Paul Gauguin, Laguna bucolica |
È oggi difficile incontrare un pastore per strada (se ancora i pastori esistono!), pastori-compositori di versi d’amore che si dilettano in competizioni poetiche intorno a un ruscelletto, a “candidi pioppi” mentre intrecciano ceste di vimini durante la “primavera fulgida di porpora”.
Bucoloi in greco vuol dire proprio pastori, e le Bucoliche sono canti di bovari/pastori, dieci componimenti, per la precisione egloghe “carmi scelti”, in esametri dattilici, che Virgilio scrisse tra il 42 e il 37 a.C.; è il tempo delle guerre civili che seguirono all’assassinio di Cesare, del secondo triumvirato e della pace di Brindisi del 40 a.C. tra Ottaviano e Antonio, dell’esproprio delle terre per distribuirle ai veterani di guerra, fino a giungere all’Impero di Augusto. La cornice ambientale è quella del locus amoenus, l’Arcadia teocritea, che in Virgilio non è un posto reale ma un rifugio poetico in cui ritirarsi in quegli anni sanguinosi della fine dell’Età Repubblicana; l’Arcadia come regione dell’animo, angolo remoto e paesaggio incontaminato.
L’armonia stilistica è sottile legame tra gli elementi della natura, l’uomo si muove in questo locus di motivi ricorrenti, dalle silvae alle myricae, agli arbusta alle capellae; il gregge c’è ma è ignaro, pascola da sfondo all’uomo che ricerca l’equilibrio. Virgilio fu il primo a comporre carmi nel genere bucolico a Roma e ne fu il fondatore nella latinità, con esplicito e dichiarato modello in Teocrito, poeta greco del III secolo a.C. Se Teocrito è il modello dei temi e dei motivi, i Neoteroi lo sono nello stile: canti brevi e freschi, eleganza nella forma e cura nelle corrispondenze delle parole e dei versi; le figure retoriche hanno una funzione semantica, non sono mai semplice composizione di stile, esprimono un concetto, spesso un contrasto emotivo, altre volte esaltano un’idea. Il lessico fa largo uso del linguaggio sacrale e naturalmente del linguaggio agricolo-bucolico, in cui i sostantivi sono sistematicamente accompagnati dagli aggettivi corrispondenti (tenui avena; dulcia arva; etc).