Il diario di un cuckold paranoico e divertente: "Darryl" di Jackie Ess per Pidgin Edizioni



Darryl
di Jackie Ess
Pidgin Edizioni, dicembre 2022

Traduzione di Stefano Pirone

pp. 226
€ 16 (cartaceo)
€ 7,99 (e-book)


Ho detto a Oothoon che penso che noi cuckold siamo l'unico orientamento sessuale votato alla verità. Tutti gli altri ruotano attorno alla performance, al piacere, al riconoscimento, è per questo che ultimamente la gente sembra odiarci così tanto? Forse guardare e ascoltare sono le cose più coraggiose che un uomo possa fare. Riesci ad affrontare la tua stessa inferiorità? Riesci a guardare mentre vieni rimpiazzato? (p. 62)
Si potrebbe azzardare che il protagonista del libro, il cui nome ne dà il titolo, possa diventare quasi un eponimo. Già, perché Darryl Cook (o Darryl Cuck, come ama dire lui stesso) è uno di quei personaggi dalle caratteristiche proverbiali: ama guardare sua moglie fare sesso con altri uomini, si chiede se per caso sia gay o voglia diventare trans, e persevera, in una sorta di diario/monologo, nell'esplorazione di se stesso e della sua psiche.
Pubblicato da Pidgin con la traduzione di Stefano Pirone, "Darryl" si ispira ad altri libri, come per ammissione dell'autrice stessa: uno su tutti, "The Sluts" di Dennis Cooper, un romanzo "trasgressivo" del 2005 sul mondo degli escort gay maschi, che descrive, attraverso una decostruzione e ricostruzione fisica e virtuale, i loro rapporti con i clienti.
Nel caso di questo romanzo, la storia elimina l'elemento di advising e si concentra sui desideri e le paranoie assolute di Darryl. In gergo lui è un cuck, ovvero colui che si limita a guardare il proprio partner (solitamente donna, fidanzata o moglie) fare sesso con un altro uomo, definito a sua volta bull.
Ma perché lo fa? Non si tratta solamente di smania indiretta, o di feticcio sessuale, ma dell'eccitazione di essere in fondo alla gerarchia maschile (p. 74)
Quando uno si scopa mia moglie ed entrambi mi dicono quanto io non valga nulla, immagino sia l'unico momenti in cui io sento visto o riconosciuto (p. 79)
Darryl si divide quindi tra i rapporti etero e non che vive sua moglie Mindy e la sua ricerca nel mondo omosessuale, attraverso il legame bizzarro che intrattiene con Bill, uno dei bull, e Clive, un pericoloso e cinico falso psicoterapeuta. A un certo punto conoscerà anche una donna trans, Oothoon, la quale, per una parte del libro, sembrerà essere la sua unica via d'uscita. Ciò che è interessante di Darryl non è tanto la sua spasmodica decodificazione dei propri desideri, quanto la voglia di essere amato, di essere accettato, tant'è che tra le pagine spesso lui si rivolge al lettore chiedendogli se quello che dice abbia un senso. 
Tutte le sue domande intime, le sue elucubrazioni mentali, sono assoggettate a un senso di inadeguatezza che lo rende molto umano, che ci permette di empatizzare con la sua condizione, a prescindere dai suoi gusti sessuali. Si chiede: sono gay? sono bisessuale? sono uomo? e che tipo di uomo? e se invece fossi segretamente trans? e questi quesiti trovano una corrispondenza pratica nelle sue scelte - intrattiene con Bill un amore che definirei puro ma anche fortemente erotico, fa sesso con una donna di nome Satori e si innamora anche di lei - però sotto sotto pare essere anche un po' malvagio, soprattutto con se stesso. 
Nonostante i temi, il libro è davvero divertente. Evito di dire irriverente perché sarei banale. Inoltre l'ho trovato molto "americano" e mi spiego: è una storia diretta, semplice, senza fronzoli, dice le cose per come stanno, le chiama col proprio nome, e non ha paura di scandalizzare (anche se io trovo che non ci sia nulla di scandaloso in un uomo sincero che si mette in discussione). 
Mi sorprende che fare sesso vero si sia rivelato essere una cosa rara e questo mi intristisce un po', ma credo che potrei essere attratto più dalla fantasia che dalla realtà dell'anale. Non è giusto, in un certo senso sento di volerlo di continuo, ma tutta l'energia spesa a prepararsi e a sentirsi abbastanza pulito per farlo è troppo [...] ma per ora mi pare una scocciatura troppo grossa rispetto a un pompino, che è il novanta percento di quello che facciamo (p. 184)
Fa specie sentir dire queste cose da un uomo? A Darryl non frega niente. In un certo senso è candidamente infantile nelle sue espressioni, è divertentissimo quando spiega che per prepararsi a un rapporto compra prima dei giocattoli per "allenarsi", ma al tempo stesso pare impreparato all'autointrospezione, che lui prende come un gioco quasi carnale.
Penso che Von Sacher-Masoch, autore di "Venere in pelliccia", un romanzo erotico pubblicato nel 1870, sarebbe fiero di Darryl. Il che è tutto dire.
Consigliatissimo agli amanti dell'insolenza gringa, a chi non ha paura di un po' di sincerità mascolina che tanto mascolina non è e a chi vuol capire cosa significa essere profondamente darryliani.

Deborah D'Addetta