«Vivere con qualcuno è impossibile»: l'ironia pungente mai scalfita dal tempo di Nora Ephron e i suoi "Affari di cuore"


Affari di cuore
di Nora Ephron
Feltrinelli, giugno 2025

Traduzione di Mariagiulia Castagnone

pp. 192
€ 15 (cartaceo)

[…] nel momento stesso in cui il mio matrimonio è finito, io ho capito che un giorno sarebbe potuto diventare un libro – se solo avessi smesso di piangere. Una delle cose di cui vado più orgogliosa è di essere riuscita a trasformare un fatto che all’epoca mi sembrava spaventosamente tragico in una commedia […]. (dalla postfazione di Nora Ephron, p. 189)

Se c’è una cosa che Nora Ephron – scrittrice e indimenticabile sceneggiatrice delle più belle commedie degli anni Novanta-Duemila, tra cui C’è posta per te, Harry ti presento Sally, Insonnia d’amore solo per citare le mie preferite – ha sempre saputo fare è proprio questo: prendere un fatto personale, qualcosa di «spaventosamente tragico» della sua vita privata e farlo diventare una commedia brillante capace di arrivare dritta al cuore dei suoi lettori e spettatori. Ed è quello che fece anche con la fine del suo secondo matrimonio con il giornalista Carl Bernstein – autore insieme al collega del Washington Post Bob Woodward dell’inchiesta che portò alle dimissioni del Presidente Nixon – a seguito del tradimento di lui mentre aspettavano il secondo figlio. Da qui nasce il romanzo autobiografico Heartburn, pubblicato per la prima volta nel 1983 e da cui poi la stessa Ephron realizzò la sceneggiatura per il film omonimo con Jack Nicholson e Meryl Streep. È il primo romanzo di Norah Ephron e torna ora disponibile per il pubblico italiano con il titolo Affari di cuore nella collana Le Stelle di Feltrinelli tradotto da Mariagiulia Castagnone, accanto a Il collo mi fa impazzire e Non mi ricordo niente, entrambi pubblicati dalla casa editrice milanese.

Affari di cuore è un romanzo arguto, che tiene egregiamente insieme ironia e dramma e riflessioni interessanti sul matrimonio, le relazioni, ma anche spunti sul doppio standard di giudizio uomini e donne nelle nostre società, ruoli all’interno della coppia, indipendenza economica. La protagonista, Rachel, è una scrittrice di libri di cucina di un certo successo, sposata in seconde nozze con un giornalista; incinta del loro secondo figlio scopre che l’uomo ha una relazione con una loro conoscente e il matrimonio va in frantumi. Rachel fugge da New York per trovare riparo nella casa del padre – che al momento è ospite di una casa di cura – e qui potersi abbandonare alla disperazione, riflettere sullo stato della propria vita e tentare di capire che cosa fare.

Ero sicura che Mark avesse imparato la lezione, e in un certo senso era vero, anche se non in quello che intendevo io. La lezione che imparò Mark fu che poteva permettersi tutto, perché tanto alla fine io l’avrei sempre ripreso. (p. 94)

Quella di Rachel è una storia antica, comune a molte altre donne prima e dopo di lei e alla stessa Nora Ephron appunto: ciò che rende interessante ancora oggi Affari di cuore sono l’ironia pungente che lo attraversa e la profondità degli spunti appena sotto la superficie, riflesso della vivacità intellettuale dell’autrice e la peculiarità con cui riusciva a rielaborare un fatto assolutamente personale in una vicenda universale. E, si badi bene, non è una condanna al matrimonio o agli uomini in generale, ma la riflessione – certo non priva di amarezza – di una donna che vede andare in pezzi una lunga relazione. Rachel non diventa un’eroina esemplare, un simbolo per tutte le donne tradite, così come Affari di cuore non è una storia di rivalsa o uno di quei romanzi-memoir sulla forza delle donne: quella di Ephron è una storia umanissima e molto comune, un’esperienza personale che lascia più cicatrici che insegnamenti o messaggi motivazionali ma che proprio per questo funziona, anche a distanza di tempo. L’ancora di salvezza per Nora Ephron saranno sempre l’ironia e la scrittura, il mezzo con cui osservare il mondo, tentare di capire le persone e soprattutto le relazioni. Il tradimento e la fine del matrimonio non portano a particolari illuminazioni, Ephron non dispensa ai lettori verità assolute: è anche per questo che la amiamo e scivoliamo nella leggerezza delle sue storie per poi ragionare in quel miscuglio dolceamaro che è la vita di relazioni, difetti, nevrosi.

Impossibile poi riflettere su Affari di cuore o più in generale sull’opera tutta di Ephron senza pensare all’intreccio fra personale e invenzione letteraria, non tanto per curiosità morbosa quanto per come questo sia stato giudicato. Illuminante la postfazione dell’autrice dove, tra le altre cose, rivendica il suo ruolo di scrittrice e sottolinea non troppo velatamente il diverso metro di giudizio con cui le sue narrazioni autobiografiche e quelle del marito siano state accolte, da una parte e dall’altra. Affari di cuore è prima di tutto il resto una lucidissima riflessione sulle relazioni e sul tradimento, in pieno stile Ephron:

È questo l’unico aspetto positivo del tradimento: la possibilità di passare da un rapporto complesso, in cui i piccoli colpi bassi sono all’ordine del giorno, a un nuovo rapporto, chiaro e pulito, determinato dal fatto che una delle due componenti ha commesso un’azione così tremenda e imperdonabile che l’altra viene immediatamente assolta da tutti i peccati commessi in precedenza, dall’accidia all’invidia, dalla gola all’avarizia, per non parlare degli altri tre. (p. 152)

È dunque il racconto di quelle nuove dinamiche che si creano nella coppia, i tentativi di venire a patti col tradimento, l’impatto che quella scelta ha avuto su tutti i partecipanti al dramma e pure degli effetti che le reazioni della protagonista hanno su ognuno di loro, spostando dall’uno all’altra l’etichetta di vittima. Ephron mescola registri diversi in un romanzo profondamente ironico e profondamente triste, che parla di sentimenti ma sempre senza sentimentalismi, invecchiato in certi punti come una puntata di Sex and the city ma ancora godibilissimo proprio grazie all’ironia pungente della voce narrante che il tempo non ha scalfito. Tra appostamenti, torte in faccia – e un certo numero di ricette, perché dopotutto la protagonista è una scrittrice di libri di cucina – parenti bislacchi e vicende surreali e divertentissime, Affari di cuore contiene già tutti gli elementi peculiari della voce di Nora Ephron. Non consola, non fornisce risposte, non consegna verità universali: intrattiene con gusto e intelligenza, cosa rara di questi tempi. Quanto ci manchi, ancora, cara Nora.

A volte credo che l’amore muoia, ma la speranza viva in eterno. A volte credo che la speranza muoia, ma l’amore viva in eterno. A volte credo che i sensi di colpa uniti al sesso equivalgano all’amore, altre volte credo che i sensi di colpa uniti al sesso equivalgano solo a delle buone prestazioni sessuali. A volte credo che l’amore sia un fenomeno naturale come le maree, e altre credo che l’amore non sia altro che un atto di volontà. A volte credo che ci sia gente che sa amare meglio di altra, altre volte credo che nessuno ci riesca. A volte credo che l’amore sia indispensabile, e altre volte credo che l’unica ragione per cui l’amore è indispensabile è che altrimenti si passa la vita a inseguirlo. (p. 172)

Debora Lambruschini