Alla periferia di una grande città sorge la Pensione Palomar, un vecchio edificio a due piani gestito da un uomo quasi ottantenne che la vita ha portato lì cinquant'anni prima, per caso o per destino.
Si chiama Italo e ha deciso di chiudere per sempre la Pensione.
In questo luogo, dal nome di calviniana memoria tanto caro a Mattia Signorini, si incontrano le storie di personaggi diversi, tutti in qualche modo in attesa.
Si chiama Italo e ha deciso di chiudere per sempre la Pensione.
In questo luogo, dal nome di calviniana memoria tanto caro a Mattia Signorini, si incontrano le storie di personaggi diversi, tutti in qualche modo in attesa.
Sono vite che si passano accanto sfiorandosi appena ai lati della grande città, lontano dalle metropolitane e del rumore.
C'è Lucio, un uomo alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto; Guido, un professore d'inglese che spera in una seconda opportunità; Ingrid, che per paura di amare ancora gli altri è diventata incapace di amare se stessa; Adolfo, un Generale che anche nei sentimenti è sempre in trincea; Emma, la domestica della Pensione che non ha mai avuto l'occasione di andare lontano e sogna il cielo della Giordania perché dicono sia pieno di stelle.
Infine c'è Italo, che è fuggito lontano dalla sua campagna e dai ricordi di giovinezza ma continua a essere braccato dal passato che torna come a ondate e fa ancora male.
Per non cedere ai ricordi si è rifugiato per quarantasei anni nelle vite comuni dei suoi ospiti, raccolte e sommate l'una all'altra nelle stanze della Pensione Palomar.