Il "miracolo di Salisburgo". "Il vero Mozart", la biografia di Cliff Eisen



 

Il vero Mozart
di Cliff Eisen
Il Saggiatore, 2023

Traduzione di Patrizia Rebulla

pp. 200
€ 19,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


«Tutto il nostro sforzo di fermarci a ciò che è semplice e limitato divenne vano quando apparve Mozart» disse Goethe e se è davvero vano provare a "spiegare" il fenomeno Mozart, la biografia di Cliff Eisen riesce a restituirci un ritratto quanto meno scevro da mitologie e luoghi comuni. Curatore dei due volumi delle Lettere della famiglia di Mozart, Cliff Eisen si mostra convinto che la musica di Mozart sia 
strettamente legata alla sua biografia, non solo perché le sue opere riflettono talvolta tempi e luoghi specifici, commissioni ed eventi, ma perché sono uno specchio della cornice più ampia nella quale si è iscritta la sua vita. (p. 13)

La biografia di Eisen è suddivisa in tre parti: gli anni di viaggio (1762-1773), gli anni di Salisburgo (1773-1780), gli anni di Vienna (1781-1791) che ruotano attorno ai temi del rapporto fra Mozart e la modernità, quindi il confronto con i contemporanei durante i viaggi di formazione nella prima parte, il rapporto con la città natia e con il padre nella seconda parte, il rapporto con il successo nella terza. Proprio in merito al rapporto con il padre, Eisen vuole sfatare tanti falsi miti relativi alla figura di Leopold Mozart.

Nella parte relativa alla formazione del giovane Mozart, infatti, Eisen scrive che è difficile rendere giustizia all'importanza degli incontri, delle influenze, delle contaminazioni di quegli anni. quindi pensare che Leopold abbia progettato quei viaggi e quei concerti solo per 

approfittare di Wolfgang e guadagnarci sopra è smentita dalle sue ripetute rivendicazioni circa la loro importanza educativa, delle vivaci descrizioni dell'architettura delle città, della tecnologia contemporanea, delle pratiche commerciali dei diversi luoghi, della moda e del cibo, e della sua illuminata religiosità. (p. 47)

Leopold credeva fermamente che il figlio fosse un miracolo che «Dio ha voluto far nascere a Salisburgo» e l'educazione che gli diede era volta a fare sbocciare questo miracolo. Miracolo che, tuttavia, non bisogna né decontestualizzare né leggere come qualcosa di assolutamente fuori dai canoni del tempo in cui visse. Questo è un altro degli stereotipi contro cui va questa biografia, insieme alla fine miserevole dell'artista abbandonato e lontano dal mondo, che costituiscono - agli occhi dell'autore - solo un comodo argomento per non indagare in profondità l'evoluzione del percorso mozartiano.

Con interesse troviamo nel libro di Eisen notizie sul mondo musicale di Salisburgo e di Vienna, sulle riforme ecclesiastiche che regolamentavano le funzioni in tutto il paese. Illustrazioni e didascalie rendono l'impianto del saggio ancora più agevole per i non addetti ai lavori. 

Fulgida,  ma non astratta, la figura di Wolfgang Amadeus Mozart risulterà meno favolistica ma più storicamente comprensibile dopo la lettura di questa biografia.

Deborah Donato