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#Strega2018: Un Premio in Gioco

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Il Gioco
di Carlo D'Amcis
Mondadori, 2018

pp. 526
€ 20,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)




Sigmud Freud sosteneva che il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale. Ed è proprio questo che fanno i tre personaggi del romanzo di D’Amicis: giocano, saltando il Cerchio. 
Dichiaratamente erotico, fin dall’inizio (nel linguaggio, nella trama e nell’impatto), Il gioco è uno dei finalisti al Premio Strega 2018. Un'innovazione insolita, tanto da definirlo ‘Uno Strega da Censura’. Di sicuro, un premio in gioco c'è. E mai nessuno, finora, era riuscito a giocare fino in fondo (e con tanta maestria), tanto da portare in finale un romanzo erotico.
Il romanzo racconta le storie di un trio di personaggi. Leonardo, Eva e Giorgio, si trovano a dover parlare di sesso, raccontando le varie esperienze a un intervistatore il cui scopo è appunto scrivere un libro sul piacere. Leonardo (nome in codice: Mister Wolf) è il bull da non pochi feedback, amante seriale di donne in coppie in crisi, applica al sesso la disciplina degli antichi samurai; Eva (la First Lady) è la sweet, regina e schiava del desiderio maschile; Giorgio (il Presidente) è il cuckold, il cornuto. È un gioco di libertà questo, eppure organizzate, seppure possano sembrare arbitrarie. 

La struttura di romanzo-intervista consente all’autore di passare al setaccio le esistenze dei tre protagonisti, attraverso flashback sulla loro infanzia e sui rapporti con le famiglie di origine, che fa da sfondo al ménage à trois tra i protagonisti. Leonardo è il personaggio che apre le porte alla narrazione, ma anche quello che ha una più completa caratterizzazione. L’intervistatore riesce a rivelarne il passato, tra drammi famigliari, anni di insegnamento, lavoro per la creazione e diffusione di riviste hard. E lo stesso fa con gli altri due, che hanno un passato altrettanto complicato. È come se l’autore volesse suggerire che bisogna sempre andare a ritroso, per risalire alle origini dei turbamenti. 

«La cosa più affascinante del sesso non è il sesso», si legge nel romanzo, «ma tutto ciò che gli ruota attorno». Il Sesso, infatti, è il collante; unisce gli elementi della narrazione e la porta avanti. C’è altro da raccontare: ci sono le debolezze umane, l’antica perversione dello scambio e della condivisione dei corpi, la sottomissione e il potere. Ma ancor di più, la schizofrenia umana di doversi tirar fuor dalla realtà. E nel gioco c’è sempre chi partecipa e chi resta lì a guardare. L’intervistatore guarda, ascolta e raccoglie. Senza essere un guardone inerme, altri non è che lo scrittore che vuole esplorare il punto di vista dei personaggi e il contenitore dei desideri. 

Infine, il vero vincitore: lo stile. Lettura che scorre per oltre cinquecento pagine, prosa decisa e lessico creativo (a partire dalla triade dei partecipanti), lo stesso punto di vista (i tre personaggi raccontano a turno) creano un percorso visivo, non una semplice descrizione. Un percorso umano. 
La vita è un cerchio, si chiude sempre dov’è cominciata…


Isabella Corrado

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