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Nei panni di Valeria: quattro donne, il sesso, le chiacchiere tra amiche

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Nei panni di Valeria
di Elìsabet Benavent
Rizzoli, 2017

Traduzione di Roberta Bovaia

pp. 438
€ 14,90

Si stupirono molto che io scrivessi e lo giudicarono un lavoro molto chic. Dopo Sex and the city era così che venivano viste tutte le scrittrici. Anche se passavi le giornate in pigiama con i capelli sporchi e le pantofole che ti avevano regalato quando avevi dodici anni, la gente ti immaginava con un paio di Manolo ai piedi, intenta a passare da un party all'altro.
C'erano una volta quattro amiche: belle, di successo, intorno ai 30 anni, abitanti di una città vivace e cosmopolita, pronte a supportarsi e a consolarsi sul mondo del sesso e degli uomini. Dalla scrittrice, alla pantera affamata di relazioni piccanti, alla fanatica del lavoro, alla conservatrice, erano sempre pronte ad ascoltarsi e a cercare di penetrare il mistero del sesso opposto, sempre alla ricerca dell'amore vero e del principe azzurro.
Di quale storia stiamo parlando? Avete indovinato? Se, ammettetelo, con un sorriso di sufficienza avete pensato subito a Sex and the city, avete sbagliato. 

Valeria vive a Madrid e ha 27 anni. Ha lasciato il suo lavoro d'ufficio dopo la pubblicazione del suo primo romanzo e ora vuole dedicarsi solo alla scrittura. È sposata con Adrién, fotografo, con il quale sta da  quasi dieci anni. Sono la coppia perfetta agli occhi di tutti, ma la verità è che il matrimonio è un impegno troppo adulto per entrambi ed è ormai senza pepe tra troppo tempo.
Lola è una donna di grande fascino e bellezza. Traduttrice multi lingue, ha un incredibile numero di amanti e di relazioni di breve durata, ma non riesce ad avere l'uomo che ama davvero.
Nerea è bionda, slanciata e di classe. Ha un serio lavoro di responsabilità e non è interessata ad avventure: lei cerca una relazione stabile, seria e matura.
Carmen vive per il suo lavoro in un'agenzia di PR. Sarebbe il posto dei suoi sogni, con tanto di collega carino e cotto di lei, se non fosse per il suo capo, un vessatorio e arrogante maschio alfa che non la valorizza abbastanza. Sono amiche e la loro storia ruota attorno alle avventure amorose e di sesso che costellano la loro esistenza. 
«Sei sposata da sei anni... e hai bisogno di me per scoprire qualcosa di più sugli uomini?»

«Mi servono informazioni: devo sapere perché gli scapoli si comportano come si comportano. Sono Carrie Bradshaw.» Che scusa pietosa mi ero andata a inventare...
Sex and the city ha segnato ben più di un paio di generazioni. Trascorsi ormai vent'anni dalla pubblicazione del romanzo e dalla messa in onda della prima puntata, è stato protagonista di innumerevoli citazioni, richiami e fonte di ispirazione per le donne (lettrici e scrittrici) di tutto il mondo. Tant'è che oramai, quando si vuole presentare in maniera lusinghiera un'opera di chick lit si dice che “ricorda SATC”, “SATC parla...(spagnolo, francese, fiammingo, pugliese). 

Nei panni di Valeria, primo volume di una quadrilogia pubblicata per Rizzoli, nasce come autopubblicazione e diventa una saga di culto per il pubblico spagnolo, che ha ora il proprio personale quartetto di donne disinibite a cui fare riferimento. Le citazioni, implicite ed esplicite, alla serie HBO (molto meno viene dalla raccolata degli articoli della Bushnell) sono notevoli. Le personalità delle protagoniste sono un buon alter ego delle quattro newyorkesi, pur con le loro caratterizzazioni. Valeria- Carrie è protagonista e voce narrante di tutti gli episodi, che la coinvolgano o meno in prima persona. Lola- Samantha è sboccata e disinibita, per quanto più analtica e riflessiva della bionda PR americana. Nerea- Charlotte, la più puritana del gruppo, resta sullo sfondo, forse perché con meno storie piccanti da raccontare. Carmen- Miranda è ritratta sempre al lavoro, scenario anche delle sue relazioni e dei suoi conflitti. Il paragone con SATC può presentarsi come un'arma a doppio taglio: da un lato, porta a pensare il "già letto". Dall'altro può essere un interessante squarcio sulla società e sulle relazioni di coppia che non siano quelle statunitensi. Nei panni di Valeria ricade su entrambi i lati della medaglia.
Da una parte abbiamo il sesso. Onnipresente, popola sia come argomento che come descrizioni almeno i due terzi della storia. Centrale in ogni situazione, di coppia, di amicizia, di una semplice uscita, le quattro ragazze spagnole ne parlano continuamente e apertamente. A volte forse troppo apertamente e con troppi dettagli: lunghe pagine di titillamenti e preliminari vanno a togliere sostanza alla trama e, a volte, scadono quasi nella macchietta. 
Pronto? Parlo con i pompieri? Potete correre a spegnere il fuoco che ho tra le gambe? Grazie. (Valeria)
Se SATC doveva la sua fortuna al fatto che "le donne parlavano di sesso come gli uomini", Nei panni di Valeria forse giunge un po' in ritardo sulla tematica. I tempi in cui una frase come "Salve ho bisogno di qualcosa che faccia venire un uomo nei pantaloni non appena mi vede" era sorprendente, sono ormai passati.
E comunque. sì: la mia preferita era Charlotte.
D'altra parte, Nei panni di Valeria non parla di New York, ma di Madrid, di una Spagna che ha vissuto una forte liberalizzazione di pensiero e costumi dopo il governo franchista. Scopriamo quindi una società fatta di coppie molto disinvolte che, anche se stanno insieme da moltissimo tempo, mantengono la loro autonomia fatta di uscite singole e flirt con qualcuno che non sia il proprio compagno/a.   
Nel complesso un libro adatto alla stagione calda, da leggere rilassati sotto l'ombrellone. Per le nostalgiche di Carrie&Co si apre la possibilità di uno scenario diverso da quello del solito mondo anglosassone. Con quattro volumi ci sarà da tenere impegnate anche le ferie più lunghe per vedere a che evoluzione ci porteranno gli abiti e i tacchi vertiginosi di Valeria (alternati a pantofole).

Giulia Pretta