in

#CritiCOMICS - Se Jane Eyre arriva a New York

- -
Jane
di Aline Brosh McKenna e Ramón K. Pérez
BAO Publishing, 19 ottobre 2019

pp. 224
€ 21,00 (cartaceo)
€ 8,73 (ebook)



Una ragazza su un autobus, che va verso un’avventura che ancora non conosce. Fuori dal finestrino, le ombre di un passato vuoto e triste, lo sciabordare delle acque che le hanno strappato entrambi i genitori, maree di ricordi che vengono fissati sulla carta per non essere dimenticati. 
L'infanzia di Jane è rappresentata attraverso tratti sottili, un grigio uniforme e pervasivo: la vita solitaria, in una casa che non è la sua; il sentimento di spaesamento, di inadeguatezza; la totale invisibilità. Con New York arrivano l'intensità del disegno, i contrasti chiaroscurali, e fa irruzione il colore – prima soltanto nel cielo, in un paio di stivali rossi, negli occhi obliqui di Hector, vivace e coinvolgente coinquilino. 
Nel labirinto reale e metaforico che è la grande città, la giovane provinciale deve trovare la sua strada – realizzare i suoi sogni: l’iscrizione alla scuola d’arte ha però un prezzo alto, così Jane, abituata a lavorare sui pescherecci del Massachusetts, deve reinventarsi nella veste di tata (“la sola cosa di cui avevo mai avuto cura prima erano pesci in un secchio, ma quanto poteva essere difficile?”). E, in effetti, nel trovarsi di fronte alla piccola Adele, la sintonia scatta, reciproca e immediata: “mi sentivo simile a lei. Le bambine sole si riconoscono”.
La casa dei Rochester appare tuttavia cupa e inquietante come una trappola. Le pareti sono tappezzate dai ritratti di una donna bellissima e misteriosa, il cui volto è disgregato in molteplici frammenti, osservato da diverse prospettive, totalmente pervasivo, e l'austera Magda non sembra disposta a fornire informazioni in merito. Solo Adele, con il suo cinguettio ingenuo, rivela qualche cosa, ma anche le notizie da lei fornite sono lacunose, difficili da ricomporre in un quadro unitario. E nell'attico lussuoso, come nella casa di Barbablù, si annida una porta chiusa dietro cui è proibito avventurarsi.

Nel procedere della storia, le tavole si fanno più vivide, le tinte più livide, e il senso di inquietudine cresce, in Jane come nel lettore. Rochester, "moro, bello e NON sgranato", non come sulle copertine dei tabloid di cui è spesso protagonista, si staglia sulla pagina con l'aspetto ombroso e gli spigoli del gangster da film americano. Jane, attratta dall'aura di fascino che lo circonda, ma respinta dai suoi modi, continua a chiedersi se sia "buono o tremendo", e non può a darsi una risposta definitiva. 
La ragazza continua a disegnarlo nei suoi schizzi, senza riuscire a catturarne l'essenza: 
"Ti piace? In molti disegni capisco cosa pensi della persona, ma questo qui… Le ombre e la luce… Che cosa pensi di lui?"
"Giuro che non lo so".
Quello che è certo che, nelle contraddizioni di quell'uomo misterioso, Jane rischia di perdersi, di abdicare a una libertà appena conquistata
Le illustrazioni di Ramòn K. Pérez sono, nei tagli e nelle figurazioni, profondamente sensuali. Il ritmo narrativo è fin da subito incalzante e il rapporto di intertestualità con l'opera di Charlotte Brönte sollecita nel lettore continue inferenze, senza peraltro tradire l'interpretazione moderna che tanto il disegnatore quanto la sceneggiatrice continuamente ricercano. 
Quando Rochester è nei dintorni, si fanno più profondi i colori, ma anche gli abissi di tenebra. E Jane inizia a interrogarsi su quale sia il suo ruolo, quali le sue ambizioni. Ma soprattutto su chi sia davvero l'uomo di cui si sta innamorando, e quali segreti nasconda. 
La verità deflagra in questa versione come nel suo ipotesto, e la soluzione al mistero non è affatto scontata. L'accoppiata Brosh McKenna–Pérez si rivela vincente nel realizzare un'opera che non manca di rispetto all'originale, ma che riesce a essere al contempo qualcosa di diverso, contaminando i generi e creando immagini dalla grande potenza evocativa, in cui si alternano le tavole relative alla narrazione e i disegni della stessa Jane, che ambisce a sfondare nel mondo impietoso dell'arte. 
Un'opera, questa, che ameranno tutti gli appassionati del romanzo vittoriano in generale, e delle sorelle Brontë in particolare, ma anche coloro a cui piace farsi trascinare dalle scintillanti atmosfere newyorkesi, o farsi tenere in sospensione dalle case che paiono infestate da un qualche spirito maligno. La grande abilità degli autori è quella di riuscire a tenere insieme, con ritmo e gusto, tutte le diverse anime del romanzo. E se Jane Eyre riusciva a essere un personaggio moderno già nel romanzo del 1847, qui si configura, nei sogni quanto nel temperamento, proprio come una ragazza dei nostri tempi, in cui molte lettrici sicuramente si riconosceranno.

   Carolina Pernigo









Ecco la pubblicazione che farà felice ogni lettrice che abbia amato le sorelle Brönte, o che si sia persa con le loro eroine in amori tormentati, notti scure, misteri da risolvere per trovare finalmente un proprio posto nel mondo. Uscirà infatti a brevissimo, per @baopublishing, una graphic novel modernissima e di grande impatto ispirata a #janeeyre. La Jane di #alinebroshmckenna e #ramónkpérez è un concentrato di gioventù, bellezza e intensità; bambina solitaria, ora giovane donna sperduta nella fervente NY, è forse la persona più adatta per lenire i vuoti della piccola Adele, o per scrutare tra le ombre del tenebroso, ma affascinante Rochester. @quinquilia ha letto il volume in anteprima, ma sarebbe meglio dire che l'ha divorato in meno di una giornata, e adesso non vede l'ora di poter condividere con voi la sua recensione. In attesa del 31/10, quando il romanzo uscirà in libreria, raccontateci: lo leggerete anche voi? Vi è piaciuto "Jane Eyre"? #baoutiful #graphicnovel #instabook #instalibro #bookstagram #bookoftheday #bookish #igreads #igbooks #readingnow #newbook #bookaddict #booklover #cover #bookcover #inlettura #cosebelle
Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data: