#Festadelpapà - Un padre galeotto


Si possono dire molte cose sulla figura di Jean Valjean, il protagonista indiscusso del capitale I Miserabili di Victor Hugo, tuttavia credo che ancora poco si sia indicato sulla valenza di questa figura anche nel ruolo, va detto piuttosto inedito, di padre.  La storia è nota a tutti: Jean Valjean, il più volte ri-nato si potrebbe definire, dopo varie peripezie, entra in contatto con Cosette, “la piccola rosa”, una bambina di neppure sette anni che gli spietati coniugi Thénardier sfruttano quasi alla stregua di una schiava per pulire e rassettare la loro infima locanda. Valjean quando scorge le piccole manine della bambina sorreggere un enorme secchio quando, in pieno inverno, è costretta ad andare a prendere l’acqua, ha un moto d’ira e capisce fin da subito che d’ora innanzi la missione della vita sarà assicurare un avvenire a Cosette. Ma chi era Cosette? 

Cosette era una delle tante “figlie dell’errore”, nata da Fantine, bella popolana piena di vita, sedotta e circuita da un borghese che, una volta messala incinta, si dilegua come un’ombra tra la nebbia. Così Cosette cresce orfana e di padre e di padre ma, sulla sua strada, trova la figura “totalizzante” di Jean Valjean. Come solo i grandi, grandissimi romanzieri sanno utilizzare (sto pensando a Dickens, forse l’unico altro grande autore in grado di rivaleggiare). Hugo è abilissimo nel descrivere i sentimenti dei bambini: lo aveva fatto già nel superbo L’Uomo che ride e lo fa anche nei Miserabili. La figura di quell’omone dotato di una forza smisurata e dal cuore di un cardellino,  Jean Valjean, in fuga per i sobborghi di Parigi con in braccio la piccola e delicata Cosette è un’immagine che si è scolpita nella mente di milioni di lettori di tutte le epoche e di tutto il mondo. Certo nel prosieguo della storia Valjean sarà anche un padre burbero, soprattutto quando si tratta degli amori della figlia, ma alla fine, proprio grazie al suo buon cuore e ai sentimenti sinceri che lo muovono, spenderà ogni stilla di energia vitale per il bene e la felicità della figlia. Ecco che cosa è un padre: una persona che ti protegge, che ti corregge e che ti indica la via. Non si sostituisce a te, non para ogni colpo che la sorte ha in serbo ma ti fornisce un pastrano per affrontare i tempi grami e ti dice qual è la strada migliore: il suo ricordo e l’amore che ti ha dato sarà la stella più luminosa sul tuo cammino.

Ricordo mio nonno che spesso mi raccontava questa storia. Non penso avesse mai letto I Miserabili ma lo sceneggiato RAI anni Sessanta aveva pervicacemente tenuta accesa l’attenzione su Jean Valjean che, come mio nonno prima, divenne poi il mio eroe di giovinezza. Insieme a Peter Parker, Zinedine Zidane e i Blues Brothers.


Mattia Nesto