#ScrittoriInCollegio - Armando Massarenti e Simone Regazzoni

30 maggio 2017
Collegio Ghislieri, Pavia


Pensate anche voi che passioni come amore e odio vadano a costituire il soggetto? Per quanto complessa, questa domanda ha aperto l'ultima conversazione di ieri sera a #ScrittoriInCollegio, con Armando Massarenti e Simone Regazzoni come ospiti, introdotti da Gianni Sacco (Ricercatore presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università pavese). 
Due filosofi attorno allo stesso tavolo, a parlare molto più dell'amore che dell'odio. E non è un caso, visto che Armando Massarenti è uscito quest'anno con Metti l'amore sopra ogni cosa (Mondadori) e Simone Regazzoni con Ti amo. Filosofia come dichiarazione d'amore (Utet). Si tratta di contributi davvero diversissimi, come emerge dalle nostre recensioni ma già dal risvolto di copertina, per quanto entrambi concordino nell'affrontare il tema da punti di vista non tradizionali. Sì, perché il problema con cui si esordisce la serata è che il fatto stesso di parlare d'amore crea un inciampo nel discorso filosofico. 


Simone Regazzoni e Armando Massarenti nel cortile del Collegio Ghislieri.
Foto di ©GloriaGhioni per CriticaLetteraria

L'amore, di per sé, secondo Regazzoni è qualcosa che su cui la ragione non ha potere: possiamo decidere razionalmente di interrompere una storia, ma non di smettere o di cominciare ad amare. Quello che scatta in noi è qualcosa di pre-razionale, forse, ed è proprio per questo che quando proviamo a parlare d'amore entriamo in un campo difficilissimo. Ricorriamo infatti a un linguaggio scivoloso, che non padroneggiamo mai del tutto, poiché questo passa dal banale al sublime rapidamente. Quando dichiariamo l'amore, corriamo un enorme rischio: quello di figurare ridicoli, perché anche il linguaggio dell'amore è nostro solo in parte e neanche l'esperienza può confermarci che alcune frasi già usate possano tornarci utili in una nuova relazione. 
Ogni amore è un caso a sé, con un proprio linguaggio, risibile da parte degli altri (avete mai pensato al perché i nomignoli echeggino per lo più entro le mura domestiche?). 
Tuttalpiù, il libero arbitrio nell'amore si può esercitare, secondo Massarenti, imparando l'ars amatoria o l'ars amandi, o lavorando sul proprio savoir-faire, per dirla con Regazzoni. Entrambi sostengono che il seduttore, quando si innamora, è il primo a cadere vittima dell'amore, con mille dubbi sul da farsi. 
L'unico modo per provare, almeno in parte, a coltivare la propria predisposizione ad amare (più o meno spiccata) sta nella filosofia che potremmo riassumere in "fail again, fail better": dai propri errori, l'innamorato può cercare di correggere l'approccio all'amore. In ogni caso, l'amore non sarà mai spiegabile. Quando al "ti amo" segue il classico "perché?", è difficile dare risposte pienamente razionali; una storia è analizzabile, smontabile nei suoi vari frammenti solo a posteriori, quando l'amore è passato. 

Gianni Sacco introduce Armando Massarenti e Simone Regazzoni
Durante l'incontro, Regazzoni considera in primis il punto di vista del soggetto senziente; Massarenti prova a ribaltare la prospettiva, per dare spazio all'Altro e alle sue reazioni, cosa che spesso non è avvenuta in passato. Se pensiamo all'Otello di Shakespeare, ad esempio, chi si è mai preoccupato di che cosa pensasse o provasse Desdemona?

Se per quanto riguarda l'amore sono stati citati Platone, Heidegger, Shakespeare ma anche serie tv e film di grande efficacia nell'avvalorare le tesi dei due autori, per l'odio Regazzoni e Massarenti hanno preso in esame la cronaca. In particolar modo, si sono soffermati su come l'uccisione di Bin Laden sia stata interpretata nel discorso di Obama all'America, discutendo animatamente su cause e conseguenze che porta con sé il ritorno dell'odio entro la democrazia. 

Spiace solo di non poter riassumere efficacemente la vivace e articolatissima serata di ieri, ma dal poco qui riportato avrete capito che si è trattato di un'ottima chiusura, con molteplici spunti di riflessione, nuove domande e ancor più curiosità. Insomma, l'apoteosi per una serie di incontri che ha avuto per oggetto due dei temi più difficilmente imbrigliabili di tutti, e forse per questo oggetto del nostro odio e amore di uomini e donne che desiderano sapere.

GMGhioni