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Noi siamo la rivoluzione: il ritorno di Fubini

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Noi siamo la rivoluzione
di Federico Fubini
Mondadori Strade Blu, Milano 2012

€ 17.50
pp. 189

Che significa cercare di affermare la propria libertà? Tanti gli esempi che ci offrono ogni giorno i quotidiani, ma dove sta il vero anticonformismo, quello delle piccole azioni che smuovono però le fondamenta? Federico Fubini, con il suo nuovo Noi siamo la rivoluzione propone risposte differenti per realtà storiche, culturali, geografiche: dal Buthan a Catanzaro, dall'India alla Tunisia o al Corno d'Africa, all'Arabia Saudita... I contributi nel libro sono un calibratissimo mix tra reportage di viaggio, interviste, senza mai cadere nel moralismo di un reporter intrusivo. Fubini non punta il dito, ma presenta la situazione locale, i dati e la loro interpretazione, spingendosi al massimo ad esprimere i possibili dubbi o a rilevare l'ambiguità di spinte contrastanti tra desiderio di rivoluzione e resistenze politico-culturali o di tradizione.

Se il punto di vista resta quello occidentale, non incontriamo mai l'ipocrisia di considerare sbagliato aprioristicamente ciò che è lontano dalla nostra mentalità. Al contrario (e non a caso si prende a esempio anche la realtà di Catanzaro): in Fubini è vivo un senso critico acceso, senza pregiudizi, che gode dell'apertura mentale del viaggiatore.

Altro tratto non comunissimo, la piacevolezza del dettato. Sono letture non solo informative, ma stilisticamente molto curate, per quanto secche. Gli incontri sono narrati con sapienza, senza brachilogie o eccessive asciuttezze. Non si può parlare di giornalismo sulla pagina, ma di una ricerca che va oltre, a cominciare dalla scelta di titoli di grande impatto. In breve, centonovanta pagine dense, esempio di efficacia ed efficienza.
Lettura consigliata? Certo, e direi di più: un libro che apre la mente e, di conseguenza, da leggere anche per chi normalmente non approfondirebbe l'attualità oltre il quotidiano.