro.
Sotto i tetti di Parigi, quindi, è un'opera che – ne siamo certi – non sfigurerà nella vostra libreria, costituendo un utile e caleidoscopico catalogo di idee da cui prendere spunto per nuove scelte in fatto d'arredamento oppure – perché no – anche solo un semplice libro per bearsi delle gradevoli scelte fatte dai proprietari.
Valentina Zinnà