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Lettera d'amore in scrittura cuneiforme: amore, polifonia, Praga e un alfabeto arcaico

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Lettera d'amore in scrittura cuneiforme
di Tomáš Zmeškal
Safarà Editore, 2016

pp. 384
€ 19,50 (cartaceo) 

Lettera d'amore in scrittura cuneiforme, scritto da Tomáš Zmeškal nel 2008, è appena uscito nella sua traduzione italiana per i tipi di Safarà Editore e noi abbiamo avuto la fortuna di leggerlo in anteprima

L'autore, classe 1966, esordisce proprio con questo romanzo grazie al quale si è aggiudicato il Premio dell'Unione Europea per la Letteratura. Tutto promette bene e le aspettative di lettura sono alte.

Il romanzo, ambientato in epoca contemporanea, viaggia tra il tempo e lo spazio, avanti e indietro nei decenni, per farci conoscere tanti episodi diversi della vita dei protagonisti, della loro famiglia e di quella di tutti i numerosi personaggi che affollano il panorama narrativo. Sullo sfondo di questa narrazione vi è la città di Praga, magica e incantata.

Il termine che meglio descrive questo testo è polifonia, un libro fatto di tanti generi diversi: il puro romanzo, il fantasy, l'onirico, la lettera, il diario. L'autore tiene le redini di tutta questa varietà, facendo emergere come protagonista una storia d'amore che lega due persone: Josef e Květa.

Li troviamo già anziani, presenti al matirmonio della loro figlia, ma veniamo a sapere durante la lettura che anni prima il loro amore era stato interrotto troppo presto da un evento improvviso, l'arresto per problemi politici di Josef. Sono gli anni del regime, che restano in sottofondo a tutto il testo, che fornisce uno spaccato evidente di un'epoca che ci sembra tanto lontana e invece è qui, vicina a noi. La vita procede per 10 anni senza Josef in casa e la loro figlioletta Alice cresce e si fa quasi adulta. E in quegli stessi anni molte cose accadono, tra cui una relazione adultera di Květa che verrà a galla molti anni dopo. 

Una saga familiare variopinta, dove ci appassionano le vicende di ognuno dei protagonisti, e il modo tutt'altro che scontato in cui l'autore le tiene connesse, di fronte all'enorme varietà di stili e storie.

Ma non è solo questo. Intorno a tutto ciò un mondo infinito, che rende la ricchezza incantevole del libro. Una serie di personaggi, anche i più assurdi, compaiono capitolo dopo capitolo, rendendo il romanzo molto più che una semplice narrazione rosa. Allucinazioni oniriche di un pasticcere ricoverato in un ospedale psichiatrico, lettere di uno studente inglese ospite di Květa a Praga, la violenza: questo libro è tutt'altro che prevedibile e ad ogni capitolo può variare la focalizzazione, il narratore, in una pluralità di voci che arricchiscono l'esperienza della lettura.

E cosa c'entra la scrittura cuneiforme del titolo? Come una sorta di fil rouge unisce le vite di Josep e Květa, una scrittura arcaica e decifrata quando il loro amore fioriva che si propone come un modo per ricomporre il loro amore, che ha affrontato le sfide e le difficoltà del tempo. Un insieme di caratteri a molti incomprensibili che servono ai due per comunicarsi il loro amore inossidabile nonostante la corsa del tempo, una sorta di manifesto dell'amore più vero e sincero, che si esprime in un suo linguaggio unico e inimitabile, quello che ogni amante condivide e solo lui può comprendere.