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Ecco la ferocia della mia fame, ve la mostro.

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Fame. Storia del mio corpo
di Roxane Gay
Einaudi, 2018

Traduzione di Alessandra Montrucchio

pp. 270
€ 17,50 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)


Scrivere questo libro è la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Mostrarmi così vulnerabile non è stato facile. Mettermi di fronte a me stessa e a cos'ha significato vivere nel mio corpo non è stato facile, ma l'ho fatto perché lo sentivo necessario. Scrivere una storia del mio corpo e delle sue verità vuol dire raccontare una verità che è mia e solo mia. (p. 267)
«Ero un corpo, un corpo da riparare, e siamo in tanti al mondo a vivere in corpi così totalmente umani»: ed è da questa ammissione, sincera, senza veli, che Roxane Gay, nota scrittrice e critica letteraria, prende le mosse per raccontare un'autobiografia concreta come il corpo che decide di mettere al centro. Un corpo che non ha saputo difenderla quando, a dodici anni, ha subito una violenza di gruppo da parte del suo fidanzatino e dei suoi amici. Un corpo che ha provato a ripararla dal desiderio perverso accumulando chili, rendendosi sempre più grande e imponente, trasformandosi al tempo stesso in "gabbia" e "scudo". Il metro e novanta e i duecentosessanta chili raggiunti a trent'anni hanno provato a fare di Roxane Gay una donna lontana dai desideri maschili; l'hanno nascosta, pur rendendola più imponente. Ma il cibo non ha saputo riempire quel costante senso di vuoto lasciato dalla violenza, confessata solo da adulta alla sua famiglia, per paura. E poco conta che la famiglia, all'epoca, avesse provato in ogni modo ad aiutare la giovane Roxane a gestire il peso improvvisamente esploso, poco contano gli istituti, l'amore, l'appoggio, la preoccupazione; al centro, solo la lacerazione.
Eppure pochi vedono in lei questo; la maggior parte si sofferma sul suo essere corpo, e un corpo che attira commenti negativi, commiserazione, compatimento, disgusto, o che in ogni caso non risponde agli standard di bellezza imposti dalla società contemporanea:
Più famosa divento, più mi viene ricordato  che nella testa di tantissima gente io non sarò mai nient'altro che un corpo. Qualunque risultato ottenga, io sarò sempre, innanzitutto e soprattutto, grassa. (p. 234)
Ma la scrittrice non cerca nulla di questo, chiede di essere considerata per le sue idee, per ciò che racconta in questo libro che la rende parimenti «vulnerabile» e «umanissima». Le pagine grondano dolore eppure accettazione, lotta contro la compulsione, consapevolezza. Se da un lato non c'è rassegnazione, dall'altro è però presente la frustrazione:
Ecco qual è la realtà di vivere nel mio corpo: sono intrappolata in una gabbia. La cosa frustrante delle gabbie è che si è intrappolati ma si vede benissimo quello che si desidera, fuori. E per quanto ci si sporga, non ci si arriva. (p. 19)
Il desiderio di essere amati è controbilanciato dal timore della perdita, ma è altrettanto capace di sfociare in relazioni disastrose, pericolose e minate fin dal primo incontro. Esperienze lesbiche si alternano a relazioni con uomini che non mancano però di trattare il corpo di Roxane con rudezza: lei, d'altro canto, lascia fare, non è questo il dolore che sente e che la intimorisce:
Essere sé stessi può dare ansia, però. Eternamente sospesa rimane la domanda ossessiva "E se?" E se ciò che sono non dovesse bastare mai? E se non andrò mai bene abbastanza per qualcuno? (p. 223)
A far male ci sono i ricordi, che rintoccano giornalmente: il prima e il dopo sono scanditi dalla violenza, seguita dai sensi di colpa, dall'incapacità di parlarne e dal bisogno costante di rifugiarsi nel cibo. Esagerare, vomitare, a costo di accettare le ripercussioni fisiche e psicologiche: Roxane Gay racconta anche questo, senza paraventi. Racconta le difficoltà della vita quotidiana, dal timore di non trovare una sedia in grado di resistere al suo peso fino alla paura di esporsi al pubblico, durante una presentazione libraria, e mettersi in ridicolo in qualche modo. Insomma, le ansie pratiche si mescolano ai timori del giudizio degli altri, timori che l'autrice sta imparando a gestire, anche grazie a ciò che le ha concesso la scrittura. E non solo perché i suoi The Untamed State e soprattutto Bad Feminist l'hanno resa famosa; ma per la libertà che comporta scrivere, per sé innanzitutto:
Una delle molte cose che ho sempre amato dello scrivere (da non confondersi con il pubblicare) è che basta l'immaginazione, non serve altro. Non importa chi sei, puoi scrivere. In particolare non importa il tuo aspetto. (p. 229)
Ed è per questo che Fame. Storia del mio corpo è innanzitutto una storia di liberazione, un'autobiografia che con la sua ossessione martellante per il corpo e il cibo sa mettere continuamente a confronto il lettore con una realtà che sarà talvolta diversa, talaltra dolcemente e crudelmente affine. Un libro-verità che non  cade mai nella trappola dell'ostentazione o del patetismo; semmai, perpetra la verità della denuncia, come Roxane Gay sa fare bene, con la determinazione di idee ben chiare e sentimenti aperti, anche quelli più scomodi. 

GMGhioni


«Ero un corpo, un corpo da riparare, e siamo in tanti al mondo a vivere in corpi così totalmente umani». Cosa vuol dire vivere ogni giorno dovendo fare i conti con un trauma enorme, una violenza sessuale a dodici anni? E cosa vuol dire controllare se il tal palazzo ha un ascensore, perché si hanno difficoltà a fare tanti gradini per il proprio peso? Il corpo di #RoxaneGay, vero protagonista e contraltare alla sua interiorità, è la "gabbia" che cerca di proteggerla con il suo peso elevato, cerca di nasconderla agli occhi di chi può farle male ancora una volta. Ma è anche la prigione che la rallenta, le crea dubbi e ansie. #Fame è «un libro su come si sta al mondo quando si è sovrappeso non di pochi chili», ma soprattutto di come si impara ad affrontare la propria verità, poco alla volta, per andare verso la guarigione di ferite ben più profonde. Presto la recensione di @gloriaghioni sul sito! #Einaudi #bookstagram #bookish #book #instalibri #daleggere #autobiografia #bookaddict #instalibri #food #villadestehome #hometivoli #writing #reading #preview
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