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«Il passato non era il loro territorio. Per loro c'era il presente»: dentro e fuori l'infanzia con l'esordio narrativo di Serena Patrignanelli

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La fine dell'estate
di Serena Patrignanelli
NN editore, 4 aprile 2019

pp. 352
€ 18 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)


I ragazzini non si accorsero di niente: la vita di uomo, pure se era una spia o un pappone o entrambe le cose, poteva lasciare tracce di una banalità assoluta, che non dicevano nulla dei suoi segreti. (p. 236)
Se non fosse per il coprifuoco, i soldati e l'incubo di non vedere più i propri padri, potrebbe essere un'estate con tanti sogni, quella di Augusto e Pietro: amici inseparabili, i due undicenni esplorano prima i sotterranei del proprio paese, scendendo dai tombini in un mondo fatto di buio, promesse di farsi forza a vicenda, prove di coraggio. Poi, la vera impresa: creare una macchina a gasogeno per scorrazzare per le campagne (poco importa della patente!). La macchina salta fuori presto: si tratta di una Millecento marrone che è nascosta vicino alle baracche delle "buccione", le prostitute che vivono al limitare del Quartiere (lasciato volutamente indeterminato). Mentre il caldo dell'estate scalda la pelle e i pensieri degli amici, pieni di vitalità come solo i ragazzini sanno essere, c'è un dolore di cui il Quartiere si intride, un Quartiere pieno di madri, vecchi e bambini, che aspetta e continua a sperare: nei ritorni degli uomini di casa, nella fine dei rastrellamenti, nella scomparsa degli aerei da guerra. Tuttavia, bisogna farsi forza, riunirsi e salutare la chiusura di un'osteria storica del Quartiere, mangiando insieme tutto quel che resta e onorando con una grande festa il fatto stesso di essere vivi.
Intanto, le voci dei bambini continuano a risuonare, le gambe a correre per le strade, i primi turbamenti e i nuovi incontri ad accadere. E Augusto e Pietro si trovano a coltivare il loro sogno da meccanici improvvisati, modificando la macchina della prostituta soprannominata "Sorchelettrica"... Ma loro hanno bisogno di mani esperte, come quelle di un uomo, uno dei pochi a non essere partiti. Già, perché Ottavio vive sempre nascosto? Come è passato indenne all'ultimo rastrellamento? 
Oltre all'avventura del gasogeno, i ragazzini si trovano a vivere un vero e proprio tramestio di emozioni: da un lato, una nuova famiglia arrivata al Quartiere porta con sé Semiramide, coetanea di Augusto e Pietro ma infinitamente più matura, e la sorellina, la vulcanica Clementina; dall'altro, vicino alla marrana dove i ragazzini erano soliti andare a fare il bagno, viene trovato il cadavere di un soldato. Sono Augusto e Semiramide a passare di lì e a chiedersi chi fosse e cosa avesse fatto: la risposta tarderà ad arrivare, ma arriverà. Sì, perché il romanzo di formazione si ibrida con il mistero: una storia decisamente singolare si nasconde dietro il Millecento di Sorchelettrica, e i ragazzi non hanno la benché minima idea dell'intreccio di segreti in cui sono andati a inciampare... 
Nel frattempo, la guerra procede e impazza: al paese arrivano i rumori, le retate dei soldati, le mitragliate dagli aerei che sorvolano i tetti, i telegrammi di morte,... E i silenzi. I silenzi dei propri cari, che da lontano interrompono la comunicazione e così facendo generano il panico in chi resta e decide di partire, cercare, a costo di abbandonare la casa e i figli al Quartiere. Ben presto infatti i ragazzini si ritrovano da soli a gestire la propria libertà e, al tempo stesso, ad affrontare paure, desideri proibiti, curiosità anche pericolose. Impareranno tutti - e non solo Augusto e Pietro, ma anche i tanti loro amici o conoscenti che incontriamo nelle pagine del romanzo - che la verità e i segreti possono essere riposti nelle pieghe della normalità più scontata, e che con le storie degli altri non si scherza: tacere o parlare può cambiare per sempre il destino di una persona, o addirittura di una famiglia. 
La fine dell'estate, esordio narrativo di Serena Patrignanelli che ha meritato la menzione speciale al Premio Calvino del 2017, scorre con il gusto per la narrazione distesa di altri tempi, che si prende tempo per sciogliere la vicenda, senza affrettare il passo: nelle sue pagine che onorano il passato e lo riportano a vivere con la levità della narrazione presente, si presentano però singole scene in cui risuonano Bilenchi, Tozzi e Pratolini. 

GMGhioni





Se non fosse per il coprifuoco, i soldati e l'incubo di non vedere più i propri padri, potrebbe essere un'estate con tanti sogni, come quello di creare una macchina a gasogeno per scorrazzare per le campagne (poco importa della patente!). Ma c'è questo dolore di cui il paese è intriso, un paese pieno di madri, vecchi e bambini, che aspetta e continua a sperare. Però le voci dei bambini continuano a risuonare nelle strade, e così gli undicenni Augusto e Pietro si trovano a coltivare il loro sogno da meccanici improvvisati, modificando la macchina di una prostituta del paese... Ma hanno bisogno di mani esperte, come quelle di un uomo, uno dei pochi a non essere partiti. Già, perché vive sempre nascosto? Come è passato indenne all'ultimo rastrellamento? Presto sul sito la recensione di @gloriaghioni su #Lafinedellestate, il romanzo di esordio di #serenapatrignanelli, segnalato tra le menzioni speciali al #PremioCalvino. #NNeditore #inlibreria #Criticaletteraria #novitàeditoriali #romanzodiformazione #guerra #instabooks #instalibri
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